Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 11


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 Siate miei imitatori, siccome io ancora lo son di Cristo.1 Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo.
2 OR io vi lodo, fratelli, di ciò che vi ricordate di me in ogni cosa; e che ritenete gli ordinamenti, secondo che io ve li ho dati.2 Vi lodo, o fratelli, perchè in ogni occasione vi ricordate di me e ritenete tali e quali le istruzioni che vi ho date.
3 Ma io voglio che sappiate, che il capo d’ogni uomo è Cristo, e che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Iddio.3 Voglio però farvi notare che capo d'ogni uomo è Cristo, capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.
4 Ogni uomo, orando, o profetizzando, col capo coperto, fa vergogna al suo capo.4 Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, fa disonore al suo capo;
5 Ma ogni donna, orando, o profetizzando, col capo scoperto, fa vergogna al suo capo; perciocchè egli è una medesima cosa che se fosse rasa.5 così ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, fa disonore al suo capo, perchè è come se fosse rasa.
6 Imperocchè, se la donna non si vela, si tagli anche i capelli! Ora se è cosa disonesta per la donna il tagliarsi i capelli, o il radersi il capo, si veli.6 Or se la donna non porta il velo, si faccia anche tagliare i capelli, e se è per lei vergognoso l'essere tosata o rasa, copra la sua testa.
7 Poichè, quant’è all’uomo, egli non deve velarsi il capo, essendo l’immagine, e la gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell’uomo.7 L'uomo non deve coprire la sua testa, perchè è imagine e gloria di Dio; mentre la donna è la gloria dell'uomo;
8 Perciocchè l’uomo non è dalla donna, ma la donna dall’uomo.8 infatti non è venuto l'uomo dalla donna, ma la donna dall'uomo;
9 Imperocchè ancora l’uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo.9 e non fu creato l'uomo per la donna, ma la donna per l'uomo.
10 Perciò, la donna deve, per cagion degli angeli, aver sul capo un segno della podestà da cui dipende.10 Deve quindi la donna avere sopra il capo il segno della dipendenza, per riguardo degli Angeli.
11 Nondimeno, nè l’uomo è senza la donna, nè la donna senza l’uomo, nel Signore.11 Tuttavia nè l'uomo può far senza la donna, nè la donna senza l'uomo, secondo il Signore;
12 Perciocchè, siccome la donna è dall’uomo, così ancora l’uomo è per la donna; ed ogni cosa è da Dio.12 Infatti come la donna vien dall'uomo, cosi l'uomo nasce dalla donna, e tutto vien da Dio.
13 Giudicate fra voi stessi: è egli convenevole che la donna faccia orazione a Dio, senza esser velata?13 Giudicatene voi stessi: è decente che una donna preghi Dio non velata?
14 La natura stessa non v’insegna ella ch’egli è disonore all’uomo se egli porta chioma?14 E la stessa natura non ve lo insegna che per l'uomo è indecente portare una lunga capigliatura,
15 Ma, se la donna porta chioma, che ciò le è onore? poichè la chioma le è data per velo.15 mentre una lunga capigliatura è a gloria d'una donna, perchè i capelli le sono stati dati per velo?
16 Ora, se alcuno vuol parer contenzioso, noi, nè le chiese di Dio, non abbiamo una tale usanza16 Che se ad alcuno piacesse opporsi, noi non abbiamo tal uso, nè lo ha la Chiesa di Dio.
17 OR io non vi lodo in questo, ch’io vi dichiaro, cioè, che voi vi raunate non in meglio, ma in peggio.17 Or vi devo avvertire, senza lodarvi, che vi adunate, non solo senza profitto, ma con iscapito.
18 Perciocchè prima, intendo che quando vi raunate nella chiesa, vi son fra voi delle divisioni; e ne credo qualche parte.18 Prima di tutto sento che allorquando vi radunate nella chiesa, ci son delle divisioni tra di voi; e in parte ci credo;
19 Poichè bisogna che vi sieno eziandio delle sette fra voi, acciocchè coloro che sono accettevoli, sien manifestati fra voi.19 è necessario infatti che ci siano anche delle eresie, affinchè tra voi si possan conoscere quelli di virtù provata.
20 Quando adunque voi vi raunate insieme, ciò che fate non è mangiar la Cena del Signore.20 Quando voi dunque vi radunate, quello non è un mangiar la cena del Signore.
21 Perciocchè, nel mangiare, ciascuno prende innanzi la sua propria cena; e l’uno ha fame, e l’altro è ebbro.21 Infatti ciascuno mangia avanti la sua cena, e uno patisce la fame, mentre l'altro è briaco.
22 Perciocchè, non avete voi delle case per mangiare, e per bere? ovvero, sprezzate voi la chiesa di Dio, e fate vergogna a quelli che non hanno? che dirovvi? loderovvi in ciò? io non vi lodo22 Ma non oi avete le case per mangiare e bere? O volete disprezzare la chiesa, e fare arrossire quelli che non hanno nulla? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo no, davvero.
23 Poichè io ho dal Signore ricevuto ciò che ancora ho dato a voi, cioè: che il Signore Gesù, nella notte ch’egli fu tradito, prese del pane;23 Perchè io l'ho ricevuto dal Signore quello che ho insegnato a voi, che il Signore Gesù, nella notte in cui era tradito, prese del pane
24 e dopo aver rese grazie, lo ruppe, e disse: Pigliate, mangiate; quest’è il mio corpo, il qual per voi è rotto; fate questo in rammemorazione di me.24 e, dopo aver rese le grazie, lo spezzò e disse: Prendete e mangiate; questo è il mio corpo, che sarà dato a morte per voi: fate questo in memoria di me.
25 Parimente ancora prese il calice, dopo aver cenato, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel sangue mio; fate questo, ogni volta che voi ne berrete, in rammemorazione di me.25 Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo testamento nel mio sangue: fate questo, tutte le volte che ne berrete, in memoria di me.
26 Perciocchè, ogni volta che voi avrete mangiato di questo pane, o bevuto di questo calice, voi annunzierete la morte del Signore, finchè egli venga.26 Or dunque, tutte le volte che mangerete questo pane e berrete questo calice, annunzierete la morte del Signore, finché egli non venga.
27 Perciò, chiunque avrà mangiato questo pane, o bevuto il calice del Signore, indegnamente, sarà colpevole del corpo, e del sangue del Signore.27 Pertanto chiunque mangerà questo pane o berrà il calice del Signore indegnamente, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.
28 Or provi l’uomo sè stesso, e così mangi di questo pane, e beva di questo calice.28 Provi dunque ciascuno se stesso, e così mangi di quel pane e beva di quel calice;
29 Poichè chi ne mangia, e beve indegnamente, mangia e beve giudicio a sè stesso, non discernendo il corpo del Signore.29 perchè chi ne mangia e ne beve indegnamente, mangia e beve la sua condanna, non distinguendo il corpo del Signore.
30 Perciò fra voi vi son molti infermi, e malati; e molti dormono.30 Ecco perchè tra voi ci son molti malati e deboli e ne muoion parecchi.
31 Perciocchè, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati.31 Se da noi stessi ci si giudicasse, non si sarebbe certamente giudicati.
32 Ora, essendo giudicati, siamo dal Signore corretti, acciocchè non siamo condannati col mondo.32 Invece siam giudicati dal Signore, e castigati, per non esser condannati con questo mondo.
33 Per tanto, fratelli miei, raunandovi per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.33 Quando dunque, o fratelli, vi adunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri;
34 E se alcuno ha fame, mangi in casa; acciocchè non vi rauniate in giudicio. Or quant’è alle altre cose, io ne disporrò, quando sarà venuto34 e se qualcuno ha fame, mangi a casa, affinchè non vi raduniate per vostra condanna. In quanto alle altre cose, le regolerò quando verrò da voi.