Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Proverbi 15


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Responsio mollis frangit iram,
sermo durus suscitat furorem.
1 La buona risposta spezza l' ira (del Signore); e chi follemente risponde al suo Signore, egli l'adirerà inverso di lui.
2 Lingua sapientium stillat scientiam,
os fatuorum ebullit stultitiam.
2 Le lingue de' savii uomini attèmperano le loro parole; e i folli non diranno già se non parole [stolte].
3 In omni loco oculi Domini
contemplantur malos et bonos.
3 In tutti i luoghi veggono li occhi del nostro Signore e buoni e malvagi.
4 Lingua placabilis lignum vitae,
sed obliquitas in ea conteret spiritum.
4 Le lingue che sanno appacificare le discordie enno frutto di vita; e quelle che non guardano quello ch' elle dicono, hanno a tormentare molte genti.
5 Stultus irridet disciplinam patris sui;
qui autem custodit increpationes, astutior fiet.
5 Il folle fa beffe del castigamento del suo padre; ma colui che intende di boni orecchi ciò che il padre gli dice, sarà savio. Come più il prode uomo fa di bene, più il terrà Dio in grande virtude; i pensieri del malo uomo piglieranno povera fine.
6 In domo iusti divitiae plurimae,
et in fructibus impii conturbatio.
6 Molto è ferma la casa del prode uomo, e molto è forte; ma il folle non averà già se non tribulazione.
7 Labia sapientium disseminabunt scientiam;
cor stultorum non rectum erit.
7 Le lingue de' savi uomini mostrano bene loro senno; il cuore del folle, non lo resomigliano le ragioni.
8 Victimae impiorum abominabiles Domino;
vota iustorum grata sunt ei.
8 E l'opere e' sacramenti e' beneficii del disleale non piacciono già al nostro Signore (molto): e' voti de' giusti racchetano l'ira di Dio.
9 Abominatio est Domino via impii;
qui sequitur iustitiam, diligetur.
9 Via del maluomo è ischifo a Dio; e colui che fa dirittura (e fa diritta via e sì si guarda dal peccare) sarà amato da Dio.
10 Admonitio mala deserenti viam;
qui increpationes odit, morietur.
10 Molto è folle chi lascia la buona via (e la dottrina di santa Chiesa); e colui che inodia lo castigamento, morrà (di pronta morte).
11 Infernus et Perditio coram Domino,
quanto magis corda filiorum hominum!
11 Se Iddio ha in sua balìa (e in suo comandamento) e inferno e perdizione (e morte e gloria e vita e gioia e dolore), niuno si deve maravigliare, s' egli ha in suo potere chi (fae l'uno e l'altro e) non farae sua volontade.
12 Non amat derisor eum, qui se corripit,
nec ad sapientes graditur.
12 Il malvagio uomo non amerae già colui che il castiga e riprende; e già a suo potere non terrà compagnia a prode uomo nè savio.
13 Cor gaudens exhilarat faciem,
in maerore animi deicitur spiritus.
13 Il cuore che si riblandisce è lieto, e fa all'uomo buona faccia; ma colui che ha il cuore in dolore, il dimostra bene di fuori.
14 Cor sapientis quaerit doctrinam,
et os stultorum pascitur stultitia.
14 Il cuore del savio uomo richiede tuttavia se non ha dottrina; il folle è molto lieto quando elli ode follia (e non ha cura d' intendere a sapienza).
15 Omnes dies pauperis mali;
hilaris autem corde quasi iuge convivium.
15 Tutta la vita del povero uomo è trista; (però ch' egli era tutta via in afflizione e in pensiero per acquistare la sua vita e ciò che gli è mestiero); il povero ch' è prode uomo, piglia in grado sua povertade, in secura coscienza; (chè appresso questa vita elli attende alla ricchezza e alla gioia del paradiso).
16 Melius est parum cum timore Domini
quam thesauri magni cum sollicitudine.
16 Molto vale meglio d' avere poco al piacere di Dio, che non fa molto tesoro acquistato di malvagia maniera; (chè il prode uomo hae assai di poco; ma quanto più ha l'arigoglioso, più vuole avere; ma già tanto non averae, che non gli paia poco).
17 Melius est demensum holerum cum caritate
quam vitulus saginatus cum odio.
17 Meglio vale ad essere colle buone genti con poco, che colle genti ree avere assai; (e meglio vale vivere semplicemente in caritade, che essere sembiante in ricchezze e mettere il suo cuore in odio).
18 Vir iracundus provocat rixas;
qui patiens est, mitigat lites.
18 L'uomo che è troppo adiroso, mette molte volte assai genti in contenzione (e in romore); ma quello che è savio, pacifica le questioni.
19 Iter pigrorum quasi saepes spinarum,
via sollertium complanata.
19 È bassa la vita de' malvagi che sono pieni di peccati, così come la via è piena di spine; ma la vita del prode uomo è come la via che è sanza dottanza e sanza paura; (chè il prode uomo non, teme niuna cosa, però che sa bene ch' egli averà la vita perdurabile, se si tiene in bene, e ha tutta sua intenzione in Dio).
20 Filius sapiens laetificat patrem,
et stultus homo despicit matrem suam.
20 Il savio figliuolo è gioia al suo padre; ma quello dev' essere biasimato da Dio e dal mondo, che dispregia la sua madre (e onore non le porta).
21 Stultitia gaudium sensu carenti;
et vir prudens dirigit gressus suos.
21 Le cose che sono fatte sanza consiglio ritornano spesso a male e a dolore; e l'opere che sono fatte per consiglio de' savi uomini, sono confermate in bene.
22 Dissipantur cogitationes, ubi non est consilium;
ubi vero sunt plures consiliarii, confirmantur.
22 Il folle è lieto e mena gioia del male quando gli addiviene; ma il prode uomo (savio) non sarà gioioso nè lieto d'altrui danno, nè d' altrui disavventura.
23 Laetatur homo in responsione oris sui,
et sermo opportunus est optimus.
23 Il savio uomo.è molto lieto, qua ndo egli vede bene del suo consiglio (e del suo insegnamento a colui a cui l'ha detto); e la parola ch' è detta (al tempo è d' adorare) quando è mestiero, è molto buona.
24 Semita vitae sursum est viro erudito,
ut declinet de inferno deorsum.
24 Il prode uomo è in buona vita (e per la via di veritade, però ch' egli viene a gioia perdurabile); e per bene fare schifa egli la via dello inferno (e di dannazione).
25 Domum superborum demolietur Dominus
et firmos faciet terminos viduae.
25 Tutto ciò che acquisteranno li disleali in questo mondo (averà male, e anderà in mala fine, però che) il nostro Signore lo distruggerà; ma tutto giorno sarà sanza paura colui che averà vivuto lealmente, però che Dio il conferma.
26 Abominatio Domini cogitationes malae,
et purus sermo pulcherrimus.
26 I rei pensieri (che escono del cuore) sono molto contrarii a Dio (e crucciano; chè tutti i disleali di malo peccato nascono di pensieri); ma coloro che lasciono molto tosto, come li sentono, saranno governati dal nostro Signore; (e coloro che non tengono odio in loro cuore nè fellonia, saranno prossimi a Dio).
27 Conturbat domum suam, qui sectatur avaritiam;
qui autem odit munera, vivet.
27 L'uomo che è troppo angoscioso, non averà già mai famiglia che stia in pace; (e colui al quale basta ciò che Dio gli ha donato, appacifica lui ed altrui ch' elli inodia, donde che male e gravezza gliene puote venire); quello è bene avventurato, che si guarda da pigliare doni, (però che lo giudice che volentieri piglia, fa tosto malvagio giudicamento; e già non guarda diritto a chi non averà che dare). Per guardare la fede e per avere pietade delle povere genti sono purgati i peccati; e quello che teme il nostro Signore (e che ha tutto tempo in memoria, che morrae e non sa quando) si guarda di malfare (e di peccare).
28 Mens iusti meditatur, ut respondeat;
os impiorum redundat malis.
28 Il pensiero del prode uomo è tuttavia a servire a Dio; ma il malvagio non penserae se non male; (e già cosa non dirà bene al suo potere, oude bene n'addivegua; chè non ha nel cuore altro che male).
29 Longe est Dominus ab impiis
et orationes iustorum exaudiet.
29 La bontà del nostro Signore non si stende già infino al disleale; meglio è ad intendere le ragioni del povero uomo (e di fare ciò che lo richiede e priega).
30 Lux oculorum laetificat animam,
fama bona impinguat ossa.
30 (Chi piace nel suo cuore, e cui li occhi non tormentano di cosa che veggiano, egli è in buono stato; chè il cuore non ha niuno nimico così grande, come sono gli occhi; e ciò dice la Scrittura, che per gli occhi entra la morte dell' anima. Donde che l'uomo trova, che Iob, prode uomo e santo, disse nel libro suo, ch' elli aveva fatto [convento] co' suoi occhi, che non le gravassero di cosa che vedesseno; e dice così: io ho fatto convento colli miei occhi, che non mi mettano in pensiero di beltà di pulcella. E però mostra la Scrittura, che non è niuna cosa del mondo, che sì disvia lo cuore dell' uomo, come fa la bellezza d' una femina. Perciò dice elli, che appresso che contezza di bella femina per follia arde il cuore dell' uomo, e li tolle tutta diritta via, sì ch elli possa conducere e mantenere). La luce degli occhi (del cuore) rallegra l'anima; e la buona fama ingrassa l'ossa.
31 Auris, quae audit increpationes vitae,
in medio sapientium commorabitur.
31 (La buona norma conforta molto lo prode uomo, e li dà grazia intra coloro che di lui odono parole). Orecchio che ode gastigamento di vita, degno è di stare in mezzo de' savii.
32 Qui abicit disciplinam, despicit animam suam;
qui autem acquiescit increpationibus, possessor est cordis.
32 Quello che volentieri intende colui che lo castiga (e fa quello che elli gl' insegna) sa possedere il cuore; e chi dispregia dottrina di savio uomo verrà a mala fine; (sì come la nave, che è nel mezzo del mare senza governatore, in poco tempo cade in pericolo); e cotale uomo non ama già sua vita. (Qui dice Salomone, che colui che teme castigamento di prode uomo, terrà il suo cuore in pace).
33 Timor Domini disciplina sapientiae,
et gloriam praecedit humilitas.
33 La paura (e la dottanza) del nostro Signore è disciplina di sapienza (e cominciamento di tutti i beni); quello che si mantiene senza rigoglio s' innalzerà molto; (vale meglio picciola umilità, che non vale l'orgoglio).