Scrutatio

Giovedi, 22 maggio 2025 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

Judit 8


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1 E dopo questo addivenne che avendo udito queste parole Iudit vedova, la qual era figliuola di Merari, figliuolo di Idox, figliuolo di Iosef, figliuolo di Ozia, figliuolo di Elai, figliuolo di Iamnor, figliuolo di Gedeon, figliuolo di Rafaim, figliuolo di Achitob, figliuolo di Melchia, figliuolo di Enan, figliuolo di Natania, figliuolo di Salatiel, figliuolo di Simeon, figliuolo di Ruben;1 - Or queste cose giunsero all'orecchio di Giuditta vedova, figlia di Merari, figlio di Idox, figlio di Josef, figlio d'Ozia, figlio di Elai, figlio di Jamnor, figlio di Gedeon, figlio di Rafaim, figlio di Achitob, figlio di Melchia, figlio di Enan, figlio di Natania, figlio di Salatiel, figlio di Simeon, figlio di Ruben.
2 e lo marito di Iudit fu Manasse, lo qual morì nel tempo della mietitura dell' orzo;2 il marito suo era stato Manasse, ed era morto a tempo della mietitura dell'orzo.
3 però ch' egli stava sopra quelli che ligavano li fasci nel campo, e il caldo li percosse lo capo, e per questo morissi nella sua città chiamata Betulia, e ivi fu seppellito con li padri suoi.3 Stando infatti egli nel campo a badare a quelli che legavano i fasci dell'orzo, prese un colpo di sole e morì nella sua città di Betulia, ed ivi fu sepolto co' suoi antenati.
4 Ed era Iudit già stata vedova (e senza marito) tre anni e sei mesi.4 Erano ormai tre anni e sei mesi da che Giuditta era rimasta vedova di lui.
5 E nella parte di sopra della sua casa si fece una camera secreta, nella quale con le sue fanciulle sì stava chiusa.5 Nel piano alto di casa sua s'era fatta una camera appartata, ed ivi stava chiusa con le sue ancelle.
6 E avea sopra li suoi lombi lo cilicio, e digiunava tutti li dì della vita sua, fuori che li sabbati e li primi dì della luna e le feste della casa d' Israel.6 Portava ai fianchi un cilizio, e digiunava tutt' i giorni della sua vita, eccetto i sabati, i noviluni, e le festività del popolo d' Israele.
7 Ed era di uno troppo elegante aspetto, alla quale lo marito suo li avea lasciato molte ricchezze, e una grande famiglia, e (molte) possessioni piene di armenti di buoi e di greggie di pecore.7 Era poi bellissima di aspetto, ed il marito le aveva lasciate molte ricchezze, copiosa servitù, e delle possessioni con grandi armenti di bovi e greggi di pecore.
8 E questa era sopra tutti famosissima, però che temea molto Iddio, e non si trovava chi dicesse di lei una mala parola.8 Era tenuta da tutti in gran stima perchè molto temeva il Signore, e non v'era chi dicesse a carico di lei una sola parola.
9 E avendo udilo (Iudit), che Ozia avea promesso che passato il quinto dì daria la città (allo esercito di Oloferne), mandò alli due principali della terra, cioè Cabri e Carmi.9 Quando dunque seppe che Ozia aveva promesso di consegnar la città dopo cinque giorni, mandò a chiamare i due anziani Cabri e Carmi.
10 E vennero a lei, e disse loro: che cosa è questa, che ha consentito Ozia, di dar la città agli Assirii, se fra spazio di cinque di non verrà a voi adiutorio?10 Venuti questi a lei, disse loro: « Che cos' è questa risoluzione presa da Ozia, di consegnar la città agli Assiri, se dentro cinque giorni non avrete ricevuto soccorso?
11 E chi siete voi, i quali tentate lo Signore Iddio?11 Chi siete voi che tentate il Signore?
12 Queste non sono le parole, le quali vi provocheranno la misericordia (di Dio), ma più tosto conciteranno contro a voi ira, e accenderanno lo furore (di Dio).12 Non è questo un modo d'ottenere misericordia; ma piuttosto di muover all'ira, e d'incitare allo sdegno.
13 Voi vi avete posto il tempo della misericordia di Dio, e nel vostro arbitrio gli avete ordinato (e statuto) lo dì.13 Voi avete assegnato il tempo alla misericordia del Signore, e di vostro arbitrio gli avete prefisso il giorno.
14 Ma perchè Iddiò è paziente, in questo istesso pentiamoci, e dimandiamo perdonanza a lui con lacrime.14 Ma siccome il Signore è paziente, pentiamoci di questa cosa, e con profuse lacrime domandiamo il suo perdono;
15 Però che Iddio non si conduce come l' uomo, nè si infiammerà ad iracondia come lo figliuolo dell' uomo.15 poiché Dio non minaccia come un uomo, nè s'accende all'ira come un figliuolo d'uomo.
16 E però umiliamo l' anime nostre a lui, e nel spirito umiliato e contrito serviamo a lui.16 Umiliamo dunque a lui le anime nostre, e servendo a lui in spirito d'umiltà
17 Diciamo piagnendo al Signore, che faccia secondo la sua volontade con noi la misericordia sua; che sì come il cuore nostro è conturbato nella superbia loro, così ci gloriamo della nostra umiltade.17 diciamo piangendo al Signore che usi con noi la sua misericordia, nel modo che a lui piacerà; onde, come per la superbia degli Assiri s'è conturbato il cuor nostro, così per la nostra umiltà possiamo gloriarci.
18 Però che noi non siamo seguitati i peccati de' nosiri padri, i quali abbandonarono il suo Dio, e adorarono i dii d'altri.18 Noi non abbiamo imitato i peccati de' padri nostri, che abbandonarono il loro Dio per adorare dèi stranieri,
19 Per lo qual peccato dati furono in uccisione e in rubamento e in confusione alli nemici loro; ma noi non sappiamo altro Iddio fuori che lui.19 per la quale scelleratezza furon essi abbandonati alla spada, alla rapina, ed allo scherno de' propri nemici; noi invece non conosciamo altro Dio fuor di lui.
20 Aspettiamo dunque umilmente la consolazione sua, e cercherà lo sangue nostro nelle afflizioni de' nostri nemici, e umilierà tutte le genti le quali si levano contro a noi, e faralle lo nostro Signore Dio sanza onore.20 Aspettiamo umilmente ch'egli ci consoli, e libererà l'anima nostra dalle afflizioni dei nostri nemici, umilierà qualsiasi nazione che si levi contro di noi, e tutte le svergognerà, il Signore Dio nostro.
21 E ora, fratelli, i quali siete li maggiori nel popolo di Dio, e da voi dipende l'anima loro, al parlare vostro dirizzate i cuori loro, acciò che si ricordino, che i padri nostri furono tentati, acciò che fossero provati se amavano il suo Iddio veramente.21 Ed ora, fratelli, giacche siete anziani nel popolo di Dio, e da voi pende la vita d'esso popolo, con le vostre parole risollevate quei cuori, acciò si ricordino che anche i padri nostri furon tentati, onde si vedesse a prova se davvero temevano il loro Dio.
22 Debbonsi ricordare, come il padre nostro Abraam fu tentato, e provato per molte tribolazioni fu fatto amico di Dio.22 Debbon essi ricordare come fu tentato il padre nostro Abramo, e come provato da molte tribolazioni divenne l'amico di Dio.
23 Così Isaac, così Iacob, così Moisè, e tutti quelli i quali piacquero a Dio, per molte tribolazioni passarono fedeli.23 Così Isacco, così Giacobbe, così Mosè, e tutti quelli che piacquero a Dio, passarono per molte tribolazioni, [e gli rimasero] fedeli.
24 Ma quelli, li quali non riceverono le tentazioni con lo timore di Dio, e la impazienza sua e lo impeto della sua mormorazione proferirono contro a Dio,24 Quelli invece che non riceverono nel timor del Signore le loro prove, ma levarono contro il Signore la loro impazienza, e lo rimproverarono con la loro mormorazione,
25 furono esterminati dallo esterminatore, e perirono dalli serpenti.25 rimasero sterminati dallo sterminatore, e furon uccisi da'serpenti.
26 E noi non cerchiamo vendetta per quelle cose che noi siamo afflitti.26 Noi dunque non imprechiamo per quello che soffriamo;
27 Ma pensiamo questi esser piccoli supplizii per i peccati nostri, e crediamo che gli flagelli del Signore siano avvenuti a noi, come a servi suoi, per nostra emendazione, e non a nostra perdizione.27 ma pensando che questi castighi son più leggeri de' nostri peccati, crediamo che i flagelli del Signore, co'quali noi siam castigati come servi, avvengano per emendarci e non per perderci ».
28 E dissero a lei Ozia e quelli altri principali: tutte quelle cose che tu hai parlato sono vere, e nel tuo parlare non v'è reprensione alcuna.28 Ed Ozia e gli anziani le dissero: « Tutto quel che tu hai detto è vero, e nulla è da riprendere nei tuoi discorsi.
29 Ora adunque priega per noi, però che tu sei una donna santa e che teme Iddio.29 Prega dunque per noi, poiché sei una donna santa che teme Iddio ».
30 E disse loro Iudit: come voi conoscete esser da Dio quello ch' io ho potuto dire,30 Rispose loro Giuditta: « Poiché avete conosciuto che da Dio viene quel che ho potuto dire,
31 così anco provate, quello ch' io ho deliberato di fare, se è da Dio; e pregate che Iddio facci il mio consiglio stabilire.31 così provate se da Dio viene anche quel che ho disposto di fare, e pregate che Dio rafforzi la mia risoluzione.
32 Voi starete alla porta questa notte, e io uscirò con Abra mia serva; e pregate che così come voi avete detto, che in cinque dì Iddio abbi riguardo (e abbi rispetto) al suo popolo d'Israel.32 Stanotte voi starete alla porta della città, ed io uscirò con la mia serva; pregate acciò, come avete detto, entro questi cinque giorni il Signore riguardi al popolo suo d'Israele.
33 Ma io non voglio che voi sappiate quello ch' io mi voglio fare; e persino ch' io non vi dico altro, non si facci altro se non pregare per me al Signore Iddio nostro.33 Voglio però che non ricerchiate che cosa io farò; finché io stessa non ve ne dia notizia, altro non si faccia che pregare per me il Signore Dio nostro».
34 E disse a lei Ozia principe di Giuda: va in pace, e il Signore sia teco in vendetta delli nostri nemici. E partendosi se n'andarono.34 Ed Ozia principe di Giuda le disse: « Va' in pace, ed il Signore sia teco per far vendetta de'nostri nemici». E se n'andarono.