Scrutatio

Giovedi, 15 maggio 2025 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Iob 30


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BIBBIA VOLGARELA SACRA BIBBIA
1 Ma ora fanno beffe di me li più giovani di tempo, i padri de' quali io non degnava di porre colli cani della mia gregge;1 Ora invece si fanno beffe di me i più giovani di me in età, i cui padri avrei rifiutato di lasciare tra i cani del mio gregge.
2 de' quali la virtù delle loro mani era a me per nulla, e di quella vita pensavano essere non degni;2 Del resto, a che cosa mi sarebbe servita la forza delle loro mani? In esse è spento ogni vigore.
3 sterili per povertade e per fame, i quali rodevano nella solitudine, straziati per la sozzezza e per miseria;3 Disfatti per la miseria e la fame, andavano brucando l'arido deserto, lugubre e vasta solitudine;
4 e mangiavano l' erbe e le corteccie degli arbori; e le radici delli ginepri erano loro cibo.4 raccoglievano l'erba salsa accanto ai cespugli, alimentandosi delle radici di ginestra.
5 I quali delle valli tagliavano queste cose: e conciosia cosa che [le] avessono trovate, a quelle con rumore correvano.5 Cacciati via dal consorzio umano, si urlava dietro a loro, come a ladri.
6 Nelli deserti abitavano delli torrenti, e nelle caverne della terra, ovvero sopra le spine.6 Abitavano nei dirupi delle valli, nelle caverne del suolo e nelle rocce.
7 I quali a questa medesima cosa si dilettavano, e così si computavano d' essere assai delicati;7 Gridavano fra gli arbusti, accalcandosi sotto i roveti.
8 (Mali) figliuoli delli sciocchi e delli non nobili, i quali non erano arditi di apparire nella terra.8 Razza di stolti e gente senza nome, cacciati dal paese.
9 Ora nello loro canto sono vôlto, e fatto sono a loro in proverbio.9 Ora sono diventato io la loro canzone, sono il tema delle loro burle.
10 Abbòminano me, e fuggonsi da lunga da me, e non si vergognano di sputarmi nella mia faccia.10 Mi aborriscono, si distanziano da me; non hanno risparmiato gli sputi al mio volto.
11 Lo carcasso suo aperse, e afflissemi; e lo freno pose nella mia bocca.11 Dio ha sciolto la corda del mio arco e mi ha umiliato, rompendo ogni freno davanti a me.
12 Certo alla dritta parte dell' oriente le mie miserie si dirizzarono; li miei piedi sovvertirono e oppressono, quasi come onde di mare, colle sue vie.12 Alla mia destra insorge la canaglia, smuovono i miei passi e preparano il cammino al mio sterminio.
13 Dissiparono gli andamenti miei, e hannomi insidiato; soprastetteno, e non fu chi mi desse aiuto.13 Demoliscono il mio sentiero, cospirando per la mia disfatta, senza che nessuno si opponga loro.
14 Quasi come rotto lo muro e aperta la porta, rovinarono sopra me, e rivolti sono alle mie miserie.14 Irrompono per una vasta breccia, strisciano in mezzo alle macerie.
15 Ritornato sono in nulla; portonne come vento lo mio desiderio; e sì come nuvola trapassò la mia salute.15 Mi piombano addosso gli spaventi, si dissipa come il vento la mia dignità, si dilegua come nube la mia felicità.
16 Ma ora in me medesimo marcisce l'anima mia, e possiede me lo dì della afflizione.16 Ora io mi struggo nell'intimo; mi opprimono giorni di tristezza.
17 Nella notte la bocca mia è forata colli dolori; e coloro che mangiano me, non dormono.17 Di notte mi si slogano le ossa e i dolori che mi rodono non hanno tregua.
18 Nella moltitudine loro si consuma lo mio vestimento, e quasi come lo cappuccio della tunica (che s'intornia al collo), così cinsono me.18 A gran forza mi afferra per la veste, mi stringe il collo della tunica.
19 Assomigliato sono al fango, e alla favilla e alla cenere.19 Mi getta nel fango e mi confondo con la polvere e la cenere.
20 Chiamo a te, e non esaudisci me; io sto, e non mi ragguardi.20 Io grido a te e tu non rispondi; mi presento e tu non badi a me.
21 E mutato se' a me in crudele, e avversasti me nella durezza della tua mano.21 Ti sei fatto crudele con me e mi perseguiti con tutta la forza del tuo braccio.
22 Levasti me, e sì come ponente sopra lo vento gettasti a terra me molto.22 Mi sollevi e mi poni a cavallo del vento, mi fai travolgere dalla bufera.
23 E (sopra ciò) io so che tu mi darai la morte, dove ordinata è la casa a ciascheduno vivente.23 So bene che mi conduci alla morte, dove convengono tutti i viventi.
24 Ma pertanto alla consumazione loro [non] metterai la tua mano; se elli scorreranno, tu medesimo li salverai.24 Pertanto io non portavo la mano contro il povero, se nella sua sventura gridava verso di me.
25 Di qui adietro io piagnea già sopra colui ch' era tormentato, e avea compassione l'anima mia al povero.25 Non ho io forse pianto con l'oppresso, non ho avuto compassione del povero?
26 Aspettava li beni, e vennero a me li mali; aspettava la luce, e scorsono le tenebre.26 Mi aspettavo la felicità e venne la sventura; aspettavo la luce e venne il buio.
27 Le mie cose dentro bollirono senza riposo alcuno; sopravennero a me li dì dell' afflizioue.27 Le mie viscere ribollono senza posa, e giorni di affanno mi sono venuti incontro.
28 Piangendo andava, senza furore; levandomi, nella turba chiamai.28 Cammino triste, senza conforto, mi alzo nell'assemblea per invocare aiuto.
29 Fui io fratello delli dragoni, e compagno delle distruzioni.29 Sono diventato fratello degli sciacalli e compagno degli struzzi.
30 La mia cotica annegrita è sopra me; l'ossa mie si seccano per caldo.30 La mia pelle annerita mi si stacca e le mie ossa bruciano per la febbre.
31 Tornata è in pianto la mia cetera, e l' organo mio nella voce delli piagnenti.31 La mia cetra serve per lamenti e il mio flauto per la voce di chi piange.