Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 28


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Et cum evasissemus, tunc cognovimus quia Melita in sula vocatur.1 Allora essendo così campati, conoscemmo che quella isola si chiamava Melita; e quelli barbari (dell' isola) benignamente ci ricevettero.
2 Barbari vero praestabant non modicam humanitatem nobis; accensa enim pyra,suscipiebant nos omnes propter imbrem, qui imminebat, et frigus.2 E accesero il fuoco, per la grande freddura ch' era, e per che pioveva, e diedenci mangiare.
3 Cumcongregasset autem Paulus sarmentorum aliquantam multitudinem et imposuissetsuper ignem, vipera, a calore cum processisset, invasit manum eius.3 E raunando Paulo alquanti sermenti per mettere nel fuoco, una vipera (cioè uno serpente ch' era fra essi) sentendo il caldo del fuoco, uscinne e gittossi alla mano di Paulo.
4 Ut veroviderunt barbari pendentem bestiam de manu eius, ad invicem dicebant: “ Utiquehomicida est homo hic, qui cum evaserit de mari, Ultio non permisit vivere ”.
4 La quale cosa vedendo quelli barbari, cioè quella biscia pendere della mano di Paulo, (credendo pure ch' elli ne morisse, incontanente) dissero insieme veramente questo era uomo reo e omicidiale, però ch' essendo liberato dal pericolo del mare, la sentenza di Dio non vuole che (campi e) viva.
5 Et ille quidem excutiens bestiam in ignem, nihil mali passus est;5 Allora Paulo, scorlando la mano, gittò (e scosse) quella vipera nel fuoco, e niuno male sentì.
6 at illiexspectabant eum in tumorem convertendum aut subito casurum et mori. Diu autemillis exspectantibus et videntibus nihil mali in eo fieri, convertentes sedicebant eum esse deum.
6 E quelli barbari, aspettando ch' elli subitamente enfiasse e morisse, poi che pur viddero che Paulo niuno male ne sentiva, maravigliandosi molto, (ebberlo in tanta reverenza, che) dicevano (e credevano) ch' elli fusse uno Dio.
7 In locis autem illis erant praedia principis insulae nomine Publii, qui nossuscipiens triduo benigne hospitio recepit.7 E in quello luogo erano (certi prati e grandi) possessioni del signore dell' isola, che avea nome Publio; il quale ricevendoci tre dì con seco, ci usò molta benignità.
8 Contigit autem patrem Publiifebribus et dysenteria vexatum iacere, ad quem Paulus intravit et, cum orassetet imposuisset ei manus, sanavit eum.8 Or avvenne che (in quelli dì) il padre del detto Publio infermò gravemente di febbre e dissenteria (cioè flusso). Al quale entrando Paulo (e trovandolo in molti tormenti) posesi in orazione per lui; e poi (levandosi di orazione) li pose le mani in capo, e incontanente quelli fu sanato (perfettamente).
9 Quo facto, et ceteri, qui in insulahabebant infirmitates, accedebant et curabantur;9 La quale cosa essendo saputa (e sparta) per tutta quella isola, chiunque aveva niuno infermo, sì gliel menavano, e Paulo il sanava.
10 qui etiam multis honoribusnos honoraverunt et navigantibus imposuerunt, quae necessaria erant.
10 Per la quale cosa ci fecero molto onore; e (poi volendoci noi partire) ci fornirono la nave di ogni cosa necessaria.
11 Post menses autem tres, navigavimus in navi Alexandrina, quae in insulahiemaverat, cui erat insigne Castorum.11 E stati che furono tre mesi, entrammo in una nave Alessandrina, che v' era stata quello verno.
12 Et cum venissemus Syracusam, mansimusibi triduo;12 E (quindi ci partimmo, e) venendo in Siracusa (di Sicilia), stemmovi III giorni.
13 inde solventes devenimus Rhegium. Et post unum diem,superveniente austro, secunda die venimus Puteolos,13 E partendoci quindi, venimmo poi alla città di Reggio (nella detta isola); e poi avendo vento per noi, dopo uno di venimmo a(l' isola di) Pozzuolo.
14 ubi, inventis fratribus,rogati sumus manere apud eos dies septem; et sic venimus Romam.14 Nel quale luogo, trovandosi certi cristiani, stemmovi per loro preghi VII giorni; e (partendoci) quindi pervenimmo a Roma.
15 Et inde cumaudissent de nobis fratres, occurrerunt nobis usque ad Appii Forum et TresTabernas; quos cum vidisset Paulus, gratias agens Deo, accepit fiduciam.
15 E udendo li cristiani ( ch' erano in Roma) la nostra venuta, vennonci incontro insino... al luogo che si chiama TRE TAVERNE; li quali Paulo vedendo, ringraziò (molto) Dio, e prese fidanza.
16 Cum introissemus autem Romam, permissum est Paulo manere sibimet cumcustodiente se milite.16 E pervenuti che fummo a Roma, l'imperatore concedette a Paulo di rimanere (e stare con noi e con gli altri cristiani) con una sola guardia.
17 Factum est autem, ut post tertium diem convocaretprimos Iudaeorum; cumque convenissent dicebat eis: “ Ego, viri fratres, nihiladversus plebem faciens aut mores paternos, vinctus ab Hierosolymis traditus sumin manus Romanorum,17 E dopo il terzo giorno Paulo fece congregare li principi de' iudei, e disse loro: fratelli miei, (voglio sappiate che senza mia colpa) non facendo. io contra al popolo (de' iudei) nè contra a' costumi (nè statuti) de' nostri padri, fui (da' iudei) preso e messo in mano de' (signori) romani.
18 qui cum interrogationem de me habuissent, volebantdimittere, eo quod nulla causa esset mortis in me;18 Li quali esaminandomi (assai), e niuna colpa trovando, volevanmi lasciare liberamente.
19 contradicentibus autemIudaeis, coactus sum appellare Caesarem, non quasi gentem meam habens aliquidaccusare.19 Ma contraddicendo a ciò li iudei, fui costretto ad appellare a Cesare, (e questo feci) non per accusare li iudei, (li quali sono e reputo miei frategli, ma per campare dal pericolo della morte).
20 Propter hanc igitur causam rogavi vos videre et alloqui; propterspem enim Israel catena hac circumdatus sum ”.20 Onde, per che non m' abbiate a sospetto, [vi] ho voluto vedere e parlare; e sappiate che non per altra (colpa o) cagione, se non per che prèdico la resurrezione, sono così (preso e) incatenato.
21 At illi dixerunt ad eum: “Nos neque litteras accepimus de te a Iudaea, neque adveniens aliquis fratrumnuntiavit aut locutus est quid de te malum.21 Allora li iudei (risposero e) dissero: di questa materia nulla ne sappiamo, nè per lettera che ci sia scritta, nè per altro messo che di là sia venuto, sì che contra a te nulla abbiamo.
22 Rogamus autem a te audire quaesentis; nam de secta hac notum est nobis quia ubique ei contradicitur ”.
22 Ma preghiamoti che tu stesso ci dichi la tua opinione; chè quanto è di questa setta (de' Nazareni), noi (pure udiamo e) sappiamo che da ogni lato (e da ogni gente) è impugnata e perseguitata.
23 Cum constituissent autem illi diem, venerunt ad eum in hospitium plures,quibus exponebat testificans regnum Dei suadensque eos de Iesu ex Lege Moysis etProphetis a mane usque ad vesperam.23 E assegnandoli uno certo dì (a rispondere, partironsi, e poi) tornando a lui il dì determinato, Paulo (arditamente) predicava loro la fede di Cristo e il regno di Dio, (ma provando e) mostrando loro la verità della fede per gli detti di Moisè e degli altri profeti, della mattina insino a vespero.
24 Et quidam credebant his, quae dicebantur,quidam vero non credebant;24 Alcuni credevano quello diceva Paulo; alcuni non credevano.
25 cumque invicem non essent consentientes,discedebant, dicente Paulo unum verbum: “ Bene Spiritus Sanctus locutus estper Isaiam prophetam ad patres vestros25 Onde così discordandosi insieme, Paulo (ac-. ceso di grande zelo, propose ed) espose (per sè e contra) a loro quella profezia, per la quale dice Dio per Isaia:
26 dicens:
“Vade ad populum istum et dic:
Auditu audietis et non intellegetis,
et videntes videbitis et non perspicietis.
26 Va a questo popolo, e di' loro: con li vostri occhi vederete, e non conoscerete; e con le vostre orecchie udirete, e non intenderete.
27 Incrassatum est enim cor populi huius,
et auribus graviter audierunt
et oculos suos compresserunt,
ne forte videant oculis
et auribus audiant
et corde intellegant et convertantur,
et sanabo illos”.
27 Perciò che il cuore di questo popolo è ingrassato (e indurato); e studiosamente chiudono gli occhi per non vedere, e le orecchie per non udire, e il cuore per non intendere, a ciò che non si convertano, e io non gli sani (della sua infirmità).
28 Notum ergo sit vobis quoniam gentibus missum est hoc salutare Dei; ipsi etaudient! ”.28 E però sappiate, che (poi che voi giudei non ricevete) questo salutare (e questa salute) ci manda [Iddio] ad annuuziarlo (e a proferirlo) alle genti pagane, ed elle il riceveranno.
29 29 La quale parola li giudei non intendendo, (turbati e scandalizzati) si partirono, molto fra sè stessi (cercando e) disputando di questo fatto.
30 Mansit autem biennio toto in suo conducto; et suscipiebatomnes, qui ingrediebantur ad eum,30 E Paulo per spazio di due anni fu lasciato stare in certo albergo (senza molestia); e riceveva (graziosamente) chiunque a lui veniva.
31 praedicans regnum Dei et docens quae suntde Domino Iesu Christo cum omni fiducia sine prohibitione.
31 E predicava loro del regno di Dio, e ammaestravagli della fede di Cristo arditamente, e niuno a ciò li contrastava.