Qoelet 5
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BIBBIA CEI 2008 | BIBBIA VOLGARE |
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1 Non essere precipitoso con la bocca e il tuo cuore non si affretti a proferire parole davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; perciò siano poche le tue parole. | 1 Non favellare disavvedutamente (nelle cose di Dio); il tuo cuore non si affretti a proferire alcuna cosa inanzi a Iddio; per che Iddio sì è in cielo, (e tutti ode, e sempre ti puote udire,) e tu se' in terra; per ciò ti guarda, e fa che sieno (picciole e) poche le parole tue. |
2 Infatti dalle molte preoccupazioni vengono i sogni, e dalle molte chiacchiere il discorso dello stolto. | 2 Molti sogni consèguitano a molte faccende, e nella moltitudine del parlare si trova stoltizia. |
3 Quando hai fatto un voto a Dio, non tardare a soddisfarlo, perché a lui non piace il comportamento degli stolti: adempi quello che hai promesso. | 3 Se tu ti votasti a Dio, non t' indugiare di dare il voto; imperò che a lui dispiace la involontaria e indiscreta promissione; onde ciò che tu promettesti, rendilo (migliore; non promettere per non attendere). |
4 È meglio non fare voti che farli e poi non mantenerli. | 4 Egli è molto meglio non promettere, che dopo la promessa non attendere. |
5 Non permettere alla tua bocca di renderti colpevole e davanti al suo messaggero non dire che è stata una inavvertenza, perché Dio non abbia ad adirarsi per le tue parole e distrugga l’opera delle tue mani. | 5 Non dire, quando tu pecchi: la carne mia mi sforza, e non dire dinanzi al prete: non me ne avvidi, acciò che Iddio non si corrucci teco, e per le tue parole distrugga l' opere delle mani tue. |
6 Poiché dai molti sogni provengono molte illusioni e tante parole. Tu, dunque, temi Dio! | 6 Ove sono molti sogni, ivi sono molte vanitadi, e molte parole sanza misura; ma temi Iddio. |
7 Se nella provincia vedi il povero oppresso e il diritto e la giustizia calpestati, non ti meravigliare di questo, poiché sopra un’autorità veglia un’altra superiore e sopra di loro un’altra ancora più alta. | 7 E se tu vedrai biasimare li poveri, e fare loro forza (non ti maravigliare tu), e se tu vedi la giustizia (de' men possenti) travolgere per le provincie, non ti maravigliare tu di queste cose; imperò che sopra di quello che è grande, egli è un altro più grande (sopra tutti); e sopra di questo egli è degli altri maggiori. |
8 In ogni caso, la terra è a profitto di tutti, ma è il re a servirsi della campagna. | 8 E lo re di tutto il mondo sì è Iddio, (il quale farà giustizia per li servi suoi). |
9 Chi ama il denaro non è mai sazio di denaro e chi ama la ricchezza non ha mai entrate sufficienti. Anche questo è vanità. | 9 L'avaro mai non si puote empire di pecunia, e chi ama le ricchezze non averae frutto di loro; e ancora in questo sì è vanitade. |
10 Con il crescere delle ricchezze aumentano i profittatori e quale soddisfazione ne riceve il padrone se non di vederle con gli occhi? | 10 Dove sien molte ricchezze, sono molti mangiatori; or che prode è adunque a coloro che le possedono, se non che le vedono cogli occhi? |
11 Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto che mangi; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire. | 11 Dolce cosa pare il dormire a colui che s'è affaticato, o poco o assai ch' elli manuchi; e il ricco non lascia dormire il suo saturamento. |
12 Un altro brutto guaio ho visto sotto il sole: ricchezze custodite dal padrone a suo danno. | 12 Ed è un' altra pessima infermità, la quale io vidi sotto il sole, cioè che ricchezze radunate sono per danno e per vergogna del signore loro. |
13 Se ne vanno in fumo queste ricchezze per un cattivo affare e il figlio che gli è nato non ha nulla nelle mani. | 13 Onde spesse volte sono distrutte con grande dolore; il figliuolo suo campa in grande mendicitade. |
14 Come è uscito dal grembo di sua madre, nudo ancora se ne andrà come era venuto, e dalle sue fatiche non ricaverà nulla da portare con sé. | 14 E come uscie ignudo del ventre della sua madre, così (campa della morte) quando muore, non ne porta seco alcuna cosa della sua fatica. |
15 Anche questo è un brutto guaio: che se ne vada proprio come è venuto. Quale profitto ricava dall’avere gettato le sue fatiche al vento? | 15 È maravigliosa infirmitade; e come egli vive, così se ne va via; or dunque che giova, che s' affatica in vento? |
16 Tutti i giorni della sua vita li ha passati nell’oscurità, fra molti fastidi, malanni e crucci. | 16 E tutto tempo di sua vita mangia in tribulazione e infirmità, e in tristizia e in obbrobrio. |
17 Ecco quello che io ritengo buono e bello per l’uomo: è meglio mangiare e bere e godere dei beni per ogni fatica sopportata sotto il sole, nei pochi giorni di vita che Dio gli dà, perché questa è la sua parte. | 17 Questo adunque pare al mio animo, ch' elli manuchi e beva, e lieto stii della fatica sua, la quale ebbe sotto il sole, e questo faccia, quanto elli vive, de' beni che Iddio gli ha dati; e questo averà per sua parte. |
18 Inoltre ad ogni uomo, al quale Dio concede ricchezze e beni, egli dà facoltà di mangiarne, prendere la sua parte e godere della sua fatica: anche questo è dono di Dio. | 18 Ogni uomo a cui diede Iddio ricchezze e possessione, e balìa che loro possano godere e usare [in] allegrezza, questo avviene di grande dono da Dio. |
19 Egli infatti non penserà troppo ai giorni della sua vita, poiché Dio lo occupa con la gioia del suo cuore. | 19 Però che Iddio tiene occupato il suo cuore in diletti, e però non si ricorda del tempo della vita sua. |