Scrutatio

Venerdi, 31 maggio 2024 - Visitazione della Beata Vergine Maria ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 15


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Antioco, figlio del re Demetrio, inviò lettere dalle isole del mare a Simone, sacerdote ed etnarca dei Giudei, e a tutta la nazione;1 E lo re Antioco, figliuolo di Demetrio, mandò lettere dall' isole del mare a Simone, sacerdote e principe della gente de' Giudei, e di tutta l'altra loro gente.
2 il loro contenuto era del seguente tenore:
«Il re Antioco a Simone, grande sacerdote ed etnarca, e al popolo dei Giudei, salute!
2 Le quali contenevano in questo modo: lo re Antioco a Simone, grande sacerdote, e alla gente Giudea salute.
3 Poiché alcuni uomini pestiferi si sono impadroniti del regno dei nostri padri, voglio rivendicare i miei diritti sul regno, per ricostruirlo com’era prima; ho reclutato un esercito ingente di mercenari e allestito navi da guerra.3 Imperciò che uomini malvagi hanno occupato lo reame de' nostri padri, e io voglio vendicare lo reame e ritornare come era di prima, io hoe fatta una radunata di moltitudine d' oste, e ho fatte navi da combattere.
4 È mia volontà sbarcare nella regione, per punire coloro che hanno rovinato il nostro paese e desolato molte città nel mio regno.4 E però voglio andare inanzi per la contrada, e vendicherommi di coloro che hanno corrotta la nostra regione, e che hanno guaste molte cittadi nel mio reame.
5 Ora ti confermo tutte le esenzioni, che ti hanno concesso i re miei predecessori, e tutte le altre dispense dai doni.5 E però io ti concedo tutte l'offerte le quali ti rilasciarono li re dinanzi da me, e tutti gli altri doni i quali ti concedettono.
6 Ti concedo di battere moneta propria con corso legale al tuo paese.6 E permetto che nella vostra regione si faccia moneta al proprio vostro sigillo.
7 Gerusalemme e il suo santuario siano liberi; tutti gli armamenti, che hai preparato, e le fortezze che hai costruito e occupi, restino in tuo possesso.7 E voglio che Ierusalem sia santa e libera, e che tu abbi e tenghi tutte l'armi che qui sono fabbricate, e tutte le fortezze che t'hai fatte, e rimangati quelle cose che tu tieni.
8 Quanto devi al re e i debiti che potrai avere verso il re in avvenire da ora e per sempre, ti sono rimessi.8 E rilascio a te ogni regale debito, e che per inanzi si dee dare al re, e per ora e per lo tempo che deve venire.
9 Quando poi avremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, la tua nazione e il tempio con grandi onori, così da rendere manifesta la vostra gloria in tutta la terra».
9 E (però ti manifesto, che) quando riaveremo il nostro reame, noi faremo glorioso te e la tua gente, e il tuo tempio adorneremo di gloria, acciò che la vostra gloria sia manifesta per tutto il mondo.
10 Nell’anno centosettantaquattro Antioco partì per la terra dei suoi padri e si schierarono con lui tutte le milizie, di modo che pochi rimasero con Trifone.10 Nel CLXXIIII anno (del regno de' Greci) Antioco venne nella terra de' suoi padri; e tutta l'oste del reame lo seguitava, sì che pochi ne rimasono con Trifone.
11 Antioco si diede ad inseguirlo e quello, fuggendo, giunse fino a Dora sul mare,11 E lo re Antioco lui perseguitava; e Trifone se ne venne a Dora per la marina.
12 perché vedeva che i mali si addensavano su di lui, mentre le truppe lo abbandonavano.12 Però ch' egli s' avvedea bene, che gli mali gli sopravenivano, e l'oste sua l' avea abbandonato.
13 Antioco pose il campo contro Dora, avendo con sé centoventimila armati e ottomila cavalieri.13 E Antioco s' accampò sopra Dora con CXX milia uomini da battaglia, e otto milia cavalieri.
14 Egli circondò la città, mentre le navi attaccavano dal mare; fece pressione contro la città dalla terra e dal mare, non lasciando più entrare né uscire alcuno.
14 E attorniò la cittade, e le navi vennono per mare; sì che per mare e per terra tribolavano la cittade, e non ne lasciavano uscire persona nè entrare.
15 Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suoi compagni, portando lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano:
15 In quel tempo venne da Roma Numenio, e quelli ch' erano andati con lui, i quali recarono lettere alli re e alle genti delle contrade, scritte in questa forma:
16 «Lucio, console dei Romani, al re Tolomeo, salute!16 Lucio, console de' Romani, al re Tolomeo salute.
17 Gli ambasciatori dei Giudei sono giunti a noi come nostri amici e alleati, per rinnovare l’antica amicizia e alleanza, inviati da Simone, sommo sacerdote, e dal popolo dei Giudei.17 Gli ambasciatori de' Giudei vennono a noi, come nostri amici, rinnovellando la prima amistade e compagnia, mandati da Simone principe [de' sacerdoti, e] dal popolo de' Giudei.
18 Hanno portato uno scudo d’oro di mille mine.18 E recarono a noi uno scudo d' oro di libbre mille.
19 Ci è sembrato bene perciò scrivere ai re dei vari paesi, perché non facciano loro del male, né facciano guerra alle loro città o alla loro regione, né combattano insieme a chi entri in guerra con loro.19 Onde piacque a noi di scrivere alli re e alle regioni, che non facciano loro alcuno male, e non gl' ingiuriino e non gli offendano, nè loro, nè le loro cittadi, nè le loro regioni, e che non dieno aiuto a chi combattesse contro a loro.
20 Ci è parso bene accettare da loro lo scudo.20 E parve a noi di ricevere da loro il detto scudo.
21 Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, sommo sacerdote, perché ne faccia giustizia secondo la loro legge».
21 E però se alcuni uomini rei fuggiti sono a voi del loro paese, (prendetegli e) dategli a Simone principe de' sacerdoti, che gli castighi secondo la sua legge.
22 Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Àttalo, ad Ariarate e Arsace22 E queste medesime cose furono scritte allo re Demetrio, e ad Attalo e ad Ariatate e ad Arsace,
23 e a tutti i paesi: a Sampsame, agli Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Panfìlia, alla Licia, ad Alicarnasso, a Rodi, a Fasèlide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gòrtina, a Cnido, a Cipro e a Cirene.23 e per tutte le regioni; e a Lampsaco, e agli Spartiati, a Delo e a Mindo e a Sicione e a Caria, e ad Alicarnasso e a Samo, e a Pamfilia e a Licia, e a Rodo e a Faselide, e a Coo e a Siden e ad Arado, e a Gortina e a Gnido e a Cipro e a Cirene.
24 Copia di queste lettere scrissero per Simone, sommo sacerdote.
24 E lo esemplo di queste lettere scrissono a Simone principe de' sacerdoti, e al popolo de' Giudei.
25 Il re Antioco, dunque, teneva il campo contro Dora da due giorni, lanciando continuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; così aveva precluso a Trifone ogni possibilità di uscire ed entrare.25 E (sì come avete inteso) lo re Antioco s' accampò a Dora la seconda volta (prosperevolmente), sempre andando contro a loro, e facendo ingegni; e (avvenne che) rinchiuse Trifone, e non lo lasciò andare più inanzi.
26 Simone gli inviò duemila uomini scelti, per combattere al suo fianco, oltre ad argento, oro e molti equipaggiamenti.26 E Simone gli mandò due milia uomini eletti in suo aiuto, e ariento e oro e vasi preziosi.
27 Ma Antioco non volle accettare nulla, anzi ritirò quanto aveva prima concesso a Simone e si mostrò ostile con lui.27 E lo re Antioco tutte queste cose non volse ricevere, ma ruppe tutti li patti che prima aveva fatti con lui, [e] straniossi da lui.
28 Poi gli inviò Atenòbio, uno dei suoi amici, a trattare con lui in questi termini: «Voi occupate Giaffa, Ghezer e la Cittadella di Gerusalemme, tutte città del mio regno.28 E mandògli Atenobio, uno degli suoi amici, che trattasse con lui, dicendo: voi tenete Ioppen e Gazara e la ròcca ch' è in Ierusalem, le quali sono cittadi del mio reame.
29 Avete devastato il loro territorio e avete causato rovina grande nel paese e vi siete impadroniti di molte località nel mio regno.29 E avete distrutto i loro confini, e avete fatto grande male sopra la terra, e avete signoreggiato per molti luoghi nel mio regno.
30 Ora, perciò, consegnate le città che avete occupato, insieme con i tributi delle località di cui vi siete impadroniti fuori del territorio della Giudea,30 Ora adunque rendetemi le cittadi le quali avete occupate, e rendetemi i tributi de' luoghi nei quali voi avete signoreggiato fuori de' confini dei Giudei.
31 oppure dateci in cambio cinquecento talenti d’argento e, in compenso dei danni arrecati e dei tributi delle città, altri cinquecento talenti; altrimenti verremo e vi muoveremo guerra».31 E se ciò vi paresse grave, datemi in quello scambio cinquecento talenti di argento; per lo danno che avete fatto, e per lo tributo delle cittadi, altri cinquecento; e se questo non volete fare, sì vi verremo a combattere.
32 Atenòbio, l’amico del re, si recò a Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro e argento e il suo grande fasto e ne rimase meravigliato. Gli riferì le parole del re,32 Ora essendo venuto Atenobio, amico del re, (dispuose l'ambasciata, ed essendo) in Ierusalem, vidde la gloria di Simone, e la ricchezza dello ariento e dello oro che avea, e lo copioso fornimento (che avea); maravigliossi molto, e' dissegli le parole che gli avea imposto il re.
33 ma Simone gli rispose: «Non abbiamo occupato terra straniera né ci siamo impossessati di beni altrui, ma dell’eredità dei nostri padri, che fu occupata un tempo dai nostri nemici senza alcun diritto.33 E Simone rispuose: noi non abbiamo preso l'altrui terra, e non la tegniamo; ma possediamo la ereditade de' nostri padri, la quale è stata posseduta per alcuno tempo da' nostri nimici ingiustamente.
34 Noi, avendone avuta l’opportunità, abbiamo recuperato l’eredità dei nostri padri.34 Ma noi, abbiendo tempo, ci racquistiamo la ereditade de' nostri padri.
35 Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tu reclami, esse causavano un grave danno tra il popolo e nella nostra regione: per esse vi daremo cento talenti».35 Ma di Ioppen e di Gazara, le quali tu addimandi, loro facevano nel popolo nostro grande danno e nel nostro paese; e per (grazia e per amore di) queste terre ti daremo C talenti (d' oro). Ma lo ambasciadore non rispuose a lui parola.
36 Atenòbio non rispose nulla, ma indispettito tornò presso il re, al quale riferì quelle parole, la gloria di Simone e quanto aveva visto. Il re si adirò grandemente.
36 Ma con ira si ritornò al re, e ridissegli tutte queste parole, ridicendogli ancora della grande gloria di Simone, e tutto ciò che veduto avea; onde lo re di questo s' adirò molto forte.
37 Trifone intanto, salito su una nave, fuggì a Ortosìa.37 Ora avvenne che Trifone si fuggì in una nave in Ortosiada.
38 Il re allora nominò Cendebeo primo stratega della zona litoranea e mise al suo comando forze di fanteria e cavalleria.38 Allora lo re ordinòe (uno che avea nome) Cendebeo duca della marina, e diedegli molta gente a piè e a cavallo.
39 Poi gli ordinò di accamparsi in vista della Giudea e gli ordinò di ricostruire Cedron, rinforzandone le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto continuò la caccia a Trifone.39 E comandògli che movesse il campo contro alla faccia di Giudea; e comandògli che rifacesse Gedore, e ch' edificasse le porte della città, e che consumasse il popolo (de' Giudei). E lo re perseguitava Trifone.
40 Cendebeo si recò a Iàmnia e cominciò a molestare il popolo, a invadere la Giudea, a fare prigionieri tra il popolo e a metterli a morte.40 Allora Cendebeo si venne (in Giudea) a Iamnia, e cominciò a commovere il popolo, e a guastare Giudea, e imprigionare il popolo e ucciderlo, ed edificare Gedore.
41 Ricostruì Cedron e vi dispose la cavalleria e le truppe, perché potessero uscire e battere le strade della Giudea, come gli aveva ordinato il re.41 E puose quivi l'oste e i cavalieri, ????? ch' egli scorresse per la via di Giudea, sì come il re gli avea comandato.