Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Geremia 18


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Verbum, quod factum est ad Ieremiam a Domino dicens:1 La parola la quale disse Iddio a Ieremia, dicente:
2 “ Surge etdescende in domum figuli et ibi audies verba mea ”.2 Lèvati suso, e discendi in quella casa di quello artefice......
3 Et descendi in domumfiguli, et ecce ipse faciebat opus super rotam;3 [E discesi in quella casa di quello artefice], ed ecco, egli faceva una opera sopra la rota.
4 et dissipatum est vas, quodipse faciebat e luto manibus suis, et rursus fecit illud vas alterum, sicutplacuerat in oculis eius, ut faceret.4 E lo vaso, ch' egli faceva, tutto si (ruppe e) dissipoe, lo quale egli faceva di loto con le sue mani; e rivolto fece di quello vaso uno altro, sì come piaceva alli occhii suoi di fare.
5 Et factum est verbum Domini ad medicens:5 E parlommi Iddio, e disse:
6 “ Numquid sicut figulus iste non potero vobis facere, domus Israel?,ait Dominus. Ecce, sicut lutum in manu figuli, sic vos in manu mea, domusIsrael.6 Or non potrò io fare, come fa questo artefice, a voi, casa d' Israel?
7 Repente loquar adversum gentem et adversum regnum, ut eradicem etdestruam et disperdam illud;7 E subitamente io parlerò incontro alla gente e incontro allo regno, acciò che lo divella dalle radici e distruggalo e faccialo disperso.
8 si paenitentiam egerit gens illa a malo suo,propter quod locutus sum adversus eam, agam et ego paenitentiam super malo, quodcogitavi ut facerem ei.8 Ma se quella gente averà fatta penitenza del suo male, il quale io ho parlato contro a lei, e io anche farò penitenza sopra lo male lo quale io penIsai di fare a lei.
9 Et subito loquar de gente et de regno, ut aedificem etplantem illud;9 E subitamente parlerò della gente e del regno, acciò ch' io edifichi e pianti quello.
10 si fecerit malum in oculis meis, ut non audiat vocem meam,paenitentiam agam super bono, quod locutus sum ut facerem ei.10 Se averà fatto male, nelli occhi miei, che non oda la voce mia, farò penitenza sopra lo bene lo quale io parlai di fare a lei.
11 Nunc ergo, dicviro Iudae et habitatoribus Ierusalem dicens: Haec dicit Dominus: Ecce ego fingocontra vos malum et cogito contra vos cogitationem; revertatur unusquisque a viasua mala, et dirigite vias vestras et opera vestra ”.11 Or dunque di' allo uomo di Giuda e allo abitatore di Ierusalem, dicente: questo dice Iddio: ecco io infingo male tra voi, ritorni ciascuno dalla sua via rea, e dirizzate le vostre vie e li vostri studii.
12 Qui dixerunt: “Vanum est; post cogitationes enim nostras ibimus et unusquisque pravitatemcordis sui mali faciemus ”.12 Li quali dissono: noi ci siamo disperati; noi andaremo secondo le nostre cogitazioni, e ciascuno farà la reità del suo cuore.
13 Ideo haec dicit Dominus:
“ Interrogate gentes:
quis audivit talia horribilia,
quae fecit nimis virgo Israel?
13 Però (che) questo dice Iddio: domandate la gente: chi udì cotali cose orribili, le quali ha fatte troppo la vergine Israel?
14 Numquid deficiet de petra agri
nix Libani,
aut arescent aquae erumpentes
frigidae et defluentes?
14 O verrà in difetto della pietra del campo la luce del Libano? o possonsi divellere le acque erompenti, fredde e discorrenti?
15 Quia oblitus est mei populus meus,
vanitati sacrificantes
et impingentes in viis suis,
in semitis antiquis,
ut ambularent per calles
in itinere non trito,
15 Però che lo mio populo m' ha dimenticato, sacrificanti indarno e impingenti nelle loro [vie] e nelle loro sommitadi (cioè andamenti) del secolo, acciò che andassono per quello (comandamento e) con andamento non diritto;
16 ut poneret terram eorum in desolationem
et in sibilum sempiternum:
omnis, qui praeterierit per eam, obstupescet
et movebit caput suum.
16 acciò che la loro terra fosse fatta (e venisse) in desolazione e in sufolamento sempiterno; ogni uomo, il quale preterirà per quella, sarà stupefatto, e moverà lo suo capo.
17 Sicut ventus urens dispergam eos
coram inimico;
dorsum et non faciem ostendam eis in die perditionis eorum ”.
17 Sì come vento ardente, così farò loro dispersi innanzi a' loro inimici; non mostrerò loro la faccia, ma le reni, nel dì della loro perdizione.
18 Et dixerunt: “ Venite, et cogitemus contra Ieremiam cogitationes; non enimperibit lex a sacerdote, neque consilium a sapiente, nec sermo a propheta.Venite, et percutiamus eum lingua et non attendamus ad universos sermones eius”.18 E dissono venite, e pensiamo contro a Ieremia cogitazioni; e non perirà la legge dallo sa cerdote, nè il consiglio dal savio, nè il sermone dal profeta; venite e percotiamlo colla lingua, e non intendiamo alli universi suoi sermoni.
19 Attende, Domine, ad me
et audi vocem adversariorum meorum.
19 O Signore, attendi a me, e odi la voce delli miei avversarii.
20 Numquid redditur pro bono malum,
quia foderunt foveam animae meae?
Recordare quod steterim in conspectu tuo,
ut loquerer pro eis bonum
et averterem indignationem tuam ab eis.
20 O rendesi per bene male? e perche hanno cavata la fossa all' anima mia? Ricòrdati ch' io sono stato nel tuo conspetto, acciò ch' io parlassi bene per loro, e rivolgessigli la tua indignazione.
21 Propterea da filios eorum in famem
et deduc eos in manus gladii;
fiant uxores eorum absque liberis et viduae,
et viri eorum interficiantur morte,
iuvenes eorum confodiantur gladio in proelio.
21 Perciò poni li suoi figliuoli in fame, e menali in mano di coltello; e siano fatte le loro mogli senza figliuoli e vedove; li uomini siano morti di morte; li loro giovani siano sbudellati col coltello. nella battaglia.
22 Audiatur clamor de domibus eorum;
adduces enim super eos latronem repente,
quia foderunt foveam, ut caperent me,
et laqueos absconderunt pedibus meis.
22 Sia udito lo rumore delle case loro. Adducerai sopra loro subitamente lo ladrone, però che cavarono la fossa acciò che pigliassono me, e nascosono li lacciuoli alli miei piedi.
23 Tu autem, Domine, scis omne consilium eorum
adversum me in mortem;
ne propitieris iniquitati eorum,
et peccatum eorum a facie tua non deleatur.
Fiant corruentes in conspectu tuo;
in tempore furoris tui abutere eis.
23 E tu, Signore, sai tutto lo consiglio loro contra di me nella morte; or non consentire alla loro iniquitade, e lo peccato loro dalla faccia tua non sia ispento; siano fatti cadenti nel tuo conspetto, e nel tempo del tuo furore usa di loro in mala parte.