Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Qoelet 1


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DIODATIBIBBIA MARTINI
1 Le parole del Predicatore, figliuolo di Davide, re in Gerusalemme.1 Parole dell'Ecclesiaste figliuolo di David, re di Gerusalemme.
2 VANITÀ delle vanità, dice il Predicatore; vanità delle vanità; ogni cosa è vanità.2 Vanità delle vanità, disse l'Ecclesiaste: vanità delle vanità, e tutte le cose sono vanità.
3 Che profitto ha l’uomo di tutta la sua fatica nella quale egli si affatica sotto il sole?3 Che resta all'uomo di tutte quante le fatiche, ond'ei si carica sotto del sole?
4 Una età va via, un’altra età viene; e la terra resta in perpetuo.4 Una generazione passa, un'altra le viene appresso, e la terra sta sempre.
5 Il sole si leva anch’esso, e poi tramonta; e, ansando, trae verso il luogo suo, ove egli si deve levare.5 Il sole nasce, e tramonta, e ritorna al suo primo posto, ed ivi tornando a nascere,
6 Il vento trae verso il Mezzodì, e poi gira verso il Settentrione; egli va sempre girando, e ritorna a’ suoi giri.6 S'avanza verso il mezzodì, e poi piega verso settentrione. Va attorno lo spirito, visitando ogni parte, e torna a ripigliare i suoi giri.
7 Tutti i fiumi corrono nel mare, e il mare non s’empie; i fiumi ritornano sempre a correre al luogo dove sogliono correre.7 Tutti i fiumi entrano nel mare, e il mare non trabocca: colà donde nacquero tornano i numi per ripigliar nuovo corso.
8 Ogni cosa si affatica più che l’uomo non può dire; l’occhio non si sazia giammai di vedere, e l’orecchio non si riempie di udire8 Tutte le cose sono difficili; l'uomo non ha parole per ispiegarle. L'occhio non è sazio giammai di vedere, nell'orecchio si empie di udire.
9 Quello che è stato è lo stesso che sarà; e quello che è stato fatto è lo stesso che si farà; e non vi è nulla di nuovo sotto il sole.9 Che è quello, che fu? quello, che sarà. Che è quello, che avvenne? quello, che accade.
10 Evvi cosa alcuna, della quale altri possa dire: Vedi questo, egli è nuovo? già è stato ne’ secoli che sono stati avanti a noi.10 Nulla cosa o nuova sotto del sole, e nessuno può dire: Guarda che novità; perocché ciò fa già ne' secoli, che ci precedettero.
11 Non vi è alcuna memoria delle cose che sono state innanzi; così ancora non vi sarà memoria delle cose che saranno nel tempo a venire, fra coloro che verranno appresso11 Non si tien memoria delle cose passate; ma neppur delle cose che sono per l'avvenire si farà ricordanza da quei, che saranno in appresso.
12 Io, il Predicatore, sono stato re sopra Israele, in Gerusalemme;12 Io l'Ecclesiaste fui re di'Israel in Gerusalemme.
13 ed ho recato il mio cuore a ricercare, e ad investigare, con sapienza, tutto ciò che si fa sotto il cielo; il che è una occupazione molesta, la quale Iddio ha data a’ figliuoli degli uomini, per occuparvisi.13 E mi messi in cuore di fare per mezzo della sapienza studio, e ricerca sopra tutte le cose, che si fanno sotto del sole. Questa penosissima occupazione la ha data Iddio a figliuoli degli uomini, perché vi si impieghino.
14 Io ho vedute tutte le cose che si fanno sotto il sole; ed ecco, tutto ciò è vanità, e tormento di spirito.14 Io osservai tutto quello, che si fa sotto del sole: e vidi, che tutto è vanità, e afflizione di spirito.
15 Le cose torte non si possono dirizzare; e i difetti non si possono annoverare.15 I malvagi difficilmente si emendano; e degli stolti il numero è infinito.
16 Io parlava nel cuor mio, dicendo: Ecco, io mi sono aggrandito, ed accresciuto in sapienza, più che tutti quelli che sono stati innanzi a me sopra Gerusalemme; e il cuor mio ha veduta molta sapienza e scienza;16 Io dissi in cuor mio: Ecco ch'io son diventato grande, ed ho sorpassato in sapienza tutti quelli che furono avanti a me in Gerusalemme, e la mente mia molte cose ha contemplate sapientemente, e ne ho apparate.
17 ed ho recato il mio cuore a conoscere la sapienza; ed anche a conoscere le pazzie e la stoltizia; ed ho riconosciuto che questo ancora è un tormento di spirito.17 Ed ho applicato il mio cuore ad apprendere la prudenza, e la dottrina,e gli errori, e le follie; ed ho riconosciuto, che questo stesso è affanno, e tormento dello spirito:
18 Perciocchè, dove è molta sapienza, vi è molta molestia; e chi accresce la scienza accresce il dolore18 Perocché la molta sapienza ha molto onde disgustarsi, e chi moltiplica il sapere, l'affanno moltiplica.