Scrutatio

Giovedi, 16 maggio 2024 - San Simone Stock ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


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NOVA VULGATABIBBIA TINTORI
1 Utinam sustineretis modi cum quid insipientiae meae; sed et supportateme!1 Oh, se sopportaste un po' la mia stoltezza! Or via, sopportatemi!
2 Aemulor enim vos Dei aemulatione; despondi enim vos uni viro virginemcastam exhibere Christo.2 Perchè son geloso di voi della gelosia di Dio, avendovi lì danzati ad un sol uomo e volendovi presentare quale casta vergine a Cristo.
3 Timeo autem, ne, sicut serpens Evam seduxit astutiasua, ita corrumpantur sensus vestri a simplicitate et castitate, quae est inChristum.3 Ma temo che, come il serpente sedusse Èva con la sua scaltrezza, così non siano corrotti i vostri sensi e perdano quella semplicità che è in Cristo.
4 Nam si is qui venit, alium Christum praedicat, quem nonpraedicavimus, aut alium Spiritum accipitis, quem non accepistis, aut aliudevangelium, quod non recepistis, recte pateremini.4 Voi, certo, se uno viene a predicare un altro Cristo da noi non predicato, se si tratta di ricevere un altro spirito che non avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete accettato, lo sopportereste con ragione.
5 Existimo enim nihil meminus fecisse magnis apostolis;5 Io credo però di non essere stato in nulla inferiore a cotesti grandi apostoli.
6 nam etsi imperitus sermone, sed non scientia,in omni autem manifestantes in omnibus ad vos.
6 E se non son troppo esperto nel parlare, non son tale riguardo alla scienza, come interamente ci siam fatti conoscere a voi.
7 Aut numquid peccatum feci meipsum humilians, ut vos exaltemini, quoniam gratisevangelium Dei evangelizavi vobis?7 Commisi forse un peccato, quando abbassai me stesso per innalzare voi? Quandò gratuitamente vi predicai il Vangelo di Dio?
8 Alias ecclesias exspoliavi accipiensstipendium ad ministerium vestrum8 Spogliai altre Chiese e ne ricevei stipendio per servire a voi.
9 et, cum essem apud vos et egerem, nullionerosus fui; nam, quod mihi deerat, suppleverunt fratres, qui venerunt aMacedonia; et in omnibus sine onere me vobis servavi et servabo.9 E quando nel mio soggiorno tra voi mi trovai nel bisogno; non fui d'aggravio a nessuno, supplirono i fratelli venuti dalla Macedonia a quello che mi mancava, e cosi in ogni cosa mi son guardato dall'esservi a carico, e me ne guarderò.
10 Est veritasChristi in me, quoniam haec gloria non infringetur in me in regionibus Achaiae.
10 Quant'è vero che la verità di Cristo è in me, questo vanto non mi sarà tolto nelle contrade dell'Acaia.
11 Quare? Quia non diligo vos? Deus scit!11 E perchè? Perchè non vi voglio bene? Lo sa Dio!
12 Quod autem facio et faciam, utamputem occasionem eorum, qui volunt occasionem, ut in quo gloriantur,inveniantur sicut et nos.12 Ma quello che faccio lo farò ancora a fin di togliere questo pretesto a quelli che ne cercano uno per apparire simili a noi in quello di cui si gloriano.
13 Nam eiusmodi pseudoapostoli, operarii subdoli,transfigurantes se in apostolos Christi.13 Questa genia di falsi apostoli sono operai finti che si trasfigurano in apostoli di Cristo.
14 Et non mirum, ipse enim Satanastransfigurat se in angelum lucis;14 E non c'è da maravigliarsene, perchè anche Satana si trasforma in angelo di luce.
15 non est ergo magnum, si et ministri eiustransfigurentur velut ministri iustitiae, quorum finis erit secundum operaipsorum.
15 Non è dunque un gran che, se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia, ma la loro fine sarà conforme alle loro opere.
16 Iterum dico, ne quis me putet insipientem esse; alioquin velut insipientemaccipite me, ut et ego modicum quid glorier.16 Lo ripeto, (affinchè nessuno mi prenda per stolto e se anche mi prendete come tale mi permettiate di gloriarmi un poco)
17 Quod loquor, non loquor secundumDominum, sed quasi in insipientia, in hac substantia gloriationis.17 quello che dico in questa materia di vanto, non lo dico secondo Dio,
18 Quoniammulti gloriantur secundum carnem, et ego gloriabor.18 ma come per pazzia. Ma poiché tanti si vantano secondo la carne, mi vanterò anch'io;
19 Libenter enim suffertisinsipientes, cum sitis ipsi sapientes;19 giacchè voi, che siete saggi, li sopportate volentieri i pazzi,
20 sustinetis enim, si quis vos inservitutem redigit, si quis devorat, si quis accipit, si quis extollitur, siquis in faciem vos caedit.
20 infatti, se uno vi asservisce, se vi spolpa, se vi ruba, se vi tratta con alterigia, se vi piglia a schiaffi, lo sopportate!
21 Secundum ignobilitatem dico, quasi nos infirmi fuerimus; in quo quis audet,in insipientia dico, audeo et ego.21 Lo dico con vergogna, come chi è stato debole in questo lato; del resto in qualunque altra cosa uno ardisca vantarsi (parlo da stolto) ardisco anch'io.
22 Hebraei sunt? Et ego. Israelitae sunt? Etego. Semen Abrahae sunt? Et ego.22 Son essi Ebrei? Anch'io. Sono Israeliti? Anch'io. Son discendenti di Abramo? Anch'io.
23 Ministri Christi sunt? Minus sapiens dico,plus ego: in laboribus plurimis, in carceribus abundantius, in plagis supramodum, in mortibus frequenter;23 Son ministri di Cristo? (Parlo da stolto) io son più di loro: più di loro nelle fatiche, più di loro nelle carceri, molto più nelle battiture, e spesso mi son trovato nei perieoli di. morte.
24 a Iudaeis quinquies quadragenas una minusaccepi,24 Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta, colpi meno uno;
25 ter virgis caesus sum, semel lapidatus sum, ter naufragium feci,nocte et die in profundo maris fui;25 tre volte sono stato battuto colle verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato una notte e un giorno nel profondo del mare.
26 in itineribus saepe, periculis fluminum,periculis latronum, periculis ex genere, periculis ex gentibus, periculis incivitate, periculis in solitudine, periculis in mari, periculis in falsisfratribus;26 Spesso in viaggio, tra i pericoli dei fiumi, pericoli degli assassini, pericoli da parte dei miei connazionali, pericoli dai Gentili, pericoli nelle città, pericoli nel deserto, pericoli in mare, pericoli dai falsi fratelli.
27 in labore et aerumna, in vigiliis saepe, in fame et siti, inieiuniis frequenter, in frigore et nuditate;27 Nella fatica, nella miseria, in continue vigilie, nella fame, nella sete, in frequenti digiuni, nel freddo e nella nudità.
28 praeter illa, quae extrinsecussunt, instantia mea cotidiana, sollicitudo omnium ecclesiarum.28 Oltre a quello che mi vien dal di fuori, ho anche l'affanno quotidiano, la cura di tutte le Chiese.
29 Quisinfirmatur, et non infirmor? Quis scandalizatur, et ego non uror?
29 Chi è debole, senza che io non ne soffra? Chi si scandalizza, senza che io ne arda?
30 Si gloriari oportet, quae infirmitatis meae sunt, gloriabor.30 Se c'è bisogno di gloriarsi, mi glorierò di ciò che è proprio della mia debolezza.
31 Deus et PaterDomini Iesu scit, qui est benedictus in saecula, quod non mentior.31 Dio, Padre del Signore nostro Gesti Cristo, il quale è benedetto nei secoli, sa ch'io non mentisco.
32 Damascipraepositus gentis Aretae regis custodiebat civitatem Damascenorum, ut mecomprehenderet;32 A Damasco, il governatore del re Areta aveva posto guardie intorno alla città dei Damasceni, per catturarmi, e da una finestra fui calato in una cesta lungo il muro e così scampai dalle sue mani.
33 et per fenestram in sporta dimissus sum per murum et effugimanus eius.