Scrutatio

Sabato, 8 giugno 2024 - San Medardo ( Letture di oggi)

Siracide 23


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LA SACRA BIBBIABIBBIA VOLGARE
1 Signore, padre e signore della mia vita, non abbandonarmi al loro capriccio e non farmi cadere a causa loro.1 Domenedio, padre e signoreggiatore della vita mia, non mi lasciare nel consiglio (sconsiderato) di coloro, e non mi lasciar cadere in quella vergogna (e improperio).
2 Chi porrà i flagelli nella mia mente e insegnerà la sapienza al mio cuore, perché siano severi coi miei errori ed io non tolleri i loro sbagli?2 Or chi darae alli miei pensieri flagelli, e al cuor mio dottrina di sapienza, acciò che non mi risparmino nelle orazioni (d' essere corretto nel pensiero e ammaestrato nel cuore), e non appariscano li peccati loro,
3 Così non si moltiplicheranno i miei errori e non s'accresceranno i miei peccati; non cadrò dinanzi ai miei oppositori e non si rallegrerà il mio nemico.3 e non crescano le ignoranze mie, e non moltìplichino li falli miei, e non abbondino li peccati miei, e non caggi nel conspetto delli avversarii miei, e allègrisene lo nimico mio?
4 Signore, padre e Dio della mia vita, non darmi occhi alteri,4 Signore, padre e Iddio della vita mia, non mi lasciare nel pensiero loro.
5 e le smanie perverse allontana da me;5 E non mi dare nello alzamento degli occhi miei, e ogni desiderio isvolgi di me.
6 sensualità e lussuria non mi prendano, non abbandonarmi all'inverecondia.6 Togli da me le concupiscenze del ventre, li congiugamenti della concupiscenza non mi piglino, e non mi dare a niuno irridente nè isfrenato.
7 Ascoltate, o figli, l'istruzione della mia bocca, chi vi bada non sarà confuso.7 Udite, figliuoli, la dottrina della bocca mia; e chi la osserverà, non perirà per la bocca sua, non sarà scandalizzato nell' opere iniquissime.
8 Il peccatore sarà rovinato dalle sue labbra, con esse sbaglieranno l'invidioso e il superbo.8 Nella vanitade sua è preso il peccatore; e il superbo e il maldicente si scandalizzerae in quello.
9 Non abituare la bocca a giurare e non essere solito nominare il Santo.9 Non adusare la bocca tua a giurare, però che molto cadimento è in quello.
10 Come il servo che è sempre sotto controllo non mancherà di prendere le lividure, così chi giura e lo nomina continuamente non sarà immune dal peccato.10 Il nominare Iddio non sia continuo nella bocca tua, e in tutti santi non ti mescolare; però che non sarai sanza pena da loro.
11 Chi giura molto, molto peccherà, il flagello non sarà lungi dalla sua casa; se egli sbaglia, il peccato è sopra di lui, se giura con leggerezza, pecca due volte. Se giura falsamente, non sarà giustificato e la sua casa sarà piena di assalti.11 Sì come il servo, richiesto spesso, non è invidiato, così ciascuno che giurerae e nominerae, in tutto non sarae sanza peccato.
12 C'è un parlare che conduce alla morte: che non si trovi nell'eredità di Giacobbe; tutto questo sia tenuto lontano dai pii ché non si avvoltolino nei peccati.12 L'uomo che molto giura, si riempierae di iniquitade; e la piaga non si partirae dalla casa di colui.
13 Non abituare la bocca alle oscene volgarità, perché c'è in esse occasione di peccato.13 E se elli ingannerae (il prossimo), il peccato suo sarae sopra lui; e se egli s' infignerae, peccherà doppiamente.
14 Ricòrdati di tuo padre e di tua madre quando siedi a consiglio coi grandi, in presenza di questi non dimenticarti di loro; saresti tanto stolto nella tua condotta da desiderare di non esser nato e da maledire il giorno della nascita.14 E se a vòto giurerae, non fia giustificato; la casa sua si riempierae di pessimo merito.
15 L'uomo abituato ai discorsi oltraggiosi non si correggerà in tutti i suoi giorni.15 Ed è un altro parlare contrario (che chi l'userae) nella morte; non si troverà nella eredità di Iacob.
16 Due specie di uomini moltiplicano i peccati e la terza attira la collera:16 Però questi parlari tutti si tolgano dalli misericordiosi; e non si convolgano nelli peccati,
17 la passione ardente come fuoco che brucia e non si spegne finché non si consuma; l'uomo sensuale nel suo corpo che non s'acquieta finché il fuoco non lo divora. All'uomo sensuale ogni pane è soave, non si stanca fino a quando muore.17 Non adusare al parlare disordinato la bocca tua; però che in quello è parola di peccato.
18 L'uomo che tradisce il letto coniugale dice tra sé: "Chi mi vede? Attorno c'è il buio, le mura mi nascondono, nessuno mi vede, perché temere? L'Altissimo non ricorderà i miei peccati".18 Ricòrdati del padre e della madre tua, però che nel mezzo stai de' grandi,
19 Egli teme solo gli occhi degli uomini, ignorando che gli occhi del Signore son mille volte più luminosi del sole, vegliano tutte le vie degli uomini e penetrano gli angoli più nascosti.19 acciò che non dimentichi di te Iddio nel conspetto di coloro, e impazzato dalla tua continuanza sostegni rimproperio, e averesti voluto inanzi non essere nato, e maledichi il dì della tua nativitade.
20 A lui tutto è noto prima d'essere creato, ed allo stesso modo dopo che è completato.20 L'uomo accostumato alle parole del rimproperio, in tutti li dì della vita sua non fia ammaestrato.
21 Costui sarà condannato nelle strade della città e sarà afferrato dove non s'aspetta.21 Due generazioni abondano nelli peccati, e la terza generazione adduce ira e perdizione.
22 Così la donna che tradisce il marito e gli porta un erede avuto da altri.22 L'anima maliziosa sì è come fuoco ardente; non si spegne infino a tanto che alcuna cosa inghiottisca.
23 Primo, disobbedisce alla legge dell'Altissimo, secondo, sbaglia con suo marito, terzo, fa adulterio per sensualità e porta a casa figli d'un altro uomo.23 E l'uomo malvagio nella bocca della carne sua non cesserà, insino a tanto che accenderà il fuoco.
24 Essa sia condotta nell'assemblea perché s'investighi sui suoi figli.24 All' uomo fornicario ogni pane è dolce; e non rincrescerae (infino) ch' elli peccherà infino alla fine.
25 I suoi figli non metteranno radici e i suoi rami non porteranno frutto.25 Ogni uomo che travarica il letto suo, dispregiando nell' anima sua, e dicendo: or chi mi vede?
26 Lascerà il suo ricordo in maledizione, il suo oltraggio non si cancellerà.26 Le tenebre attorniano me, e le pareti mi cuoprono, e niuno mi vede; cui temo? l' Altissimo non si ricorderà de' miei peccati.
27 I posteri riconosceranno che nulla è meglio che il timore del Signore, e niente è più dolce che obbedire ai suoi precetti.27 E non intende che l'occhio di colui vede tutte le cose, e ch' elli caccia da sè lo timore di Dio: or che paura è questa di quello cotale uomo? e li occhi di colui temono tutti.
28 E non intese, che gli occhi di Dio sono molto più lucenti sopra il sole, ragguardando tutte le vie degli uomini, il profondo del mare e il cuore dentro delli uomini (i quali guardano tutte le cose) nelle parti secrete.
29 Al Signore Iddio, inanzi che le cose fussono create, furono conosciute da lui; e così, poi che furono fatte, vede tutte le cose.
30 Questo sarà giudicato nelle piazze della cittàde; e come puledro sarà cacciato, e dove non spererae sarà preso.
31 E sarae vituperio di tutti, però che non averae inteso il timore di Dio.
32 Così ogni femina che lascerà il marito suo, e ordinerae la ereditade da altro marito,
33 primamente fu incredibile nella legge dello Altissimo; e appresso lascioe il marito suo; poi fornicò in adulterio, e d' altro marito ordinoe a sè figliuoli.
34 Costei fia menata nella chiesa, e nelli suoi figliuoli sarà veduta.
35 Li figliuoli suoi non faranno radici, e li rami suoi non faranno frutto.
36 Ma lasceranno in maledizione (l'anima sua
37 E conosceranno coloro che rimarranno, che nulla è meglio che il timore di Dio, e nulla è più dolce che guardare li comandamenti di Dio.
38 Grande gloria è seguire Iddio; però che lunghezza di dì si riceverà da lui.