Scrutatio

Venerdi, 17 maggio 2024 - San Pasquale Baylon ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


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NOVA VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Utinam sustineretis modi cum quid insipientiae meae; sed et supportateme!1 - Oh, se sopportaste un po' di stoltezza da parte mia! ma sì la dovete sopportare!
2 Aemulor enim vos Dei aemulatione; despondi enim vos uni viro virginemcastam exhibere Christo.2 perchè io son geloso di voi, d'una gelosia di Dio, poichè vi ho fidanzati per darvi, vergine casta, a un uomo solo, a Cristo;
3 Timeo autem, ne, sicut serpens Evam seduxit astutiasua, ita corrumpantur sensus vestri a simplicitate et castitate, quae est inChristum.3 e temo che, come il serpente ingannò Eva, colla sua scaltrezza, così i vostri pensieri si siano corrotti allontanandosi dalla semplicità e purezza che conduce a Cristo.
4 Nam si is qui venit, alium Christum praedicat, quem nonpraedicavimus, aut alium Spiritum accipitis, quem non accepistis, aut aliudevangelium, quod non recepistis, recte pateremini.4 Poichè se il primo venuto predica, o se riceve uno Spirito diverso quale non avete ricevuto [da me], o se egli annunzia un altro Vangelo da quello che avete accettato, costui lo sopportate benissimo!
5 Existimo enim nihil meminus fecisse magnis apostolis;5 Or io penso di non essere rimasto in nulla addietro a questi straordinari apostoli.
6 nam etsi imperitus sermone, sed non scientia,in omni autem manifestantes in omnibus ad vos.
6 Se sono rozzo nel parlare, non lo sono nella coscienza, e l'ho pienamente manifestato fra voi in ogni cosa.
7 Aut numquid peccatum feci meipsum humilians, ut vos exaltemini, quoniam gratisevangelium Dei evangelizavi vobis?7 Ho io commesso una colpa, umiliando me stesso perchè voi foste inalzati, in quanto gratuitamente vi annunziai il Vangelo di Dio?
8 Alias ecclesias exspoliavi accipiensstipendium ad ministerium vestrum8 Ho spogliato altre chiese ricevendone stipendio per il servizio vostro;
9 et, cum essem apud vos et egerem, nullionerosus fui; nam, quod mihi deerat, suppleverunt fratres, qui venerunt aMacedonia; et in omnibus sine onere me vobis servavi et servabo.9 e venuto da voi, e pur essendo in bisogno, non fui d'aggravio a nessuno, chè ai miei bisogni provvidero i fratelli venuti dalla Macedonia; e in tutto ho fatto in modo di non esservi di peso; e lo farò ancora.
10 Est veritasChristi in me, quoniam haec gloria non infringetur in me in regionibus Achaiae.
10 Verità di Cristo è in me; questo vanto non sarà spezzato per me nelle contrade dell'Acaia.
11 Quare? Quia non diligo vos? Deus scit!11 E perche? perchè non vi amo? Lo sa Iddio.
12 Quod autem facio et faciam, utamputem occasionem eorum, qui volunt occasionem, ut in quo gloriantur,inveniantur sicut et nos.12 Quel che fo, lo farò ancora per troncare il pretesto di quelli che vogliono un pretesto per essere trovati come siam noi in ciò di cui si vantano.
13 Nam eiusmodi pseudoapostoli, operarii subdoli,transfigurantes se in apostolos Christi.13 Costoro sono falsi apostoli, operai ingannevoli, travestiti da apostoli di Cristo.
14 Et non mirum, ipse enim Satanastransfigurat se in angelum lucis;14 Nè è da meravigliarsene, poichè lo stesso Satana si traveste in angelo della luce;
15 non est ergo magnum, si et ministri eiustransfigurentur velut ministri iustitiae, quorum finis erit secundum operaipsorum.
15 non è dunque un gran che se i suoi ministri si travestono come ministri della giustizia. Ma la loro fine sarà conforme alle loro opere.
16 Iterum dico, ne quis me putet insipientem esse; alioquin velut insipientemaccipite me, ut et ego modicum quid glorier.16 Lo ripeto, (non forse alcuno creda che io sia pazzo; e se no, anche come pazzo accettatemi, perchè anch'io un tantino mi vanti).
17 Quod loquor, non loquor secundumDominum, sed quasi in insipientia, in hac substantia gloriationis.17 Quel che dico in questa fiducia di vantamento, non lo dico secondo il Signore, ma come in istoltezza.
18 Quoniammulti gloriantur secundum carnem, et ego gloriabor.18 Dal momento che molti si vantano secondo la carne, anch'io mi vanterò.
19 Libenter enim suffertisinsipientes, cum sitis ipsi sapientes;19 Voi volentieri sopportate i pazzi, pur essendo savi;
20 sustinetis enim, si quis vos inservitutem redigit, si quis devorat, si quis accipit, si quis extollitur, siquis in faciem vos caedit.
20 tollerate che uno vi renda schiavi, o vi divori o vi rubi o vi tratti superbamente, o vi pigli a schiaffi!
21 Secundum ignobilitatem dico, quasi nos infirmi fuerimus; in quo quis audet,in insipientia dico, audeo et ego.21 Lo dico a nostra vergogna; noi ci siam davvero mostrati deboli! Ma dove altri ardisce, (parlo sempre da stolto), ardisco anch'io!
22 Hebraei sunt? Et ego. Israelitae sunt? Etego. Semen Abrahae sunt? Et ego.22 Son essi Ebrei? anch'io; sono Israeliti? anch'io; sono seme di Abramo? anch'io.
23 Ministri Christi sunt? Minus sapiens dico,plus ego: in laboribus plurimis, in carceribus abundantius, in plagis supramodum, in mortibus frequenter;23 Sono ministri di Cristo? (parlo da stolto), ancor di più io; da più nelle fatiche, da più nelle prigionie, molto più nelle battiture ricevute, e spesse volte in rischio di morte.
24 a Iudaeis quinquies quadragenas una minusaccepi,24 Dai Giudei cinque volte ho ricevuto i quaranta colpi meno uno;
25 ter virgis caesus sum, semel lapidatus sum, ter naufragium feci,nocte et die in profundo maris fui;25 tre volte fui battuto colle verghe; una volta fui lapidato; tre volte naufragai; una notte e un giorno passai nell'abisso.
26 in itineribus saepe, periculis fluminum,periculis latronum, periculis ex genere, periculis ex gentibus, periculis incivitate, periculis in solitudine, periculis in mari, periculis in falsisfratribus;26 In viaggi sono stato più volte, in pericoli di fiumi, in pericoli di pirati, in pericoli da parte della mia schiatta, in pericoli da parte dei Gentili; pericoli in città, e nel deserto, e sul mare; pericoli tra i falsi fratelli,
27 in labore et aerumna, in vigiliis saepe, in fame et siti, inieiuniis frequenter, in frigore et nuditate;27 in fatiche e pene, nelle veglie tante volte, nella fame e nella sete, nei frequenti digiuni, nel freddo e nella nudità.
28 praeter illa, quae extrinsecussunt, instantia mea cotidiana, sollicitudo omnium ecclesiarum.28 E oltre questi mali esteriori v'è il cruccio quotidiano che su me incombe, cioè la cura di tutte le Chiese.
29 Quisinfirmatur, et non infirmor? Quis scandalizatur, et ego non uror?
29 Chi è infermo che anch'io nol sia? Chi è scandalizzato senza che io non arda?
30 Si gloriari oportet, quae infirmitatis meae sunt, gloriabor.30 Se c'è da vantarsi, io vanterò gli atti della mia debolezza;
31 Deus et PaterDomini Iesu scit, qui est benedictus in saecula, quod non mentior.31 Iddio e Padre del Signore Gesù, colui che è benedetto nei secoli, sa che io non mento.
32 Damascipraepositus gentis Aretae regis custodiebat civitatem Damascenorum, ut mecomprehenderet;32 A Damasco il governatore del re Areta aveva posto guardie intorno alla città de' Damasceni per pigliarmi,
33 et per fenestram in sporta dimissus sum per murum et effugimanus eius.
33 e per una finestra fui calato giù in una cesta lungo il muro, e sfuggii così dalle mani di lui.