Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Daniele 9


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 In anno primo Darii filii Asueri de semine Medorum, qui impe ravit superregnum Chaldaeorum,1 Nell' anno primo di Dario, figliuolo di Assuero, della generazione de' Medi, il quale regnò sopra il regno de' Caldei,
2 anno uno regni eius, ego Daniel intellexi in librisnumerum annorum, de quo factus est sermo Domini ad Ieremiam prophetam, utcomplerentur desolationes Ierusalem, septuaginta anni;2 nell' anno primo del suo regno, io Daniele conobbi nelli libri lo numero degli anni, dello quale fatta fu la parola del Signore a Ieremia profeta, acciò che si finissero li LXX anni della desolazione di Iérusalem.
3 et posui faciem meam adDominum Deum meum, ut quaererem rogationem et deprecationem in ieiuniis, saccoet cinere.3 E posi la faccia mia nel conspetto del mio Signore Iddio a pregarlo e strapregarlo in digiuno, sacco e cenere.
4 Et oravi Dominum Deum et confessus sum et dixi:
“ Obsecro, Domine, Deus magne et terribilis, custodiens pactum etmisericordiam diligentibus eum et custodientibus mandata eius;
4 E pregai lo mio Signore Iddio, e confessa'mi, e dissi io ti priego, Signore Iddio grande e terribile, lo quale servi il patto e la misericordia a quelli che amano te, e a quelli li quali osservano i tuoi comandamenti;
5 peccavimus,inique fecimus, impie egimus et recessimus et declinavimus a mandatis tuis aciudiciis tuis;5 peccammo, molta iniquità abbiamo fatto, empiamente abbiamo operato, e partimmoci e declinammo dalli tuoi comandamenti e dalli tuoi giudicii.
6 non oboedivimus servis tuis prophetis, qui locuti sunt innomine tuo regibus nostris, principibus nostris, patribus nostris omnique populoterrae.6 Non siamo stati ubbidienti alli tuoi servi profeti, li quali hanno parlato nel nome tuo alli nostri re, alli prìncipi nostri, alli nostri padri e a tutto il popolo della terra.
7 Tibi, Domine, iustitia; nobis autem confusio faciei, sicut est hodieviro Iudae et habitatoribus Ierusalem et omni Israel, his qui prope sunt et hisqui procul in universis terris, ad quas eiecisti eos propter iniquitates eorum,in quibus peccaverunt in te.7 A te, Signore, s' appartiene la giustizia; a noi la confusione della faccia (nostra), sì come è oggi all' uomo di Giuda e agli abitatori di Ierusalem e a tutto Israel, così a quelli che qui presso, come a quelli che sono dalla lunga, in tutte le terre alle quali tu gli hai cacciati per le loro iniquitadi, nelle quali peccarono in te.
8 Domine, nobis confusio faciei, regibus nostris,principibus nostris et patribus nostris, quia peccavimus tibi;8 Signore, a noi confusione della faccia (nostra), e alli re nostri, e alli prìncipi nostri, e alli padri nostri li quali peccarono.
9 Domino autem,Deo nostro, misericordia et propitiatio, quia recessimus a te.9 E a te, Signore nostro, s' appartiene di far misericordia, e di esser propizio; però che noi ci partimmo da te.
10 Et nonaudivimus vocem Domini Dei nostri, ut ambularemus in lege eius, quam posuitnobis per servos suos prophetas;10 E non abbiamo udito la voce del nostro Signore Iddio, acciò che andassimo nella legge sua, la quale propose a noi per li servi suoi profeti.
11 et omnis Israel praevaricati sunt legem tuamet declinaverunt, ne audirent vocem tuam, et stillavit super nos maledictio etdetestatio, quae scripta est in libro Moysis servi Dei, quia peccavimus ei.11 E tutto Israel hanno prevaricato la legge tua, e declinarono per non udire la voce tua; e stilloe (e venne) sopra di noi la maledizione e abominazione, la quale è scritta nello libro di Moisè servo di Dio, però che noi abbiamo peccato contro a lui.
12 Et statuit sermones suos, quos locutus est super nos et super iudices nostros,qui iudicaverunt nos, ut superducerent in nos magnum malum, quale numquam fuitsub omni caelo, secundum quod factum est in Ierusalem.12 E ordinò li sermoni suoi, li quali parloe sopra di noi, e sopra li nostri principi li quali ci giudicarono, acciò che sopra inducesse in noi uno grande male, lo quale non fu mai di sotto tutto il cielo, secondo quello ch' è fatto in Ierusalem.
13 Sicut scriptum est inlege Moysis, omne malum hoc venit super nos, et non rogavimus faciem Domini Deinostri, ut reverteremur ab iniquitatibus nostris et cogitaremus veritatem tuam.13 Come scritto è nella legge di Moisè, tutto questo male venuto è sopra di noi; e non ti pregammo, Signore Iddio nostro, acciò che ci ritraessimo dalle iniquità nostre, e pensassimo la tua verità.
14 Et vigilavit Dominus super malitiam et adduxit eam super nos, quia iustusDominus Deus noster in omnibus operibus suis, quae fecit; non enim audivimusvocem eius.14 E vigilò lo Signore sopra la malvagitade (nostra), e ridussela sopra di noi; lo Signore Iddio nostro è giusto in tutte le sue opere le quali hae compiute; noi certo non abbiamo udito la sua voce.
15 Et nunc, Domine Deus noster, qui eduxisti populum tuum de terraAegypti in manu forti et fecisti tibi nomen secundum diem hanc, peccavimus,iniquitatem fecimus,15 E ora, Signore Iddio nostro, lo quale traesti fuori lo popolo tuo della terra d' Egitto nella potente mano tua, e facesti lo nome tuo grande secondo il dì d'oggi, noi abbiamo errato e abbiamo fatto molti mali,
16 Domine, in omnem iustitiam tuam; avertatur, obsecro, iratua et furor tuus a civitate tua Ierusalem et monte sancto tuo; propter peccataenim nostra et iniquitates patrum nostrorum Ierusalem et populus tuus inopprobrium sunt omnibus per circuitum nostrum.16 Signore, contro tutta la tua giustizia; ora (oggi mai), priego te, ritorni addietro l'ira tua e il tuo furore dalla città tua di Ierusalem e dal tuo santo monte; però che per li peccati nostri, e per le iniquità delli padri nostri, (la città di) Ierusalem e il popolo tuo sono in obbrobrio per tutto lo circuito nostro.
17 Nunc ergo exaudi, Deus noster,orationem servi tui et preces eius et ostende faciem tuam super sanctuariumtuum, quod desertum est, propter temetipsum.17 E ora, Signore Iddio nostro, esaudisci la orazione del servo tuo e li suoi prieghi; e rivolgi la tua faccia sopra il tuo santo luogo, lo quale è deserto, per te stesso.
18 Inclina, Deus meus, aurem tuamet audi; aperi oculos tuos et vide desolationem nostram et civitatem, super quaminvocatum est nomen tuum; neque enim in iustificationibus nostris prosternimuspreces ante faciem tuam sed in miserationibus tuis multis.18 Inchina, Signore, l'orecchie tue, e odi; apri l'occhio tuo, e vedi la desolazione nostra, e la città sopra la quale è invocato il tuo nome; (o Signore) noi non domandiamo che tu ci esaudisci nel conspetto tuo per le nostre giustificazioni, ma secondo la moltitudine delle tue misericordie.
19 Exaudi, Domine!Placare, Domine! Attende et fac! Ne moreris propter temetipsum, Deus meus, quianomen tuum invocatum est super civitatem et super populum tuum ”.
19 Esaudi, Signore; plàcati, Signore, e fa (con effetto che così sia, come noi ti dimandiamo); non tardare, Signore Iddio mio, per lo amore di te istesso; però che lo nome tuo è invocato sopra la città tua e sopra lo popolo tuo.
20 Cumque adhuc loquerer et orarem et confiterer peccata mea et peccata populimei Israel et prosternerem preces meas in conspectu Dei mei pro monte sancto Deimei,20 E parlando io e orando e confessando i peccati miei e i peccati del popolo mio d' Israel, per offerire i miei prieghi nel conspetto del mio Dio, per lo monte santo dello mio Iddio;
21 adhuc me loquente in oratione, ecce vir Gabriel, quem videram in visioneprincipio, cito volans tetigit me in tempore sacrificii vespertini;21 e anco tuttavia parlando nella orazione mia, ecco Gabriel, quello uomo ch' io avea veduto nella prima visione, venuto a me sanza dimora, toccommi nel tempo della orazione che io faceva all' ora di vespro.
22 et docuitme et locutus est mihi dixitque: “Daniel, nunc egressus sum, ut docerem te, etintellegeres.22 E insegnommi, e parlò meco, e disse: Daniele, io son uscito testè per insegnarti, acciò che tu intendi.
23 Ab exordio precum tuarum egressus est sermo; ego autem veni, utindicarem, quia vir desideriorum es tu; ergo animadverte sermonem et intellegevisionem.
23 Dal principio della tua preghiera (la qual tu hai fatta a Dio) è uscita la parola (nella quale sarà compiuto tutto quello che hai dimandato); e io son venuto per manifestartelo, però che tu sei uomo desiderato (da molti e amato); tu dunque considera lo parlare, e intendi la visione.
24 Septuaginta hebdomades decretae sunt
super populum tuum et super urbem sanctam tuam,
ut consummetur praevaricatio,
et finem accipiat peccatum,
et deleatur iniquitas,
et adducatur iustitia sempiterna,
et impleatur visio et prophetes,
et ungatur Sanctus sanctorum.
24 Settanta ebdomade sono abbreviate sopra lo popolo tuo, e sopra la città santa tua, acciò che si consumi la prevaricazione, e lo peccato abbi fine, e la iniquità sia cassa, e rappresentisi la giustizia sempiterna, e adempiasi la visione e li detti de' profeti, e ungasi il Santo de' santi.
25 Scito ergo et animadverte:
ab exitu sermonis
ut iterum aedificetur Ierusalem
usque ad christum ducem,
hebdomades septem.
Et hebdomades sexaginta duae erunt;
et rursum aedificabitur platea et muri
in angustia temporum.
25 Sappi adunque, e considera che dall' uscita della parola, che Ierusalem si debba edificare, per sino a Cristo duca, saranno ebdomade [sette ed ebdomade LXII]; e sarà edificata la piazza (cioè Ierusalem) e li muri nella brevità del tempo.
26 Et post hebdomades sexaginta duas
occidetur christus;
et nihil erit ei.
Et civitatem et sanctuarium dissipabit
populus ducis venturi,
et finis eius vastitas,
et usque ad finem belli
statuta desolatio.
26 E dopo LXII ebdomade sarà ucciso Cristo, e non sarà più suo il popolo lo quale lo negarà. E lo popolo dissiparà la città e lo santuario con lo duca che ha a venire; e il fine suo sarà disfazione, e dopo la fine della battaglia sarà una constituta desolazione.
27 Confirmabit autem pactum multis
hebdomade una;
et in dimidio hebdomadi
deficiet hostia et sacrificium,
et erit super alam abominationis vastator,
et usquedum consummatio et decretum
effundantur super vastatorem ”.
27 E (in quel tempo) sì confermerà uno patto (e una legge) a molti per una ebdomada; e nel mezzo di questa ebdomada mancherà la oblazione e lo sacrificio, e nel tempio sarà una abominazione di desolazione; e persevererà la desolazione per sino alla consumazione e lo fine (del mondo).