Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 20


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 2008
1 E avvenne, che in un di quei giorni, mentre egli insegnava al popolo nel tempio, ed evangelizzava, si radunarono i principi de' sacerdoti, e gli Scribi con i seniori.1 Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunciava il Vangelo, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani
2 E preser a dirgli: Spiegaci, con quale autorità fai tu queste cose: o chi sia, che ha dato a te tale autorità?2 e si rivolsero a lui dicendo: «Spiegaci con quale autorità fai queste cose o chi è che ti ha dato questa autorità».
3 Ma Gesù rispose, e disse loro: Vi farò ancor io una interrogazione. Rispondete a me:3 E Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una domanda. Ditemi:
4 Il battesimo di Giovanni veniva egli dal cielo, o dagli uomini?4 il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?».
5 Ma essi ruminavano dentro di se, dicendo: Se diciamo, dal cielo, ei risponderà: Perché dunque non avete creduto a lui?5 Allora essi ragionavano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché non gli avete creduto?”.
6 Se poi diremo, dagli uomini, il popolo tutto ci lapiderà: perché è persuaso, che Giovanni era profeta.6 Se invece diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni sia un profeta».
7 E risposer, che non sapevano, di dove fosse.7 Risposero quindi di non saperlo.
8 E Gesù disse loro: Nemmen io dico a voi, con quale autorità fo queste cose.8 E Gesù disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
9 E principiò a dire al popolo questa parabola: Un uomo piantò una vigna, e la diede in affitto a vignaiuoli: ed egli stette per molto tempo in lontan paese.9 Poi prese a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano per molto tempo.
10 E a suo tempo mandò un servo a' vignaiuoli, perché gli desser de' frutti della vigna. Ma questi lo batterono, e lo rimandarono con le mani vuote.10 Al momento opportuno, mandò un servo dai contadini perché gli dessero la sua parte del raccolto della vigna. Ma i contadini lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote.
11 E seguitò a mandare un altra servo. Ma quegli avendo battuto anche questo, e fattagli vergogna, lo rimandorono con le mani vote.11 Mandò un altro servo, ma essi bastonarono anche questo, lo insultarono e lo mandarono via a mani vuote.
12 E si rifece da capo a mandare il terzo: ed essi ferirono, e cacciaron via anche questo.12 Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono via.
13 Disse allora il padrone della vigna: Che farò io? Manderò il mio figliuolo diletto: forse quando lo vedranno, gli porteranno rispetto.13 Disse allora il padrone della vigna: “Che cosa devo fare? Manderò mio figlio, l’amato, forse avranno rispetto per lui!”.
14 Ma i vignaiuoli veduto che l'ebbero, la discorsero tra di loro, e disaero: Questo è l'erede, ammazziamolo, perché nostra sia l'eredità.14 Ma i contadini, appena lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: “Costui è l’erede. Uccidiamolo e così l’eredità sarà nostra!”.
15 E cacciatolo fuora della vigna, lo ammazzarono. Che farà adunque di costro il padrone della vigna?15 Lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna?
16 Verrà, e sterminerà questi vignaiuoli, e darà la vigna ad altri. La qual cosa quegli avendo udita, dissero: Non sia mai questo.16 Verrà, farà morire quei contadini e darà la vigna ad altri».
Udito questo, dissero: «Non sia mai!».
17 Egli però miratili fissamente disse: Che è adunque quel, che sta scritto: La pietra rigettata da coloro, che fabbricavano, è divenuta testata dell'angolo?17 Allora egli fissò lo sguardo su di loro e disse: «Che cosa significa dunque questa parola della Scrittura:
La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo?
18 Chiunque cadrà sopra tal pietra, si fracasserà: e sopra cui ella cadrà, lo stritolerà.18 Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e colui sul quale essa cadrà verrà stritolato».
19 E i principi de' sacerdoti, e gli Scribi cercavano di mettergli le mani indosso in quel punto medesimo: ma ebber paura del popolo; imperocché compresero, che questa parabola l'aveva detta per loro.19 In quel momento gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito infatti che quella parabola l’aveva detta per loro.
20 E stando in aguato, mandarono degli emissarj, i quali si fingessero uomini religiosi, per avvilupparlo in discorsi, a fin di metterlo nelle mani del principato, e della podestà, del preside.20 Si misero a spiarlo e mandarono informatori, che si fingessero persone giuste, per coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all’autorità e al potere del governatore.
21 Costoro lo interrogarono e dissero: Maestro, noi sappiamo, che tu parli, e insegni dirittamente: e non hai rispetti umani; ma la via di Dio dimostri con verità:21 Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio secondo verità.
22 E egli lecito a noi di dare il tributo a Cesare, sì, o no?22 È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?».
23 Ma Gesù conoscendo la loro furberia, disse loro: Perché mi tentate voi?23 Rendendosi conto della loro malizia, disse:
24 Fatemi vedere un denaro. Di chi è l'immagine, e l'iscrizione, che questo porta?. Gli risposer: Di Cesare.24 «Mostratemi un denaro: di chi porta l’immagine e l’iscrizione?». Risposero: «Di Cesare».
25 Ed ci disse loro: Rendete dunque a Cesare quel, che è di Cesare; e a Dio quel, che è di Dio.25 Ed egli disse: «Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio».
26 E non poterono intaccare le sue parole dinanzi al popolo: e ammirati della sua risposta si tacquero.26 Così non riuscirono a coglierlo in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.
27 E si fecer innanzi alcuni de' Sadducei, i quali negano, che siavi risurrezione, e gli fecero un quesito,27 Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda:
28 Dicendo: Maestro, ha lasciato a noi scritto Mosé, che ove venga a morire ad alcuno un fratello ammogliato, che sia senza figliuoli, il fratello sposi la moglie di lui, e dia discendenza al fratello.28 «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello.
29 Egli erano adunque sette fratelli: e il primo prese moglie, e mori senza figliuoli;29 C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
30 E il secondo sposò la donna, e mori anch' egli senza figliuoli.30 Allora la prese il secondo
31 E il terzo la sposò. E il simil fecero tutti gli altri, e non lasciaron figliuoli, e morirono.31 e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli.
32 Mori dopo di tutti anche la donna.32 Da ultimo morì anche la donna.
33 Nella risurrezione adunque chi di essi avralla in moglie? Conciossiaché ella è stata moglie di tutti sette.33 La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
34 E Gesù disse loro: Tra i figliuoli di questo secolo vi è moglie, e marito:34 Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;
35 Ma coloro, che saran giudicati degni di quell'altro secolo, e di risorger da morte, né si ammogliano, né si maritano:35 ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito:
36 Conciossiaché non potranno più morire: perché sono simili agli Angeli, e sono figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione.36 infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.
37 Che poi siano per risuscitare i morti, dimostrollo anche Mosè presso al roveto, chiamando il Signore il Dio di Abramo, e il Dio di Isacco, e il Dio di Giacobbe.37 Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
38 Or ei non è il Dio de' morti, ma de' vivi: imperocché per lui tutti sono vivi.38 Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
39 E alcuni degli Scribi preser la parola, e gli dissero: Maestro, hai parlato bene.39 Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
40 E nissuno più ardiva di interrogarlo.40 E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
41 Ma egli disse loro: Come mai dicono, che il Cristo sia figliuolo di David?41 Allora egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide,
42 E lo stesso Davidde dice nel libro de' Salmi: il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,42 se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:
Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra
43 Sino a tanto che io metta i tuoi nemici quale sgabello a' tuoi piedi.43 finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello dei tuoi piedi?
44 Davidde adunque lo chiama Signore: e come è egli suo figliuolo?44 Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?».
45 E a sentita di tutto il popolo disse a' suoi discepoli:45 Mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai suoi discepoli:
46 Guardatevi dagli Scribi, i quali vogliono camminare in lunghe vesti, e amano di essere salutati nel foro, e di avere le prime sedie nelle sinagoghe, e i primi posti ne' conviti:46 «Guardatevi dagli scribi, che vogliono passeggiare in lunghe vesti e si compiacciono di essere salutati nelle piazze, di avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti;
47 I quali col pretesto di lunghe orazioni divoran le case delle vedove. Costoro incorreranno più rigorosa condanna.47 divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».