Scrutatio

Martedi, 21 maggio 2024 - Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni) ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 14


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DIODATIVULGATA
1 PROCACCIATE la carità, ed appetite, come a gara, i doni spirituali; ma principalmente che voi profetizziate.1 Sectamini caritatem, æmulamini spiritualia : magis autem ut prophetetis.
2 Perciocchè, chi parla in linguaggio strano non parla agli uomini, ma a Dio; poichè niuno l’intende, ma egli ragiona misteri in ispirito.2 Qui enim loquitur lingua, non hominibus loquitur, sed Deo : nemo enim audit. Spiritu autem loquitur mysteria.
3 Ma chi profetizza ragiona agli uomini, in edificazione, ed esortazione, e consolazione.3 Nam qui prophetat, hominibus loquitur ad ædificationem, et exhortationem, et consolationem.
4 Chi parla in linguaggio strano edifica sè stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa.4 Qui loquitur lingua, semetipsum ædificat : qui autem prophetat, ecclesiam Dei ædificat.
5 Or io voglio bene che voi tutti parliate linguaggi; ma molto più che profetizziate; perciocchè maggiore è chi profetizza che chi parla linguaggi, se non ch’egli interpreti, acciocchè la chiesa ne riceva edificazione5 Volo autem omnes vos loqui linguis : magis autem prophetare. Nam major est qui prophetat, quam qui loquitur linguis ; nisi forte interpretetur ut ecclesia ædificationem accipiat.
6 Ed ora, fratelli, se io venissi a voi parlando in linguaggi strani, che vi gioverei, se non che io vi parlassi o in rivelazione, o in scienza, o in profezia, o in dottrina?6 Nunc autem, fratres, si venero ad vos linguis loquens : quid vobis prodero, nisi vobis loquar aut in revelatione, aut in scientia, aut in prophetia, aut in doctrina ?
7 Le cose inanimate stesse che rendono suono, o flauto, o cetera, se non dànno distinzione a’ suoni, come si riconoscerà ciò che è sonato in sul flauto, o in su la cetera?7 Tamen quæ sine anima sunt vocem dantia, sive tibia, sive cithara ; nisi distinctionem sonituum dederint, quomodo scietur id quod canitur, aut quod citharizatur ?
8 Perciocchè, se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si apparecchierà alla battaglia?8 Etenim si incertam vocem det tuba, quis parabit se ad bellum ?
9 Così ancor voi, se per lo linguaggio non proferite un parlare intelligibile, come s’intenderà ciò che sarà detto? perciocchè voi sarete come se parlaste in aria.9 Ita et vos per linguam nisi manifestum sermonem dederitis : quomodo scietur id quod dicitur ? eritis enim in aëra loquentes.
10 Vi sono, per esempio, cotante maniere di favelle nel mondo, e niuna nazione fra gli uomini è mutola.10 Tam multa, ut puta genera linguarum sunt in hoc mundo : et nihil sine voce est.
11 Se dunque io non intendo ciò che vuol dir la favella, io sarò barbaro a chi parla, e chi parla sarà barbaro a me.11 Si ergo nesciero virtutem vocis, ero ei, cui loquor, barbarus : et qui loquitur, mihi barbarus.
12 Così ancor voi, poichè siete desiderosi de’ doni spirituali, cercate d’abbondarne, per l’edificazion della chiesa.12 Sic et vos, quoniam æmulatores estis spirituum, ad ædificationem ecclesiæ quærite ut abundetis.
13 Perciò, chi parla linguaggio strano, preghi di potere interpretare.13 Et ideo qui loquitur lingua, oret ut interpretetur.
14 Perciocchè, se io fo orazione in linguaggio strano, ben fa lo spirito mio orazione, ma la mia mente è infruttuosa14 Nam si orem lingua, spiritus meus orat, mens autem mea sine fructu est.
15 Che si deve adunque fare? io farò orazione con lo spirito, ma la farò ancora con la mente; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò ancora con la mente.15 Quid ergo est ? Orabo spiritu, orabo et mente : psallam spiritu, psallam et mente.
16 Poichè, se tu benedici con lo spirito, come dirà colui che occupa il luogo dell’idiota Amen al tuo ringraziamento, poichè egli non intende ciò che tu dici?16 Ceterum si benedixeris spiritu, qui supplet locum idiotæ, quomodo dicet : Amen, super tuam benedictionem ? quoniam quid dicas, nescit.
17 Perciocchè tu rendi ben grazie, ma altri non è edificato.17 Nam tu quidem bene gratias agis, sed alter non ædificatur.
18 Io ringrazio l’Iddio mio, che io ho più di questo dono di parlar diverse lingue che tutti voi.18 Gratias ago Deo meo, quod omnium vestrum lingua loquor.
19 Ma nella chiesa io amo meglio dir cinque parole per la mia mente, acciocchè io ammaestri ancora gli altri, che diecimila in lingua strana.19 Sed in ecclesia volo quinque verba sensu meo loqui, ut et alios instruam : quam decem millia verborum in lingua.
20 Fratelli, non siate fanciulli di senno; ma siate bambini in malizia, e uomini compiuti in senno20 Fratres, nolite pueri effici sensibus, sed malitia parvuli estote : sensibus autem perfecti estote.
21 Egli è scritto nella legge: Io parlerò a questo popolo per genti di lingua strana, e per labbra straniere; e non pur così mi ascolteranno, dice il Signore.21 In lege scriptum est : Quoniam in aliis linguis et labiis aliis loquar populo huic : et nec sic exaudient me, dicit Dominus.
22 Per tanto, i linguaggi son per segno, non a’ credenti, anzi agli infedeli; ma la profezia non è per gl’infedeli, anzi per li credenti.22 Itaque linguæ in signum sunt non fidelibus, sed infidelibus : prophetiæ autem non infidelibus, sed fidelibus.
23 Se dunque, quando tutta la chiesa è raunata insieme, tutti parlano linguaggi strani, ed entrano degl’idioti, o degl’infedeli, non diranno essi che voi siete fuori del senno?23 Si ergo conveniat universa ecclesia in unum, et omnes linguis loquantur, intrent autem idiotæ, aut infideles : nonne dicent quod insanitis ?
24 Ma, se tutti profetizzano, ed entra alcun infedele, o idiota, egli è convinto da tutti, è giudicato da tutti.24 Si autem omnes prophetent, intret autem quis infidelis, vel idiota, convincitur ab omnibus, dijudicatur ab omnibus :
25 E così i segreti del suo cuore son palesati; e così, gettandosi in terra sopra la sua faccia, egli adorerà Iddio, pubblicando che veramente Iddio è fra voi25 occulta cordis ejus manifesta fiunt : et ita cadens in faciem adorabit Deum, pronuntians quod vere Deus in vobis sit.
26 CHE convien dunque fare, fratelli? Quando voi vi raunate, avendo ciascun di voi, chi salmo, chi dottrina, chi linguaggio, chi rivelazione, chi interpretazione, facciasi ogni cosa ad edificazione.26 Quid ergo est, fratres ? Cum convenitis, unusquisque vestrum psalmum habet, doctrinam habet, apocalypsim habet, linguam habet, interpretationem habet : omnia ad ædificationem fiant.
27 Se alcuno parla linguaggio strano, facciasi questo da due, o da tre al più; e l’un dopo l’altro; ed uno interpreti.27 Sive lingua quis loquitur, secundum duos, aut ut multum tres, et per partes, et unus interpretatur.
28 Ma, se non vi è alcuno che interpreti, tacciasi nella chiesa colui che parla linguaggi strani; e parli a sè stesso, e a Dio.28 Si autem non fuerit interpres, taceat in ecclesia : sibi autem loquatur, et Deo.
29 Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino.29 Prophetæ autem duo, aut tres dicant, et ceteri dijudicent.
30 E se ad un altro che siede è rivelata alcuna cosa, tacciasi il precedente.30 Quod si alii revelatum fuerit sedenti, prior taceat.
31 Poichè tutti ad uno ad uno potete profetizzare; acciocchè tutti imparino, e tutti sieno consolati.31 Potestis enim omnes per singulos prophetare : ut omnes discant, et omnes exhortentur :
32 E gli spiriti de’ profeti son sottoposti a’ profeti.32 et spiritus prophetarum prophetis subjecti sunt.
33 Perciocchè Iddio non è Dio di confusione, ma di pace; e così si fa in tutte le chiese de’ santi33 Non enim est dissensionis Deus, sed pacis : sicut et in omnibus ecclesiis sanctorum doceo.
34 Tacciansi le vostre donne nelle raunanze della chiesa, perciocchè non è loro permesso di parlare, ma debbono esser soggette, come ancora la legge dice.34 Mulieres in ecclesiis taceant, non enim permittitur eis loqui, sed subditas esse, sicut et lex dicit.
35 E se pur vogliono imparar qualche cosa, domandino i lor propri mariti in casa; perciocchè è cosa disonesta alle donne di parlare in chiesa35 Si quid autem volunt discere, domi viros suos interrogent. Turpe est enim mulieri loqui in ecclesia.
36 La parola di Dio è ella proceduta da voi? ovvero è ella pervenuta a voi soli?36 An a vobis verbum Dei processit ? aut in vos solos pervenit ?
37 Se alcuno si stima esser profeta, o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo son comandamenti del Signore.37 Si quis videtur propheta esse, aut spiritualis, cognoscat quæ scribo vobis, quia Domini sunt mandata.
38 E se alcuno è ignorante, sialo.38 Si quis autem ignorat, ignorabitur.
39 Così dunque, fratelli miei, appetite, come a gara, il profetizzare, e non divietate il parlar linguaggi.39 Itaque fratres æmulamini prophetare : et loqui linguis nolite prohibere.
40 Facciasi ogni cosa onestamente, e per ordine40 Omnia autem honeste, et secundum ordinem fiant.