Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Isaia 15


font

1Lo carico di Moab. Perciò che è una terra che fu guasta di notte, chiamata Ar, e Moab taceo; però che lo muro fu distrutto di notte, Moab istette cheto.2La casa sali in alto, e Dibon a piangere (Dibon fue una città, e molto nobile); Moab (cioè quella provincia) urlerà sopra (questa città, cioè) Nabo e sopra Medaba; in tutti li loro capi ?i raderà lo ciuffetto e la barba.3E saranno con lui nella contrada delle tre vie, e si vestirono di sacco; e nelle loro piazze e tetti non era altro se non urlamento, e discese in pianto. (Questa contrada delle tre vie sì era dove loro s' adornavano, facevano le grandi vanaglorie).4Esebon ed Eleale grideranno; e la loro voce fu udita infino a Iasa; e sopra questo li espediti (cioè li securi) di Moab urleranno, e l'anima del buono urlerà a sè medesimo.5Lo mio cuore griderà a Moab; li suoi ferri da chiavare (cioè li suoi forti) fuggiranno persino a Segor, come vitella stramazzante; e salirà per salimento di Luit (cioè della morte) piagnendo, e leveranno lo rumore della contrizione nella via di Oronaim.6E l'acque di Nemrim saranno deserte; però che la erba diventò secca, e li germogli verranno meno, e ogni verdura sarà morta.7La loro visitazione sarà secondo la grandezza dell' opera; e menerannolo al rivicello delli salici (ovvero delle pietre).8Però che lo rumore attornid li termini di Moab; insino a Gallim lo suo urlo, e insino al pozzo di Elim9Però che le acque di Dibon sono ripiene di sangue; e io porrò di sopra Dibon li aggiugnimenti; a quelli i quali fuggirono di Moab lo leone e li remasugli della terra.