Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Secondus Machabaeorum 7


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Contigit autem et septem fratres una cum matre sua apprehensos compelli a rege edere contra fas carnes porcinas, flagris et taureis cruciatos.1 E avvenne che furono pigliati sette fratelli colla madre sua insieme, ed erano costretti dal re contro alla legge di toccar le carni del porco, con percosse e battiture di corregge (di pelle) di cuoio di bue.
2 Unus autem ex illis, qui erat primus, sic ait : Quid quæris, et quid vis discere a nobis ? parati sumus mori, magis quam patrias Dei leges prævaricari.2 E uno di loro, il quale era il primo, disse così che cerchi tu, e che vuoi tu imparare da noi? Noi siamo apparecchiati più tosto di morire, che prevaricare le leggi paterne, e quelle di Dio.
3 Iratus itaque rex, jussit sartagines et ollas æneas succendi : quibus statim succensis,3 E corrucciato il re, comandò che fusse accese le padelle e vasi di bronzo; le quali sùbito accese,
4 jussit ei qui prior fuerat locutus amputari linguam, et cute capitis abstracta, summas quoque manus et pedes ei præscindi, ceteris ejus fratribus et matre inspicientibus.4 comandò che a colui, che prima parlò, li fusse tratta la lingua; e anco, levata la coteca del capo, comandò li fusse tagliate (tutte) le mani e li piedi, tutti gli altri fratelli e la madre vedendolo.
5 Et cum jam per omnia inutilis factus esset, jussit ignem admoveri, et adhuc spirantem torreri in sartagine : in qua cum diu cruciaretur, ceteri una cum matre invicem se hortabantur mori fortiter,5 Ed essendo così fatto inutile per tutto, comandò che fusse posto al fuoco, e anco così spirando ardesse nella padella; nella quale lungamente cruciandosi, li altri insieme con la madre si confortavano di morire fortemente,
6 dicentes : Dominus Deus aspiciet veritatem, et consolabitur in nobis, quemadmodum in protestatione cantici declaravit Moyses : Et in servis suis consolabitur.
6 dicendo: lo Signore Iddio vedrà la verità, e consolerassi in noi, sì come nella protestazione del cantico dichiarò Moise: E CONSOLERASSI NELLI SERVI SUOI.
7 Mortuo itaque illo primo hoc modo, sequentem deducebant ad illudendum : et cute capitis ejus cum capillis abstracta, interrogabant si manducaret, priusquam toto corpore per membra singula puniretur.7 E morto il primo a questo modo, menavano lo seguente a disprezzarlo; e levata che li fu la coteca del capo con li capelli, dimandoro s' egli mangerebbe inanzi che fusse punito per i membri di tutto il corpo.
8 At ille respondens patria voce, dixit : Non faciam. Propter quod et iste, sequenti loco, primi tormenta suscepit :8 E lui, rispondendo con la voce paterna, disse: non farò. E per questo nel luogo del primo fu tormentato.
9 et in ultimo spiritu constitutus, sic ait : Tu quidem scelestissime in præsenti vita nos perdis : sed Rex mundi defunctos nos pro suis legibus in æternæ vitæ resurrectione suscitabit.
9 Ed essendo nell' ultimo del spirito, disse; tu certamente, scelestissimo, ne perdi in questa vita; ma il re del mondo, poi che noi saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà nella resurrezione della eterna vita.
10 Post hunc tertius illuditur, et linguam postulatus cito protulit, et manus constanter extendit :10 Dopo questo il terzo è dileggiato, e dimandatoli la lingua, sùbito la mise fuori, e constantemente stese le mani.
11 et cum fiducia ait : E cælo ista possideo, sed propter Dei leges nunc hæc ipsa despicio, quoniam ab ipso me ea recepturum spero :11 E disse con fiducia: io possiedo queste cose dal cielo, ma per amor delle leggi di Dio disprezzo tutte queste cose, però ch' io spero di ricever tutte queste cose da lui.
12 ita ut rex, et qui cum ipso erant, mirarentur adolescentis animum, quod tamquam nihilum duceret cruciatus.12 Si che (dicendo a questo modo) si maravigliò il re, e quelli ch' erano con lui, (della costanza e) dell' animo del giovane, che come nulla esistima i cruciati.
13 Et hoc ita defuncto, quartum vexabant similiter torquentes.13 E morto che fu questo, similmente cruciavano il quarto.
14 Et cum jam esset ad mortem, sic ait : Potius est ab hominibus morti datos spem exspectare a Deo, iterum ab ipso resuscitandos : tibi enim resurrectio ad vitam non erit.14 Ed essendo già propinquo alla morte, disse così coloro i quali sono dati alla morte dagli uomini più tosto debbono aspettare con speranza da Dio, un' altra volta esser resuscitati da lui; ma a te non sarà resurrezione a vita.
15 Et cum admovissent quintum, vexabant eum. At ille respiciens in eum,15 E avendo pigliato il quinto, lo cruciavano anco lui. E lui riguardando al re, disse:
16 dixit : Potestatem inter homines habens, cum sis corruptibilis, facis quod vis : noli autem putare genus nostrum a Deo esse derelictum :16 Tu hai autorità fra gli uomini, avvenga che tu sii corruttibile; tu fai quello che vuoi; ma non voler pensare che la nostra gente sia abbandonata da Dio.
17 tu autem patienter sustine, et videbis magnam potestatem ipsius, qualiter te et semen tuum torquebit.17 Ma tu abbi un poco pazienza, e vederai la grande sua podestà, a che modo te e la progenie tua sarà tormentata.
18 Post hunc ducebant sextum, et is, mori incipiens, sic ait : Noli frustra errare : nos enim propter nosmetipsos hæc patimur, peccantes in Deum nostrum, et digna admiratione facta sunt in nobis :18 Dopo questo menarono anco il sesto, e questo cominciando a morire disse così: non volere errare invano; però che noi sosteniamo queste cose per cagion di noi istessi, però che abbiamo peccato contro al Dio nostro; e per degna ammirazione sono fatte queste cose in noi.
19 tu autem ne existimes tibi impune futurum, quod contra Deum pugnare tentaveris.
19 Ma tu non pensar di scampare sanza punizione, il qual hai tentato di combattere contro a Dio.
20 Supra modum autem mater mirabilis, et bonorum memoria digna, quæ pereuntes septem filios sub unius diei tempore conspiciens, bono animo ferebat propter spem quam in Deum habebat :20 E la madre loro, mirabile e degna di memoria delli buoni, con l'animo costante sostenea, vedendosi dinanzi agli occhi suoi esser uccisi sette figliuoli in uno dì, per la speranza la qual avea in Dio.
21 singulos illorum hortabatur voce patria fortiter, repleta sapientia : et, femineæ cogitationi masculinum animum inserens,21 E confortava ciascuno di loro, ripiena di sapienza, fortemente colla paterna voce; e avendo inserto l'animo virile nelli pensieri feminili,
22 dixit ad eos : Nescio qualiter in utero meo apparuistis, neque enim ego spiritum et animam donavi vobis et vitam, et singulorum membra non ego ipsa compegi :22 disse a loro: io non so a che modo voi appariste nel mio ventre, e anco io non diedi a voi lo spirito e l'anima e la vita, e non formai li membri di ciascuno di voi.
23 sed enim mundi Creator, qui formavit hominis nativitatem, quique omnium invenit originem, et spiritum vobis iterum cum misericordia reddet et vitam, sicut nunc vosmetipsos despicitis propter leges ejus.
23 Ma egli è il Creatore del mondo, il quale formò la natività dell' uomo; colui che trovò la origine delli uomini vi renderà un' altra fiata la vita con misericordia, così come voi disprezzate voi stessi per amore delle sue leggi.
24 Antiochus autem, contemni se arbitratus, simul et exprobrantis voce despecta, cum adhuc adolescentior superesset, non solum verbis hortabatur, sed et cum juramento affirmabat se divitem et beatum facturum, et translatum a patriis legibus amicum habiturum, et res necessarias ei præbiturum.24 E Antioco, vedendosi disprezzato, e insieme disprezzata la voce di chi lo vituperava, essendo anco rimasto il più giovane, non solamente lo confortava con parole, ma anco con giuramento affermava che lo farebbe ricco e beato; e se lui si rimovesse delle leggi paterne, sarebbe sempre suo amico, e arebbe tutto quello li fosse bisogno.
25 Sed ad hæc cum adolescens nequaquam inclinaretur, vocavit rex matrem, et suadebat ei ut adolescenti fieret in salutem.25 E conciosia cosa che il giovane per alcuno modo non si potesse inclinare, chiamò la madre, e sì la persuadeva ch' ella volesse confortar il figliuolo alla salute sua.
26 Cum autem multis eam verbis esset hortatus, promisit suasurum se filio suo.26 E avendola confortata con molte parole, promiseli di persuadere al suo figliuolo.
27 Itaque inclinata ad illum, irridens crudelem tyrannum, ait patria voce : Fili mi, miserere mei, quæ te in utero novem mensibus portavi, et lac triennio dedi et alui, et in ætatem istam perduxi.27 Inclinata dunque al suo figliuolo, facendosi beffe del crudele tiranno, disse colla voce paternale: figliuolo mio, abbi misericordia di me, la quale ti portai nove mesi nel ventre, e per tre anni diediti lo latte, e sì ti nutricai, e a questa età io ti condussi.
28 Peto, nate, ut aspicias ad cælum et terram, et ad omnia quæ in eis sunt, et intelligas quia ex nihilo fecit illa Deus, et hominum genus :28 Dimandoti, figliuolo mio, che tu guardi in cielo, e alla terra e a tutte quelle cose che sono in loro; e intendi che tutte queste cose fece Iddio di niente, e anco la generazione degli uomini;
29 ita fiet, ut non timeas carnificem istum, sed dignus fratribus tuis effectus particeps, suscipe mortem, ut in illa miseratione cum fratribus tuis te recipiam.29 e così nell' animo tuo sì fermi, che tu non temi questo omicidiale; ma essendo fatto degno delli tuoi fratelli, ricevi la morte, acciò che in quella miserazione ti riceva con li tuoi fratelli.
30 Cum hæc illa adhuc diceret, ait adolescens : Quem sustinetis ? non obedio præcepto regis, sed præcepto legis, quæ data est nobis per Moysen.30 E parlando la madre anco queste cose, disse il giovane: che aspettate voi? non voglio ubedire al comandamento del re, ma al comandamento della legge la qual fu data a noi per Moisè.
31 Tu vero, qui inventor omnis malitiæ factus es in Hebræos, non effugies manum Dei.31 Ma tu il qual sei fatto inventor di ogni malizia contro agli ebrei, non fuggirai le mani di Dio.
32 Nos enim pro peccatis nostris hæc patimur.32 Però che noi patimo per i peccati nostri.
33 Et si nobis propter increpationem et correptionem Dominus Deus noster modicum iratus est : sed iterum reconciliabitur servis suis.33 E se il Signore nostro è un poco irato con noi per riprension e correzion nostra, (ma voglio tu sappi che) lui si riconcilierà con i servi suoi.
34 Tu autem, o sceleste, et omnium hominum flagitiosissime, noli frustra extolli vanis spebus in servos ejus inflammatus :34 Ma tu, o scelestissimo e viziosissimo di tutti gli uomini, non ti voler (gloriare ed) esaltare con vane speranze infiammato contro alli suoi servi.
35 nondum enim omnipotentis Dei, et omnia inspicientis, judicium effugisti.35 Però che tu non sei anco fuggito lo giudicio dello onnipotente Dio, il qual conosce ogni cosa.
36 Nam fratres mei, modico nunc dolore sustentato, sub testamento æternæ vitæ effecti sunt : tu vero judicio Dei justas superbiæ tuæ pœnas exsolves.36 Li miei fratelli, ben che abbino sostenuto un poco di dolore, sono fatti partecipi della eterna vita; ma tu collo giudicio di Dio satisfarai con li tormenti giusti la tua ambizione.
37 Ego autem, sicut fratres mei, animam et corpus meum trado pro patriis legibus, invocans Deum maturius genti nostræ propitium fieri, teque cum tormentis et verberibus confiteri quod ipse est Deus solus.37 Io veramente, sì come hanno fatto li miei fratelli, do l'anima e il corpo mio per le (nostre) leggi paterne, invocando Iddio, più maturamente si facci propizio alla gente nostra, e facciti confessare con tormenti e percosse, ch' esso è solo Iddio.
38 In me vero et in fratribus meis desinet Omnipotentis ira, quæ super omne genus nostrum juste superducta est.
38 E in me e in li miei fratelli termini l'ira dello onnipetente Iddio, la qual è sopravenuta giustamente sopra tutta la nostra gente.
39 Tunc rex accensus ira in hunc, super omnes crudelius desævit, indigne ferens se derisum.39 Allora il re, acceso d' ira contro a questo giovane, sopra tutti gli altri più crudelmente lo tormentò, sostenendo con indignazione di esser dileggiato.
40 Et hic itaque mundus obiit, per omnia in Domino confidens.40 E costui anco mondo (e puro) se ne morì, confidandosi in Dio per tutte queste cose.
41 Novissime autem post filios, et mater consumpta est.41 Ultimamente dopo i (suoi) figliuoli anco la madre fu consumata (e morta).
42 Igitur de sacrificiis et de nimiis crudelitatibus satis dictum est.42 Delli sacrificii adunque e delle grandi crudelità assai è detto.