Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Giobbe 7


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 « La vita dell'uomo sulla terra è una milizia, e i suoi giorni sono come la giornata d'un salariato.1 La cavalleria è vita dell' uomo sopra la terra; e sì come lo dì del mercenaio, così li dì suoi sono.
2 Come lo schiavo sospira l'ombra, e l'operaio aspetta la fine del suo lavoro,2 Come lo servo desidera l'ombra, e sì come lo mercenaio aspetta la fine del lavorio suo,
3 così, essendomi toccati mesi vuoti, ho contato le notti d'affanno.3 così io ebbi li mesi vôti, e le fatichevoli notti annumerai a me.
4 Se mi metto a dormire, dico: Quando mi leverò? E poi di nuovo dovrò aspettare la sera, pieno d'affanni fino alla notte.4 Se io dormiroe, dirò: quando mi leveroe? E una altra volta aspetteroe lo vespro, e riempirommi di dolori insino alle tenebre.
5 La mia carne è rivestita di putredine e di croste terrose, la mia pelle è secca e raggrinzita,5 Vestita è la carne mia di puzza, e di bruttura di polvere; la cutica mia è secca, e contratta.
6 i miei giorni son passati più veloci dell'attimo in cui dal tessitore è recisa la tela, e sono svaniti senza speranza.6 E li di miei più velocemente trapassano, che dal tessente la tela sia tagliata; e consumati sono senza alcuna (altra) speranza.
7 Ricordati che la mia vita è un soffio, che l'occhio mio non tornerà a vedere la felicità.7 Ricorditi che vento è la vita mia; e non itornerà l'occhio mio, ch' elli vegga le buone cose.
8 Lo sguardo dell'uomo non mi vedrà: mi cercherai ed io non sarò più.8 E non riguarderà me lo vedere dell' uomo; gli occhii tuoi in me, e non starò su.
9 Come si consuma una nube e dilegua, così chi scende nel soggiorno dei morti non ne uscirà.9 Si come sarà consumata la nuvola, e trapassata; così colui che scenderà di sotto non salirà.
10 Non tornerà più nella sua casa, nè più lo ravviserà la sua dimora.10 Nè più oltre tornerà nella casa sua, nè conoscerà più oltre il luogo suo lui.
11 Per questo non risparmierò la mia bocca, parlerò nell'angoscia del mio spirito, ragionerò nell'amarezza dell'anima mia.11 Per la quale cagione non perdoneroe alla bocca mia; favelleroe nella tribulazione del spirito mio, e confabulerò con l' amaritudine dell' anima mia.
12 Son forse io il mare, o un mostro marino, chè m'hai chiuso in un carcere?12 E sono io mare e balena, perciò che tu hai intorniato me di prigione?
13 Se io dico: il mio letto mi consolerà, avrò sollievo parlando meco sul mio giaciglio,13 Se dirò consolerà me lo letto mio, e sarò levato, e parlerò meco nel mio letto,
14 tu mi spaventerai con sogni, mi terrai agitato con orrende visioni.14 spaventerai me in sogni, e per visioni con ispaventamento mi scuoterai.
15 Per questo l'anima mia preferisce d'essere soffocata, e le mie ossa bramano la morte:15 Per la quale cagione hae eletto la uccisione l'anima mia, e le ossa mie la morte.
16 son senza speranza; la vita mi fugge. Abbi pietà di me, perchè i miei giorni sono un niente.16 Dispera'mi; già mai non viverò più oltre; perdona a me, Signore; certo nulla sono li dì miei.
17 Che cosa è l'uomo, che tu ne fai tanto conto? E perchè poni in lui il tuo cuore?17 Che cosa è l'uomo, perciò che tu fai grande lui? ovvero perchè poni appo lui lo cuore tuo?
18 Lo visiti la mattina presto e lo metti subito alla prova.18 Tu visiti lui nel fare del dì, e sùbito provi lui.
19 Quando avrai pietà di me, e mi permetterai d'inghiottire la mia saliva?19 Perchè non perdoni a me, e non lasci me, che io inghiotti la saliva mia?
20 Ho peccato: che devo farti, o custode degli uomini? Perchè mi hai posto contro di te, ed io son divenuto grave a me stesso?20 Io hoe peccato; che faroe io a te, o guardiano delli uomini? Perchè hai tu posto me contrario a te, e fatto son a me medesimo grave?
21 Perchè non perdoni il mio peccato? Perchè non togli la mia iniquità? Ecco presto dormirò nella polvere, e se domattina mi cercherai, io non sarò più ».21 Perchè non togli lo peccato mio, e perchè non porti via la iniquitade mia? Ecco ora nella polvere dormirò; e se la mattina addomanderai me, non mi leveroe, (io anzi starò fermo nella bruttura mia con dolore).