Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Jó 39


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Numquid nosti tempus partus ibicum in petris,
vel parturientes cervas observasti ?
1 Or conoscesti lo [tempo del] parto della cicogna partoriente nelle pietre, e le partorienti cerve osservasti?
2 Dinumerasti menses conceptus earum,
et scisti tempus partus earum ?
2 Annumerasti li mesi dello loro concepimento, e sapesti lo tempo dello loro parto?
3 Incurvantur ad fœtum, et pariunt,
et rugitus emittunt.
3 Inchinansi [al] lo parto, e partoriscono, e mandano ruggiti.
4 Separantur filii earum, et pergunt ad pastum :
egrediuntur, et non revertuntur ad eas.
4 Spartonsi li loro figliuoli, e vanno a pascere; e non tornano a loro.
5 Quis dimisit onagrum liberum,
et vincula ejus quis solvit ?
5 Chi lasciò l'asino libero, e li suoi legami chi discioglie?
6 cui dedi in solitudine domum,
et tabernacula ejus in terra salsuginis.
6 A cui diedi nella solitudine la casa, e li suoi tabernacoli nella terra di salsedine.
7 Contemnit multitudinem civitatis :
clamorem exactoris non audit.
7 Dispregia la moltitudine della cittade, lo grido dello riscotitore non ode.
8 Circumspicit montes pascuæ suæ,
et virentia quæque perquirit.
8 Ragguarda li monti della sua pastura, e domanda tutte le cose virenti.
9 Numquid volet rhinoceros servire tibi,
aut morabitur ad præsepe tuum ?
9 Or vorrà lo unicorno servire a te, ovvero starà alla tua mangiatoia?
10 Numquid alligabis rhinocerota ad arandum loro tuo,
aut confringet glebas vallium post te ?
10 O ligherai lo unicorno alla tua brena per arare? ovver romperà la terra delle valli dopo a te?
11 Numquid fiduciam habebis in magna fortitudine ejus,
et derelinques ei labores tuos ?
11 Or (non) avrai tu fidanza nella sua grande fortezza, e lascerai a lui le tue (grandi) fatiche?
12 Numquid credes illi quod sementem reddat tibi,
et aream tuam congreget ?
12 Or (non) crederai tu a lui, quando ti renderà la sementa, e l'aja tua ragunerà?
13 Penna struthionis similis est
pennis herodii et accipitris.
13 La penna dello struzzo è simile alle penne dello erodio e dello sparviero,
14 Quando derelinquit ova sua in terra,
tu forsitan in pulvere calefacies ea ?
14 lo quale abbandona nella terra l' uova sue; forse che tu le riscaldi nella polvere?
15 Obliviscitur quod pes conculcet ea,
aut bestia agri conterat.
15 Dimènticasi che lo piede le conculca, o che le bestie del campo le schiacciano.
16 Duratur ad filios suos, quasi non sint sui :
frustra laboravit, nullo timore cogente.
16 Durerà a' suoi figliuoli, quasi come non sieno suoi; indarno s' affaticò, non lo costrignendo alcuno [timore].
17 Privavit enim eam Deus sapientia,
nec dedit illi intelligentiam.
17 E Iddio la privò della sapienza, nè non li diede intelligenza.
18 Cum tempus fuerit, in altum alas erigit :
deridet equum et ascensorem ejus.
18 Quando lo tempo sarae, in alto l' ale dirizza; fassi beffe dello cavallo e dello suo salitore.
19 Numquid præbebis equo fortitudinem,
aut circumdabis collo ejus hinnitum ?
19 Or darai tu allo cavallo la forza, ovvero intornierai allo collo suo lo (suo) innito (ovver grido)?
20 Numquid suscitabis eum quasi locustas ?
gloria narium ejus terror.
20 Ovvero susciterai lui, quasi come grilli? la gloria delli nasi suoi è paura.
21 Terram ungula fodit ; exultat audacter :
in occursum pergit armatis.
21 Coll' unghia la terra cava, e rallegrasi arditamente, e va incontra agli armati.
22 Contemnit pavorem,
nec cedit gladio.
22 Spregia lo spaventamento, nè dà luogo al coltello.
23 Super ipsum sonabit pharetra ;
vibrabit hasta et clypeus :
23 Sopra lui suonerà lo carcasso, e rilucerà l'asta e lo scudo.
24 fervens et fremens sorbet terram,
nec reputat tubæ sonare clangorem.
24 Stridando e gridando inghiottirà la terra, nè non reputa lo rumore dello suonare della tromba.
25 Ubi audierit buccinam, dicit : Vah !
procul odoratur bellum :
exhortationem ducum, et ululatum exercitus.
25 Ove udirà li corni dirà, rallegrandosi dalla lunga presente è la battaglia, e lo confortare delli duchi e lo urlare dell' oste.
26 Numquid per sapientiam tuam plumescit accipiter,
expandens alas suas ad austrum ?
26 Or per la tua sapienza metterai la piuma allo sparviero, spandente le sue ali all' austro?
27 Numquid ad præceptum tuum elevabitur aquila,
et in arduis ponet nidum suum ?
27 Ovvero al tuo comandamento leverassi l'aquila, e nelli luoghi alti porrà lo suo nido?
28 In petris manet,
et in præruptis silicibus commoratur,
atque inaccessis rupibus.
28 Nelle pietre sta, e nelli luoghi pericolosi dimora, e nelli sassi alti dove non vi si puote andare.
29 Inde contemplatur escam,
et de longe oculi ejus prospiciunt.
29 Quivi contempla l'esca (a lui), e dalla lunga gli occhii suoi guardano.
30 Pulli ejus lambent sanguinem :
et ubicumque cadaver fuerit, statim adest.
30 Li suoi figliuoli leccano lo sangue; e dovunque sarà lo corpo morto, incontanente vi giugne.
31 Et adjecit Dominus, et locutus est ad Job :31 E aggiunse Iddio, e favellò a Iob:
32 Numquid qui contendit cum Deo, tam facile conquiescit ?
utique qui arguit Deum, debet respondere ei.
32 Or colui che contende con Dio, così agevolmente sta cheto? Adunque colui che riprende il nostro Signore Iddio, sì debbe risponder a lui.
33 Respondens autem Job Domino, dixit :33 Rispose Iob, e disse al Signore:
34 Qui leviter locutus sum, respondere quid possum ?
manum meam ponam super os meum.
34 Quello che favellai lievemente, che posso io rispondere? La mia mano porrò sopra la mia bocca.
35 Unum locutus sum, quod utinam non dixissem :
et alterum, quibus ultra non addam.
35 Una cosa favellai, che Dio il volesse ch' io non l'avessi detta; e un' altra cosa, alle quali non vi aggiugneroe.