Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Giobbe 24


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DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 Perchè non dirassi che i tempi sono occultati dall’Onnipotente, E che quelli che lo conoscono, non veggono i suoi giorni?1 - Per l'Onnipotente i tempi non sono celati: ma color che conoscono Lui, ignorano i giorni suoi.
2 Gli empi muovono i termini, Rapiscono le gregge, e le pasturano;2 Vi son di quelli che spostano i confini, rubano i greggi e li pascolano [per loro profitto];
3 Menano via l’asino degli orfani; Prendono in pegno il bue della vedova;3 l'asino degli orfani essi portano via, prendono in pegno il bove della vedova;
4 Fanno torcere i bisognosi dalla via, I poveri della terra si nascondono tutti.4 sconvolgono i progetti dei poverelli, opprimono tutti i meschini della contrada.
5 Ecco, son simili ad asini salvatici nel deserto: Escono al lor mestiere, si levano la mattina per andare alla preda; La campagna è il lor pane, per li lor fantini.5 Vi son di quelli che, come onagri nel deserto, vanno fuori al loro lavoro: accorti sono essi a far preda, apprestando il pane ai figliuoli:
6 Mietono il campo, E vendemmiano la vigna che non è loro.6 mietono nel campo che non è loro, e vendemmiano la vigna di chi hanno oppresso;
7 Fanno passar la notte agl’ignudi senza vestimenti, Sì che non hanno con che coprirsi al freddo.7 rimandano nuda la gente, togliendo le vesti a coloroche non hanno copertura per il freddo,
8 Sono bagnati dalle acque che traboccano da’ monti; E per mancamento di ricetto, abbracciano i sassi.8 che dalle piogge dei monti restano inzuppatie per mancanza di riparo s'abbracciano alle rupi;
9 Rapiscono l’orfano dalla poppa, E prendono pegno dal povero.9 commettono violenza depredando gli orfani, e la turba dei poveri spogliano;
10 Fanno andar gl’ignudi senza vestimenti; E quelli che portano loro le manelle delle biade soffrono fame.10 a gente nuda che va senza vestito ed è affamata, essi tolgono le spighe;
11 Quelli che spremono loro l’olio intra i lor muri, E quelli che calcano ne’ torcoli soffrono sete.11 passano il meriggio fra i mucchi di coloroche soffron sete calcando gli strettoi:
12 Gli uomini gemono dalla città E l’anima de’ feriti a morte sclama; E pure Iddio non appone loro alcun fallo12 fecero gemere dalle città gli uomini, e l'anima dei trafitti grida, e Dio non permette che s'allontani l'invendicato.
13 Essi son di quelli che son ribelli alla luce, Non conoscono le sue vie, E non si fermano ne’ suoi sentieri.13 Questi stessi sono ribelli alla luce, non conoscono le sue vie, nè battono i suoi sentieri;
14 Il micidiale si leva allo schiarir del dì Uccide il povero, e il bisognoso; E poi la notte opera da ladro.14 di buon mattino si leva l'omicida, uccide il misero e il poverello: di notte poi fa da ladro;
15 Parimente l’occhio dell’adultero osserva la sera, Dicendo: L’occhio di alcuno non mi scorgerà; E si nasconde la faccia.15 l'occhio dell'adultero spia la caliginedicendo: - Occhio non mi scorgerà! -e si mette un velame sulla faccia;
16 Di notte sconficcano le case, Che si aveano segnate di giorno; Non conoscono la luce,16 scassina [il ladro] nell'oscurità le case, come durante il giorno aveva fissato con i suoi [compagni], poichè hanno in odio la luce:
17 Perciocchè la mattina è ad essi tutti ombra di morte; Se alcuno li riconosce, hanno spaventi dell’ombra della morte17 se ad un tratto appare l'aurora la credono un'ombra di morte, e camminano nelle tenebre come fosse luce.
18 Fuggono leggermente, come in su le acque; La lor parte è maledetta nella terra, Non riguardano alla via delle vigne.18 [Il malvagio] è cosa leggiera sulla superficie delle acque: sia maledetta la sua eredità sulla terra, nè si rivolga il pigiatore alla sua vigna!
19 La secchezza e il caldo involano le acque della neve; Così il sepolcro invola quelli che hanno peccato.19 Ad eccessivo calore passi egli dalle acque della neve, e il suo peccato vada sino agl'ìnferi.
20 La matrice li dimentica, I vermini son loro dolci, Non son più ricordati; Anzi i perversi son rotti come un legno.20 Di lui si scordi la misericordia, la sua dolcezza siano i vermi; non sia egli più ricordato, ma stroncato come albero infruttuoso!
21 E benchè tormentino la sterile che non partorisce, E non facciano alcun bene alla vedova;21 Poichè depredò la sterile che non partorisce, ed alla vedova non fece del bene;
22 E traggano giù i possenti con la lor forza; E, quando si levano, altri non si assicuri della vita;22 atterrò i forti con la sua fortezza, e quando starà in piedi non avrà sicurezza di vita.
23 Pur nondimeno Iddio dà loro a che potersi sicuramente appoggiare, E gli occhi suoi sono sopra le lor vie.23 Dio gli dette tempo di penitenza, e costui ne abusa a superbia; ma egli tiene i suoi occhi sulle vie di lui.
24 Per un poco di tempo sono innalzati, poi non son più; Sono abbattuti, e trapassano come tutti gli altri, E son ricisi come la sommità d’una spiga.24 S'innalzano essi un momento, e più non esistono; saranno umiliati come ogni cosa, e tolti via, e come cime di spighe saranno recisi.
25 Se ora egli non è così, chi mi dimentirà, E metterà al niente il mio ragionamento?25 Se non è così chi mi accuserà di menzogna, e citarmi avanti a Dio per le mie parole?»