Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Sapienza 1


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BIBBIA MARTINIBIBBIA TINTORI
1 Amate la giustizia, voi che governate la terra: pensate bene di Dio, e lui cercate colla semplicità del cuore.1 Amate la giustizia, voi che governate la terra, pensate bene di Dio, e cercatelo con sincerità di cuore;
2 Perocché egli si trova da quei, che nol tentano: e si da a vedere a quelli, che in lui hanno fede.2 perchè Egli si fa trovare da chi non lo tenta, si fa vedere da chi ha fede in lui.
3 Conciossiache i pensieri malvagi allontanano da Dio, e la dimostrata possanza di lui corregge gli stolti:3 I cattivi pensieri allontanano da Dio, e la virtù, messa alla prova, corregge gli stolti.
4 Perocché in anima malevola non entrerà la sapienza, e non abiterà in corpo venduto al peccato.4 La sapienza non entre­rà in un'anima malvagia, nè po­trà abitare in un corpo venduto al peccato.
5 Perocché lo spirito di disciplina santo fugge l'ipocrita, e si tien lungi dagli imprudenti pensieri, ed è disonorato dalla sopravvegnente iniquità.5 Perché lo Spirito Santo educatore fugge la finzione, si tien lungi dai pensieri insensati, e si ritira al sopravvenire del­l'iniquità.
6 Or lo spirito di sapienza è benigno, e non lascerà impunite le labbra del maldicente; perché degli affetti di lui è testimone Iddio, scrutatore vero del cuor di lui, e uditore di sue parole.6 Lo spirito di sapienza è beni­gno; ma non lascierà impunite le labbra del maldicente, perchè Dio è testimone dei pensieri di lui, è verace scrutatore del suo cuore, e sta a sentire le sue parole.
7 Perocché lo spirito del Signore riempie il mondo tutto: e questi, che il tutto contiene, ha cognizione fin d'una voce.7 Infatti, lo Spirito del Signore riem­pie tutto il mondo, e, rimpiendo ogni cosa, sa bene quel che si dice.
8 Per questo chi parla male non può star nascosto, e non sarà risparmiato dal giudizio di vendetta.8 Per questo chi parla di cose cat­tive non può restar nascosto e non sarà risparmiato dal giudizio punitore.
9 Perocché si farà ricerca de' pensieri dell'empio, e a Dio giungerà il suono di sue parole, affinchè sian punite le sue iniquità.9 L'empio sarà interrogato sui suoi pensieri; il suono dei suoi discorsi giungerà a Dio a pu­nizione delle sue iniquità.
10 Conciossiachè un'orecchia gelosa ascolta ogni cosa; e non rimarrà nascosto lo strepito delle mormorazioni.10 Or siccome un orecchio geloso ascol­ta ogni cosa, non resterà (a lui) nascosto il sussurro delle mormo­ razioni.
11 Guardatevi adunque dalla mormorazione, che non è utile; e rattenete la lingua dalle detrazioni; perocché i segreti discorsi non saranno senza castigo: e la bocca, che proferisce menzogna, da morte all'anima.11 Guardatevi dunque dalla mormorazione, che non giova a niente, e rattenete la lingua dal­la detrazione, perchè la parola segreta non resterà impunita, e la bocca che mentisce uccide l'a­nima.
12 Non andate cercando la morte cogli errori di vostra vita, e guardatevi dal tirarvi addosso la perdizione colle opere delle vostre mani.12 Non andate a cercar la morte cogli errori della vostra vita, e guardatevi dall'attirarvi addosso la perdizione colle opere delle vo­stre mani,
13 Perché Dio non ha fatta la morte, né gode della perdizione de' viventi.13 perchè Dio non ha fatta la morte, nè gode che peri­ scano i vivi.
14 Perocché tutte le cose egli creò, perché fossero, salubri fece le cose, che nascono nel mondo, nelle quali non è veleno sterminatore, e il regno dell'inferno sopra la terra non è.14 Infatti Egli creò tutte le cose perchè esistessero, e salubri fece le produzioni del mondo: non c'è in esse veleno sterminatore, e il regno dell'in­ferno non è sopra la terra:
15 Imperocché perpetua, ed immortale ell'è la giustizia.15 la giustizia è perpetua e immortale.
16 Ma la morte e co' fatti, e colle parole la chiamarono a se gli empj, e credendola amica si consumarono, contratta avendo con lei alleanza, come quelli, che degni sono di appartenere a lei.16 Ma furono gli empi che colle opere e colle parole chiamarono la morte, credendola amica, se ne strussero, a lei si disposarono, essendo ben degni d'appartenere a lei.