SCRUTATIO

Lunedi, 23 giugno 2025 - San Giuseppe Cafasso ( Letture di oggi)

Epistola di Santo Paulo alli Corinti 11


font
BIBBIA VOLGAREBIBBIA MARTINI
1 Siate miei imitatori, secondo ch' io sèguito Cristo.1 Siate miei imitatori, come io pur di Cristo.
2 Fratelli, io sì ve lo dico, che per tutte le cose voi si vi ricordiate di me, tenendo li comandamenti che diedi a voi.2 Vi do lode però, o fratelli, perchè in ogni cosa vi ricordate di me: e quali ve gli ho dati, ritenete i miei documenti.
3 Ma voglio che sappiate che Cristo é capo d'ogni uomo; e l'uomo è capo della femina; e Dio è capo di Cristo.3 Or voglio, che voi sappiate, come capo di ogni uomo è Cristo: capo poi della donna è l'uomo: e capo di Cristo è Dio.
4 Ogni uomo che ôra, ovver che profeta col capo velato, sì deturpa il suo capo.4 Ogni uomo, che ora, o profeta col capo coperto, fa disonore al suo capo.
5 E ogni femina che ôra, ovver profeta col capo non velato, si deturpa il suo capo, sì come ella si tosolasse.5 E qualunque donna, che ori, o profetizzi a capo scoperto, fa disonore al suo capo: imperocché è lo stesso, che se fosse rasa.
6 E se la femina non si copre il capo con velo, sì si tonda; e se pare male ch' ella si tonda, si veli il suo capo.6 Conciossiachè se la donna non porta il velo, si tosi eziandio. Che se è indecente per la donna l'esser tosata, o rasa, veli la sua testa.
7 Ma l'uomo non dee velare il suo capo; imperò ch' egli è imagine di Dio e gloria; e la femina si è gloria dell' uomo.7 L'uomo poi non dee velar la sua testa: perché è immagine, e gloria di Dio, ma la donna è gloria dell'uomo.
8 Chè l' uomo non fu fatto della femina, ma la femina dell' uomo.8 Imperocché non è dalla donna l'uomo, ma dall'uomo la donna.
9 E certo l' uomo non fu creato per la femina, ma la femina fu creata per cagione dell' uomo.9 Conciossiachè non è stato creato l'uomo per la donna, ma la donna per l'uomo.
10 Imperò dee avere copertura sopra il suo capo la femina per li angioli.10 Per questo dee la donna avere sopra il capo la potestà per riguardo degli Angeli.
11 Ma per tutto questo nè l'uomo senza la femina, nè la femina senza l' uomo, è nel Signore.11 Per altro nè l'uomo senza la Donna, nè la donna senza l'uomo, secondo il Signore.
12 Perciò si come la femina è dell' uomo, così ogni uomo per la femina; ma tutte le cose son fatte da Dio.12 Imperocché siccome la donna dall'uomo, cosi l'uomo per mezzo della donna: tutto poi da Dio.
13 Voi medesimi giudicate: questo è egli convenevole, che la femina debba orare col capo scoperto?13 Siate giudici voi medesimi: è egli decente che la donna faccia orazione a Dio senza velo?
14 Solamente la natura v' ammaestra che (non) è convenevole, e) all' uomo è vergogna s' egli mantiene li capelli lunghi come treccie.14 E non v' insegna la stessa natura, che è disonorevol per l'uomo il nudrire la chioma?
15 Ma alla femina sì è onore, s' ella ha li capelli lunghi; che i capelli son dati a lei per copertura.15 Per la donna poi è onore il nudrire la chioma: imperocché i capelli le sono stati dati per velo?
16 Se alcuno ha veduto tenzonatore intra voi, per questo ( ch' è detto e) dicovi che noi non avemo tale usanza, nè la Chiesa di Dio.16 Che se taluno mostra di amar le contese: noi non abbiamo tale uso, né la Chiesa di Dio.
17 E questo comando, non lodando che voi non vi adunate insieme al meglio, anzi al peggio.17 Di questo poi vi avverto: non per lodarvi, che vi radunate non con profitto, ma con iscapito.
18 E abbo inteso, che quando che voi v' adunate insieme nella Chiesa di Dio, in prima son divisioni intra voi; e credo in parte.18 Primamente adunque adunandovi voi nella Chiesa, sento esservi scissure tra di voi, e in parte lo credo.
19 Chè bisogno è che sieno eresie, perchè si conoscano quelli che son (fermi e) provati.19 Imperocché fa di mestieri, che sianvi anche delle eresie, affinchè si palesino que', che tra voi sono di buona lega.
20 Adunque adunatevi insieme; questo non è a manducare la cena del Signore.20 Quando adunque vi radunate insieme, non è già un mangiare la cena del Signore.
21 Chè ciascuno s'apparecchia a manducare la cena sua; e certo uno ha fame, e l' altro è ebrio.21 Imperocché ciascheduno anticipamente prende a mangiar la sua cena. E uno patisce la fame, un altro poi è ubbriaco.
22 Or non avete voi case, nelle quali voi manduchiate e beviate? se non che avete la Chiesa di Dio in dispetto, e fate vergogna a coloro che non ne possono avere? Adunque che dirò io a voi? Lodovi? ma in questo non vi lodo.22 Ma e non avete voi case per mangiare, e bere? Ovvero dispregiate la Chiesa di Dio, e fate arrossire quegli, che non han nulla? Che dirovvi? Vi loderò? In questo io non vi lodo.
23 Chè io ricevetti dal Signore quello che io diedi a voi; imperò che il nostro Signore Iesù Cristo, in quella notte che fu tradito, sì pigliò il pane.23 Imperocché io ho appreso dal Signore quello, che ho anche insegnato a voi, che il Signore Gesù in quella notte, in cui era tradito, prese il pane,
24 E fece grazie a Dio, e ruppelo, e disse: ricevete e manducate, chè questo è il mio corpo che per voi sarà tradito; e questo fate in mia ricordanza.24 E rendute le grazie, lo spezzò, e disse: prendete, e mangiate: questo è il corpo mio, il quale sarà dato (a morte) per voi: fate questo in memoria di me.
25 Simigliantemente, poi ch' egli ebbe cenato, prese il calice, e disse: questo è il calice del nuovo testamento nel mio sangue; e questo fate, quante volte voi berete, in mia commemorazione.25 Similmente anche il calice, dopo di aver cenato, dicendo: questo calice è il nuovo testamento nel sangue mio: fate questo tutte le volte, che lo berete, in memoria di me.
26 E quante volte voi mangerete di questo pane, e berete il calice, la morte del Signore avrete annunziare insino ch' egli venga.26 Imperocché ogni volta, che mangerete questo pane, e berete questo calice: annuncerete la morte del Signore per fino a tanto che egli venga.
27 Adunque qualunque mangerà il pane e berà il calice del Signore indegnamente, colpevole sarà del corpo e del sangue del Signore.27 Per la qual cosa chiunque mangerà questo pane, o berà il calice del Signore indegnamente: sarà reo del corpo, e del sangue del Signore.
28 Ma ciascuno si provi (e purifichi); e così mangi di quel pane, e beva di quel calice.28 Provi perciò l'uomo se stesso: e cosi mangi di quel pane, e beva di quel calice.
29 E quelli che mangiano e bevono indegnamente, mangiano a sè il giudicio e bevono, senza detrimento del corpo del Signore.29 Imperocché chi mangia, e beve indegnamente, si mangia, e beve la condannazione: non distinguendo il corpo del Signore.
30 Imperò intra voi ne sono molti infermi e deboli; e molti ne dormono.30 Per questo molti tra voi sono infermi, e senza forze, e molti dormono.
31 Che se noi medesimi ci giudicassimo, certo non saremmo giudicati.31 Imperocché se ci giudicassimo da noi stessi, non saremmo certamente giudicati.
32 E mentre che noi ci giudichiamo, dal Signore siamo giudicati, perchè [non] siamo dannati con questo mondo.32 Ma quando siam giudicati, siamo gastigati dal Signore, affinché non siamo condannati con questo mondo.
33 Adunque, fratelli miei, quando voi [siete] radunati a mangiare, aspetti l'uno l'altro.33 Per la qual cosa, fratelli miei, allorché vi radunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.
34 E qualunque ha fame, manduchi a casa; chè voi non vi raguniate in giudicio. L'altre cose disponerò, quando verrò.34 Se uno ha fame, mangi a casa: onde non vi raduniate per essere condannati. Alle altre cose poi, tenuto che io sia, darò ordine.