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Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 10


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 - Dopo queste cose il Signore scelse altri settantadue e li mandò a due a due dinanzi a sè, in ogni città e luogo dove egli doveva andare.1 Dopo questo designò Iesù altri settanta due discepoli, e mandogli in ogni città e luogo nel quale dovevano andare.
2 E disse loro: «La mèsse è molta, ma gli operai son pochi; pregate dunque il padrone della mèsse che mandi operai alla sua mèsse.2 E disse a loro: la mietitura è molta, ma li operatori sono pochi. Adunque pregate il signore del campo, che ponga li mietitori nel campo suo.
3 Andate: ecco io vi mando come agnelli tra i lupi.3 Andate; ed ecco ch' io vi mando, sì come agnelli infra li lupi.
4 Non portate sacco, nè bisaccia, nè calzari e non salutate nessuno per via.4 Non vogliate portare tasca, nè sacco, nè calzamenta; e nullo salutarete per via.
5 In qualunque casa entrerete, dite prima: - Pace a questa casa! -5 E in qualunque casa voi entrerete, prima dite pace sia in questa casa.
6 Che se vi sarà un figlio di pace, la vostra pace riposerà su di lui; altrimenti, essa ritornerà a voi.6 E se quivi sarà il figliuolo di pace, riposerassi sopra di lui la pace vostra; ma se non fia figliuolo di pace, la pace ritornerà a voi.
7 Restate nella medesima casa, mangiando e bevendo quel che vi daranno; perchè l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.7 State in quella medesima casa, e mangiate e bevete di quelle cose che vi sono (poste inanzi da mangiare da quelli della casa); imperò che il mercenario è degno di ricevere la sua mercede. Non vogliate andare di casa in casa.
8 In qualunque città entrerete se vi ricevono, mangiate ciò che vi sarà messo innanzi.8 In qualunque città voi entrerete, ed egli vi riceveranno, mangiate di quelle cose che sono di coloro della casa.
9 Guarite gl'infermi che ci saranno in essa e dite loro: - Il regno di Dio s'avvicina a voi. -9 E curate gl' infermi li quali sono in quella città, e dite a loro: egli s' appressa a voi il regno del cielo.
10 Ma in qualunque città entrerete se non vi ricevono uscendo sulle piazze dite:10 E in qualunque città che sarete entrati, loro non vi accetteranno, uscite fuori nelle sue piazze, e dicete:
11 - Abbiamo scosso contro di voi perfin la polvere che dalla vostra città si era attaccata ai nostri piedi; sappiate tuttavia che il regno di Dio s'avvicina. -11 etiam noi gittiamo contra di voi la polvere che si accosta a noi della vostra città; nientedimeno questo sappiate, che s' appressarà il regno di Dio.
12 Vi dico che nel gran giorno Sodoma sarà trattata men duramente di quella città.12 Dicovi, come sarà in quel giorno più remissione a quelli di Sodoma, che a quella città.
13 Guai a te, Corozain! Guai a te, Betsaida! Perchè se in Tiro e Sidone fossero stati fatti i prodigi che furono operati tra voi, già da lungo tempo prostrati in cenere e cilicio, avrebbero fatto penitenza.13 Guai a te, Corozain; guai a te, Betsaida; imperò che se fussero state fatte le virtù in Tiro e in Sidonia, le quali (già per il passato) sono state in voi, sedendo loro nel cilicio e in cenere, avrebbono fatto penitenza.
14 Nel giorno del giudizio quindi, Tiro e Sidone saranno trattate men rigorosamente di voi.14 Nientemeno sarebbe più remissibile nel giudizio a Tiro e a Sidonia, che a voi.
15 E tu, Cafarnao, che ti esalti fino al cielo, sarai sprofondata sino all'Inferno.15 E tu, Cafarnao, [che] sei esaltata insino alli cieli, sarai demersa insino all' inferno.
16 Chi ascolta voi, ascolta me, e chi disprezza voi, disprezza me; e chi disprezza me, disprezza Colui che mi ha mandato».16 Chi vi ode, ode me; e chi vi disprezza, disprezza me; e chi mi sprezza, sprezza cui mi ha mandato.
17 I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demoni sono sottomessi a noi in virtù del tuo nome».17 Di che ritornarono gli settantadue con allegrezza, dicendo: messere, etiam gli demonii a noi sono sudditi nel nome tuo.
18 Ed egli rispose loro: «Io contemplavo Satana cader dal cielo a guisa di folgore.18 Ed egli disse: io vedeva satana cadere dal cielo come fulgore.
19 Ecco, io vi ho dato il potere di calcare serpenti e scorpioni, e di superare tutta la potenza del nemico, e nulla potrà farvi del male.19 Ecco ch' io vi ho data la potestà di conculcare sopra li serpenti e scorpioni, e sopra ogni virtù dell' inimico; e nulla vi nocerà.
20 Pure non vi rallegrate perchè vi stanno soggetti gli spiriti; ma rallegratevi piuttosto perchè i vostri nomi sono scritti nel cielo».20 Nientemeno per questo non vi rallegrate, perchè gli spiriti sieno sottoposti a voi; ma rallegratevi che li nomi vostri sono scritti ne' cieli.
21 In quella stessa ora esultò lo Spirito Santo e disse: «Io ti rendo gloria, o Padre, Signore del cielo e della terra, perchè hai nascoste queste cose ai savi ed ai prudenti e le hai rivelate ai pargoli. Sì, o Padre, perchè così ti è piaciuto.21 Ed egli in essa ora esultò nel Spirito santo, e disse: a te confesso, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai celato queste cose alli sapienti e prudenti, e ha'le revelate alli piccolini. Etiam, padre, perchè questo ha piaciuto dinanzi a te.
22 Tutte le cose mi sono state affidate dal Padre mio; e nessuno conosce chi sia il Figliuolo, all'infuori del Padre; nè chi sia il Padre all'infuori del Figliuolo e colui al quale il Figliuolo avrà voluto rivelarlo».22 Dal Padre mio a me sono date tutte le cose. E nullo sa chi sia il figliuolo, salvo il Padre; e chi sia il Padre, salvo il Figliuolo, e a cui vorrà revelare il Figliuolo.
23 Rivolto poi a' suoi discepoli, soggiunse: «Beati gli occhi che vedono le cose che vedete voi.23 E voltato alli discepoli suoi, disse: beati gli occhi che vedono quello che vedete voi.
24 Poichè vi dico, molti profeti e re desiderarono vedere quello che voi vedete, e non lo hanno veduto, ed ascoltare quello che voi udite, e non lo hanno udito».24 E dicovi che molti profeti e re volsero vedere quello che voi vedete, e non lo vederono; e [udire] quello che voi udite, e nollo udirono.
25 Ed ecco alzarsi un dottore della legge e dirgli, per metterlo alla prova: «Maestro, che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?».25 E (così dicendo Iesù) levossi su uno de' savii della legge, e volselo tentare, e disse: maestro, che potrei fare, ch' io posseda vita eterna?
26 Gesù gli rispose: «Cosa sta scritto nella legge? Cosa vi leggi?».26 Disse a lui Iesù: che è scritto nella legge, dove tu leggi?
27 L'altro replicò: «Ama il Signore Dio tuo, con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze e con tutta l'intelligenza, e il tuo prossimo come te stesso».27 E quello rispose e disse: ama il Signore Iddio tuo con tutto il cuore tuo, e con tutta l'anima tua, e con tutta la forza tua, e con tutta la mente tua; e il prossimo tuo come te medesimo.
28 Gesù gli rispose: «Hai risposto benissimo; fa' questo e vivrai».28 E Iesù gli disse: drittamente hai risposto; e imperò fa questo, e viverai.
29 Ma costui, volendo giustificarsi domandò a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».29 E vegliendosi giustificare, disse a Iesù: chi è il mio prossimo?
30 Gesù prese a dire: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e s'imbattè in ladroni, i quali, spogliatolo e feritolo se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.30 E Iesù il guardò, e disse così: uno uomo si partì di Ierusalem, e andava in Gerico, e incontrossi in latroni, li quali spogliaronlo e ferironlo, e andorono via, e lassoronlo mezzo morto.
31 Ora a caso scendeva per la stessa strada un sacerdote; vide quell'uomo e passò oltre.31 E passando uno sacerdote per quella medesima via, e' vide costui (e lassollo stare) e passò oltre.
32 Così pure un Levita, giunto nelle vicinanze guardò e tirò innanzi.32 Similmente passando uno diacono appresso lui, e anche vedendolo, passò oltre.
33 Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunto vicino a lui e, vistolo, s'impietosì:33 Ma uno Samaritano, facendo quello medesimo cammino, abbattessi in costui; e vedendolo, ebbeli compassione.
34 gli si accostò, ne fasciò le piaghe, versandovi sopra olio e vino; e, collocatolo sulla propria cavalcatura, lo condusse all'albergo e si prese cura di lui.34 E preselo, e fasciogli le sue ferite, ungendo con l'olio e col vino; e poselo a cavallo, e menollo ad albergo; ed ebbe cura di lui.
35 Il giorno dopo, tratti fuori due danari li diede all'oste e gli disse: - Prenditi cura di lui, e quanto spenderai di più te lo pagherò al mio ritorno. -35 E l'altro giorno dètte duo denari all' albergatore, e dissegli: abbi cura di costui; e ciò che spenderai oltre a questi duo denari, quando io tornerò, te gli renderò.
36 Chi di questi tre ti pare sia stato prossimo, per colui che s'imbattè nei ladroni?».36 (Dimmi adunque): qual di costoro tre ti pare che fusse più prossimo a costui ch' era venuto alle mani de' latroni?
37 Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». E Gesù gli soggiunse: «Va', e fa' tu pure lo stesso».37 E quello rispuose e disse: certo colui che gli (usò e) fece misericordia. E Iesù li disse: va tu, e fa similmente.
38 Mentre essi erano in cammino, [Gesù] entrò in un villaggio e una donna di nome Marta lo ricevette nella sua casa.38 Fatto è adunque, quando andavano, Iesù entrò in uno castello; e una femina, che avea nome Marta, ricevettelo in casa sua.
39 Ella aveva una sorella chiamata Maria, la quale seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.39 E costei avea una sorella, che avea nome Maria, la quale stava alli piedi del Signore, e udiva la sua parola.
40 Marta intanto s'affannava tra molte faccende, e si presentò a dire: «Signore, non t'importa che mia sorella mi lasci sola a servire? Dille, dunque, di aiutarmi».40 E Marta s' affaticava, e frequentava apparecchiare a Iesù; e costei andò a Iesù, e dissegli: Signore, tu non hai cura di dire alla sorella mia (che m' aiuti ad apparecchiar, conciosia) ch' io sono sola, e apparecchio? Imperò digli, ch' ella mi aiuti.
41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu t'affanni e t'inquieti di troppe cose.41 Rispose il Signore, e dissegli: Marta, Marta, tu sei sollecita, e turbiti intorno a molte cose.
42 Eppure una sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».42 Ma per lo fermo una cosa è necessaria. Maria ha eletta l'ottima parte, la quale non fia a lei mai tolta (in eterno).