Scrutatio

Domenica, 11 maggio 2025 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 14


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA MARTINI
1 Beato l'uomo il quale non ha straparlato per le parole della bocca sua, e non è stimolato nella tristizia del peccato.1 Beato l'uomo, che non ha fatto mancamento colle parole della sua bocca, e non è punto da rimorso di peccato.
2 Felice è colui che non ebbe tristizia nell' animo suo, e non falla della sua speranza.2 Felice colui, che non ha nell'animo suo tristezza, e non ha perduta la sua speranza.
3 La ricchezza è venuta sanza ragione all' uomo cupido e tenace: a che è l'oro utile all' uomo invidioso?3 Per l'uomo cupido, e tenace sono inutili le ricchezze; e che farà dell'oro l'uomo insidioso?
4 Quello che dell' animo suo ingiustamente raccoglie, sì raduna ad altri; e nelli beni suoi altri trionferà.4 Chi accumula con defraudare in giustamente se stesso, accumula per altri, e un altro sguazzerà ne' beni di lui.
5 Quello che è a sè reo, a cui altro sarà buono? ed elli non si rallegrerae nelli suoi beni.5 Con chi sarà egli buono chi è cattivo verso se stesso, e non ritrae veruna soddisfazione da suoi beni?
6 Nulla cosa è peggiore, che colui che ha invidia contro a sè medesimo; e questo è uno rendimento della malizia sua.6 Nulla v'ha di più iniquo di colui, che è invidioso verso se stesso; e questa, è la mercede della sua malignità.
7 E se egli farà bene ignorantemente, non volendolo fare, alla perfine manifesta la malizia sua.7 Che se egli fa qualche bene, senza saperlo lo fa, e senza volerlo: e alla fine manifesta la sua malizia.
8 Malvagio è l'occhio dello invidioso; e travolgente la faccia sua, e dispregiante l'anima sua.8 Cattivo è l'occhio dell'invidioso, egli volta altrove la faccia, e disprezza l'anima propria.
9 L'occhio dello avaro sì è insaziabile in parte d' iniquitade; non si sazierae infino ch' elli consumi (la ingiustizia) inaridendo l' anima sua.9 L'occhio dell'avaro non si sazia di una porzione ingiusta: non si sazierà fino a tanto, che abbia consumata, e strutta la sua vita.
10 Il reo occhio alli mali si volgerae, e non si sazierà di pane, e sarae in tristizia sopra la mensa sua.10 L'occhio maligno è inteso al male, e non si caverà la fame, ma resterà famelico, e malinconico alla sua mensa.
11 Figliuolo, se tu hai, fa bene teco, e offera a Dio degna offerta.11 Figliuolo di quello, che hai, fattene del bene, e fanne obblazioni degne a Dio.
12 Ricordati che la morte non tarda; dà il testamento di quelli dello inferno, per che t' è dimostrato; il testamento di questo mondo è, che l'uomo per morte muoia.12 Ricorditi della morte, la quale non tarda, e della legge intimata a te di andar nel sepolcro: perocché è legge di questo secolo il morire assolutamente.
13 Fa bene allo amico inanzi la tua morte, secondo la facoltade tua dà al povero13 Fa del bene al tuo amico prima di morire, e stendi la mano liberale verso del povero secondo la tua possibilità.
14 E non sii ingannato dal buono die, e la particola del buono di non ti lasci.14 Non ti privare di un buon giorno, e del buon dono non perderne nissuna parte.
15 Non lasciarai li dolori tuoi alli altri nella divisione della parte?15 Non lascerai tu i tuoi sudori, e te fatiche ad altri da divìdersi a sorte tra loro?
16 Da, e togli, e giustifica l'anima tua.16 Da, e ricevi, e giustifica l'anima tua.
17 Opera giustizia inanzi la morte tua, però che non si trova vivanda in inferno.17 Pratica la giustizia prima della tua morte; perocché non si può trovar cibo nel sepolcro.
18 Ogni carne, sì come il fieno, s' invecchia, e sì come foglia fruttificante nell' albero verde.18 Ogni carne appassisce com'erba, e come delle foglie, che spuntano da verde pianta,
19 Chè altre [si] gènerano, altre caggiono; così è la generazione della carne e del sangue; altra finisce e altra nasce.19 Altre nascono, e altre cadono a terra, cosi delle generazioni della carne, e del sangue una finisce, e una nasce.
20 Ogni opera corruttibile mancherà in fine; e colui che fa quella opera anderà con essa.20 Tutte le opere soggette alla corruzione verran meno una volta, e se n'anderà con esse colui, che le ha fatte.
21 E ogni opera eletta fia giustificata; e colui che la fa, sarà onorato in quella.21 Ma tutte le opere elette saranno approvate, e chi le fece sarà per esse onorato.
22 Beato l'uomo che nella sapienza dimorerae, e colui che contemplerae nella sua giustizia, e nel senno sì penserà la sapienza di Dio.22 Beato l'uomo, che è costante nella sapienza, e medita la giustizia, e colla sua mente pensa a Dio, che tutto vede all'intorno.
23 Colui che considera le vie di quella nel cuore suo, e colui che intende li secreti d' essa, va dietro a lei sì come ricercatore, e perseverante nelle sue vie;23 Il quale va studiando in cuor suo le vie di lei, e ne penetra gli arcani, e va dietro a lei per rintracciarla, e dalle strade di lei non esce.
24 che guarda per le finestre di colei, e intende nelle porte di colei;24 Il quale per le finestre di lei rimira, e alla porta di lei sta a udire:
25 colui che si riposa appresso la casa di colei, e nelli pareti suoi si fortificherae, ordinerae la casellina sua alla casa di colei; e li beni per lei si riposaranno alla casellina di colui.25 E presso alla casa di lei prende i suoi riposi, e fitto nette mura di essa un palo si fa un piccolo padiglione accanto a lei, e in questo piccolo padiglione avranno stanza perpetua tutti i beni.
26 Ordinerae li figliuoli suoi sotto la copertura di colei, e dimorerae sotto li rami di colei.26 Alla tutela di lei raccomanderà egli i suoi figliuoli, ed egli starà sotto i rami di lei:
27 Sarà coperto dal caldo sotto la covertura di colei, e nella gloria sua si riposerà.27 E sotto l'ombra di lei sarà difeso dal caldo; e nella gloria di lei avrà riposo.