Scrutatio

Lunedi, 10 giugno 2024 - Santa Faustina di Cizico ( Letture di oggi)

Ezechielis 26


font
VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Et factum est in undecimo anno, prima mensis : factus est sermo Domini ad me, dicens :1 E fu fatto questo nello undecimo anno, nel primo di del mese, che Iddio mi disse:
2 Fili hominis, pro eo quod dixit Tyrus de Jerusalem :
Euge, confractæ sunt portæ populorum,
conversa est ad me :
implebor ; deserta est :
2 O figliuolo d'uomo, però che Tiro di Ierusalem disse: rallegriamoci, però che sono rotte le porte de' popoli, è rivolta a me; e riempierommi, ed è deserta; (Tiro sì è una terra);
3 propterea hæc dicit Dominus Deus :
Ecce ego super te, Tyre,
et ascendere faciam ad te gentes multas,
sicut ascendit mare fluctuans.
3 però dice questo lo Signore Iddio: ecco, io sopra te, Tiro; farò salire a te molte genti, come sale lo mare quando gitta l' onde.
4 Et dissipabunt muros Tyri,
et destruent turres ejus :
et radam pulverem ejus de ea,
et dabo eam in limpidissimam petram.
4 E disfaranno le mura di Tiro, e ruineranno le torri sue; e raderò la sua polvere di terra, (cioè che non rimarrà niente), e farolla come una pianissima pietra.
5 Siccatio sagenarum erit in medio maris,
quia ego locutus sum, ait Dominus Deus :
et erit in direptionem gentibus.
5 Seccamento delle sagene (cioè delle reti) sarà nel mezzo del mare, però ch' io hoe parlato, dice Iddio; e sarà in rubamento alle genti.
6 Filiæ quoque ejus quæ sunt in agro,
gladio interficientur :
et scient quia ego Dominus.
6 E le sue figliuole, che sono nel campo, saranno uccise di coltello; e sapranno ch' io sono Iddio.
7 Quia hæc dicit Dominus Deus :
Ecce ego adducam ad Tyrum
Nabuchodonosor regem Babylonis ab aquilone,
regem regum,
cum equis, et curribus, et equitibus,
et cœtu, populoque magno.
7 Però [che] questo dice lo Signore Iddio: ecco io menerò a Tiro Nabucodonosor, re di Babilonia, d'aquilone, re delli re, con cavalli e con carri e con cavalieri e con grande compagnia di popolo.
8 Filias tuas quæ sunt in agro, gladio interficiet,
et circumdabit te munitionibus,
et comportabit aggerem in gyro,
et elevabit contra te clypeum :
8 E ucciderà le tue figliuole, che sono nel campo; e tornierà te con grande armadura, e porterà l'aggere nel circuito, e alzerà contro a te lo scudo.
9 et vineas et arietes temperabit in muros tuos,
et turres tuas destruet in armatura sua.
9 E le vigne e li bastioni tempererà per muri, (cioè che, tagliando le vigne, ne farà muro per entrare dentro); e colla sua armadura disfarà le tue torri.
10 Inundatione equorum ejus operiet te pulvis eorum :
a sonitu equitum, et rotarum, et curruum, movebuntur muri tui,
cum ingressus fuerit portas tuas quasi per introitum urbis dissipatæ.
10 Colla moltitudine de' suoi cavalli coprirà te la loro polvere; e li tuoi muri si moveranno per lo suono (e per lo rumore) de' cavalieri e delle ruote. de' carri; e quando saranno entrati dentro dalle tue porte, sarà come lo introito d' una città distrutta (e scalpitata).
11 Ungulis equorum suorum conculcabit omnes plateas tuas :
populum tuum gladio cædet,
et statuæ tuæ nobiles in terram corruent.
11 E colle unghie de' suoi cavalli tutte le tue piazze saranno conculcate; e taglierà lo tuo popolo con coltello, e le tue statue rovineranno in terra.
12 Vastabunt opes tuas,
diripient negotiationes tuas,
et destruent muros tuos,
et domos tuas præclaras subvertent :
et lapides tuos, et ligna tua, et pulverem tuum
in medio aquarum ponent.
12 Guasteranno le tue ricchezze, e ruberanno le tue mercatanzie, e disfaranno le tue mura, e rivolgeranno le tue belle case; e lo tuo legname e le tue pietre e la tua polvere porranno nel mezzo dell' acqua.
13 Et quiescere faciam multitudinem canticorum tuorum :
et sonitus cithararum tuarum non audietur amplius.
13 E farò istare cheta la moltitudine de' tuoi cantatori; e lo suono delle tue citare non sarà più udito.
14 Et dabo te in limpidissimam petram,
siccatio sagenarum eris,
nec ædificaberis ultra,
quia ego locutus sum, ait Dominus Deus.
14 E farò te come una pietra molto piana; tu sarai seccamento delle sagene, e non sarai più edificata; però ch' io (Signore) hoe parlato, dice lo Signore Iddio.
15 Hæc dicit Dominus Deus Tyro :
Numquid non a sonitu ruinæ tuæ,
et gemitu interfectorum tuorum,
cum occisi fuerint in medio tui,
commovebuntur insulæ ?
15 Questo dice lo Signore Iddio a Tiro: or non si moveranno le insule per lo suono della tua rovina, e per lo pianto de' tuoi morti, quando saranno uccisi nel mezzo di te?
16 Et descendent de sedibus suis omnes principes maris,
et auferent exuvias suas,
et vestimenta sua varia abjicient,
et induentur stupore :
in terra sedebunt,
et attoniti super repentino casu tuo admirabuntur :
16 E tutti li principi del mare discenderanno delle loro sedie, e torranno via le loro grandezze, e gitteranno via le varie vestimenta, e vestirannosi di stupore; e sederanno in terra, e attoniti del tuo subito caso si maraviglieranno.
17 et assumentes super te lamentum, dicent tibi :
Quomodo peristi, quæ habitas in mari, urbs inclyta,
quæ fuisti fortis in mari cum habitatoribus tuis,
quos formidabant universi ?
17 E pigliando lamento sopra te, diranno a te: come peristi tu che abiti nel mare, cittade gentile e alta, che fosti forte nel (mezzo del) mare, colli tuoi abitatori, i quali erano temuti da tutta universa gente!
18 Nunc stupebunt naves in die pavoris tui,
et turbabuntur insulæ in mari,
eo quod nullus egrediatur ex te.
18 Ora si maraviglieranno li navicatori nel dì della tua paura, e le insule si turberanno nel mare, però che niuno è uscito di te.
19 Quia hæc dicit Dominus Deus :
Cum dedero te urbem desolatam,
sicut civitates quæ non habitantur ;
et adduxero super te abyssum,
et operuerint te aquæ multæ ;
19 Però che questo dice lo Signore Iddio: quando io t'averò fatto come città desolata, e come le cittadi che non sono abitate, (e arrecato) e menato sopra [di te] lo abisso, e averannoti coperta molte acque;
20 et detraxero te cum his qui descendunt in lacum
ad populum sempiternum ;
et collocavero te in terra novissima sicut solitudines veteres,
cum his qui deducuntur in lacum,
ut non habiteris ;
porro cum dedero gloriam in terra viventium :
20 e averotti (biasimata e) tratta come quelli che iscendono nello lago (cioè nello inferno) al popolo sempiterno, e averò collocato te nella terra novissima, come le oscuritadi antiche, con quelli che sono menati nello lago (cioè nello inferno), acciò che tu non sia abitata; e quando io averò data la gloria nella terra delli viventi;
21 in nihilum redigam te, et non eris :
et requisita non invenieris ultra in sempiternum,
dicit Dominus Deus.
21 io ti farò tornare a nulla, e non sarai trovata più in sempiterno; questo dice lo Signore Iddio.