Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Nehemiae 13


font
VULGATABIBBIA VOLGARE
1 In die autem illo, lectum est in volumine Moysi, audiente populo : et inventum est scriptum in eo, quod non debeant introire Ammonites et Moabites in ecclesiam Dei usque in æternum :1 E in quel dì fu letto nel libro di Moisè, udendo il popolo; e fu trovato scritto in esso, che li Ammoniti e Moabiti non doveano entrare nella chiesa di Dio in eterno.
2 eo quod non occurrerint filiis Israël cum pane et aqua, et conduxerint adversum eos Balaam ad maledicendum eis : et convertit Deus noster maledictionem in benedictionem.2 Però che non andorono incontro ai figliuoli d'Israel con lo pane e l'acqua, e condussero contro a loro Balaam per maledicere loro; e lo Iddio nostro convertì la maledizione in benedizione.
3 Factum est autem, cum audissent legem, separaverunt omnem alienigenam ab Israël.
3 E dopo che ebbero udita la legge, separarono ogni forestiere da Israel.
4 Et super hoc erat Eliasib sacerdos, qui fuerat præpositus in gazophylacio domus Dei nostri, et proximus Tobiæ.4 E sopra queste cose era Eliasib sacerdote, il quale era stato posto sopra il gazofilacio della casa del nostro Iddio, ed era affine (ovver amico) di Tobia.
5 Fecit ergo sibi gazophylacium grande, et ibi erant ante eum reponentes munera, et thus, et vasa, et decimam frumenti, vini, et olei, partes Levitarum, et cantorum, et janitorum, et primitias sacerdotales.5 Fecesi dunque uno grande gazofilacio, e ivi erano dinanzi a lui, ponendovi dentro li doni, l' incenso, li vasi, le decime del frumento, del vino e dell' olio, le parti de' Leviti, de' cantori e de' portieri, e le primizie sacerdotali.
6 In omnibus autem his non fui in Jerusalem, quia anno trigesimo secundo Artaxerxis regis Babylonis veni ad regem, et in fine dierum rogavi regem.6 In tutte queste cose non era io in Ierusalem, però che nell'anno trentadue di Artaserse re di Babilonia andai al re, e nella fine del tempo pregai il re.
7 Et veni in Jerusalem, et intellexi malum quod fecerat Eliasib Tobiæ, ut faceret ei thesaurum in vestibulis domus Dei.7 E venni in Ierusalem, e intesi il male che avea fatto Eliasib a Tobia, però che (Eliasib area porto del tesoro di Tobia nel gazofilacio, e) avea fatto nel portico della casa di Dio lo luogo del tesoro di Tobia.
8 Et malum mihi visum est valde. Et projeci vasa domus Tobiæ foras de gazophylacio :8 E questo mi parve esser una cosa molto mal fatta; e gettai li vasi di Tobia fuori del gazofilacio.
9 præcepique et emundaverunt gazophylacia : et retuli ibi vasa domus Dei, sacrificium, et thus.9 E comandai che fosse mondato, e mondorono i gozofilacii; e riportare feci li vasi (del sacrificio) della casa del Signore, e le cose del sacrificio, e lo incenso.
10 Et cognovi quod partes Levitarum non fuissent datæ, et fugisset unusquisque in regionem suam de Levitis, et cantoribus, et de his qui ministrabant :10 E conobbi che le parti de' Leviti non erano date, e che era fuggito nella sua regione ciascuno de' Leviti e de' cantori e di quelli che ministravano.
11 et egi causam adversus magistratus, et dixi : Quare dereliquimus domum Dei ? et congregavi eos, et feci stare in stationibus suis.11 E trattai questa cagione contro alli magistrati, e dissi perchè abbiamo abbandonato la casa di Dio? E io sì li congregai, e fecili stare nelli suoi luoghi.
12 Et omnis Juda apportabat decimam frumenti, vini, et olei, in horrea.12 E tutto Giuda portò la decima del frumento e del vino e dell' olio alli granai.
13 Et constituimus super horrea Selemiam sacerdotem, et Sadoc scribam, et Phadaiam de Levitis, et juxta eos Hanan filium Zachur, filium Mathaniæ : quoniam fideles comprobati sunt, et ipsis creditæ sunt partes fratrum suorum.13 E costituimmo sopra li granai Selemia sacerdote e Sadoc scrivano e Fadaia de' Leviti, e con loro Anan figliuolo di Zacur e il figliuolo di Matania; però che furono trovati fedeli, e furli date in custodia le parti de' suoi fratelli.
14 Memento mei, Deus meus, pro hoc, et ne deleas miserationes meas quas feci in domo Dei mei, et in cæremoniis ejus.
14 (E disse Neemia:) ricòrdati di me, Signore Iddio mio, per questo; e non ispegnere queste opere le quali io ho fatte nella casa del mio Iddio e in le sue cerimonie.
15 In diebus illis vidi in Juda calcantes torcularia in sabbato, portantes acervos, et onerantes super asinos vinum, et uvas, et ficus, et omne onus, et inferentes in Jerusalem, die sabbati. Et contestatus sum ut in die qua vendere liceret, venderent.15 E in quel tempo io vidi in Giuda calcare i torculari nel sabbato, portare le cariche delle robe, e caricare il vino sopra gli asini, e uve e fichi e ogni carico di quello che ciascuno volea [portare] in Ierusalem nel dì del sabbato. E protestai loro, che dovessono vendere in quelli di che lecito, era di vendere.
16 Et Tyrii habitaverunt in ea, inferentes pisces, et omnia venalia : et vendebant in sabbatis filiis Juda in Jerusalem.16 E quelli di Tiro (i quali erano gentili) abitarono in essa, portando pesci e tutte le cose venali; e vendevano nel sabbato (e nelli di solenni) alli figliuoli di Giuda in Ierusalem.
17 Et objurgavi optimates Juda, et dixi eis : Quæ est hæc res mala quam vos facitis, et profanatis diem sabbati ?17 E ripresi li principali (e li maggiori) di Giuda, e dissi loro: che cosa è questa mala (e pessima) la quale voi fate, e contaminate li dì solenni?
18 numquid non hæc fecerunt patres nostri, et adduxit Deus noster super nos omne malum hoc, et super civitatem hanc ? et vos additis iracundiam super Israël violando sabbatum.18 Or non feceno anco così i vostri padri, e Iddio nostro indusse sopra di noi tutto questo male (che voi avete sostenuto), e sopra di questa città? E voi aggiugnete anco sopra la prima iracondia di Dio questo altro peccato, che violate lo sabbato.
19 Factum est autem, cum quievissent portæ Jerusalem in die sabbati, dixi : et clauserunt januas, et præcepi ut non aperirent eas usque post sabbatum : et de pueris meis constitui super portas, ut nullus inferret onus in die sabbati.19 Ed essendo uno sabbato, che le porte della città sì erano riposate (cioè che niuno v'era anco entrato), dissi: serrate le porte. E chiudettero le porte, e comandai che non fosse aperto persino che durava il sabbato; e delli miei servi ordinai che stessero sopra le porte, e che non permettessero entrare alcuno di quelli che portavano le some (e carichi) in quel dì del sabbato.
20 Et manserunt negotiatores, et vendentes universa venalia, foris Jerusalem semel et bis.20 E rimasero li mercatanti, e quelli che veniano per vendere le cose sue, fuori di Ierusalem una e due fiate.
21 Et contestatus sum eos, et dixi eis : Quare manetis ex adverso muri ? si secundo hoc feceritis, manum mittam in vos. Itaque ex tempore illo non venerunt in sabbato.21 E sì li (minacciai e) increpai, e dissi: perchè state voi a rimpetto del muro? se voi farete un' altra fiata questo, io ponerò le mani sopra di voi (e tratterovvi male). E per questo da quel tempo in giù non vennero più nel sabbato.
22 Dixi quoque Levitis ut mundarentur, et venirent ad custodiendas portas, et sanctificandam diem sabbati : et pro hoc ergo memento mei, Deus meus, et parce mihi secundum multitudinem miserationum tuarum.
22 E dissi alli Leviti, che si mondassero, e venissero alla custodia delle porte per la santificazione del sabbato. E per questo dunque ricòrdati di me, Signore Iddio mio, e perdonami secondo la moltitudine delle tue opere misericordi.
23 Sed et in diebus illis vidi Judæos ducentes uxores Azotidas, Ammonitidas, et Moabitidas.23 E in quel tempo vidi i Giudei, i quali conducevano mogliere Azotide, Ammonitide e Moabitide.
24 Et filii eorum ex media parte loquebantur azotice, et nesciebant loqui judaice, et loquebantur juxta linguam populi et populi.24 E i loro figliuoli per la metà di loro parlavano nella lingua di Azoto, e non sapevano parlare in lingua giudea, e parlavano secondo la lingua di diversi popoli.
25 Et objurgavi eos, et maledixi. Et cecidi ex eis viros, et decalvavi eos, et adjuravi in Deo ut non darent filias suas filiis eorum, et non acciperent de filiabus eorum filiis suis et sibimetipsis, dicens :25 Ed io li ripresi, e sì li maledissi. E molti di loro feci percuotere, e raderli in sua confusione, e sì li protestai nel nome del Signore, che non desseno le loro figliuole alli suoi figliuoli, e non pigliassero delle loro figliuole per li loro figliuoli, e nè anco per loro stessi, dicendo:
26 Numquid non in hujuscemodi re peccavit Salomon rex Israël ? et certe in gentibus multis non erat rex similis ei, et dilectus Deo suo erat, et posuit eum Deus regem super omnem Israël : et ipsum ergo duxerunt ad peccatum mulieres alienigenæ.26 (or ditemi): non peccò Salomone re d' Israel in questo medesimo errore? E certamente nelle genti non si trovava [re] simile a lui, ed era amato dal suo Iddio, e poselo Iddio re sopra tutto Israel; e niente di meno le femine forestiere lo indusseno al peccato.
27 Numquid et nos inobedientes faciemus omne malum grande hoc ut prævaricemur in Deo nostro, et ducamus uxores peregrinas ?
27 Or faremo anco noi tal peccato, non volendo obbedire, acciò che noi prevarichiamo contro allo Iddio nostro, e conduciamo le nostre mogliere delle genti d'altrui?
28 De filiis autem Jojada filii Eliasib sacerdotis magni, gener erat Sanaballat Horonites, quem fugavi a me.28 E de' figliuoli di Ioiada figliuolo di Eliasih, lo grande sacerdote, era suo genero Sanaballat Oronite, lo qual cacciai da me.
29 Recordare, Domine Deus meus, adversum eos qui polluunt sacerdotium, jusque sacerdotale et Leviticum.29 Ricordati, Signore Iddio mio, di esser contro a coloro i quali vìolano lo sacerdozio, e le ragioni sacerdotali e levitiche.
30 Igitur mundavi eos ab omnibus alienigenis, et constitui ordines sacerdotum et Levitarum, unumquemque in ministerio suo :30 Adunque io mondai loro da tutti li forestieri, e constitui' l'ordine de' sacerdoti e de' Leviti, e ciascuno nello suo ministerio,
31 et in oblatione lignorum in temporibus constitutis, et in primitivis : memento mei, Deus meus, in bonum. Amen.31 e nella oblazione delle legna nelli tempi constituiti e nelle primizie. Ricòrdati di me, Signore Iddio mio, nelli tuoi beni.