Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Genesi 27


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DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 OR avvenne che, essendo già invecchiato Isacco, ed essendo gli occhi suoi scurati, sì che non vedeva, chiamò Esaù suo figliuol maggiore, e gli disse: Figliuol mio. Ed egli gli disse: Eccomi.1 - Ora, Isacco era invecchiato; gli s'erano annebbiati gli occhi, e non ci poteva vedere. Chiamò dunque il figlio maggiore Esaù, e gli disse: «Figliuol mio». Il quale rispose: «Eccomi».
2 E Isacco disse: Ecco, ora io sono invecchiato, e non so il giorno della mia morte.2 Ed il padre a lui: «Tu vedi ch'io sono invecchiato e non so quale sarà il giorno della mia morte.
3 Deh! prendi ora i tuoi arnesi, il tuo turcasso e il tuo arco; e vattene fuori a’ campi, e prendimi qualche cacciagione.3 Prendi le tue armi, la faretra e l'arco, ed esci alla campagna; quando avrai preso qualcosa di caccia,
4 Ed apparecchiami alcune vivande saporite, quali io le amo, e portamele, che io ne mangi; acciocchè l’anima mia ti benedica avanti che io muoia.4 fammene un piatto, come sai che a me piace, e portamelo, perchè io lo mangi, e l'anima mia ti benedica prima che io muoia».
5 Or Rebecca stava ad ascoltare, mentre Isacco parlava ad Esaù, suo figliuolo. Esaù adunque andò a’ campi per prender qualche cacciagione, e portarla a suo padre5 Il che avendo udito Rebecca, uscito che fu quegli alla campagna per adempiere il comando paterno,
6 E Rebecca parlò a Giacobbe suo figliuolo, e gli disse: Ecco, io ho udito che tuo padre parlava ad Esaù, tuo fratello, dicendo:6 disse al figlio Giacobbe: «Ho udito il padre tuo che parlava con Esaù tuo fratello, e gli diceva:
7 Portami della cacciagione, ed apparecchiami alcun mangiare saporito, acciocchè io ne mangi; ed io ti benedirò nel cospetto del Signore, avanti che io muoia.7 - Portami della tua caccia, e fammene una pietanza, ch'io ne mangi, e ti benedica innanzi al Signore, prima di morire. -
8 Ora dunque, figliuol mio, attendi alla mia voce, in ciò che io ti comando.8 Or dunque, figliuolo, da' retta al mio consiglio:
9 Vattene ora alla greggia, ed arrecami di là due buoni capretti, ed io ne apparecchierò delle vivande saporite a tuo padre, quali egli le ama.9 va' al gregge, e portami due capretti teneri, che io ne faccia a tuo padre di quelle pietanze ch'ei mangia volentieri,
10 E tu le porterai a tuo padre, acciocchè ne mangi, e ti benedica, avanti ch’egli muoia.10 così che, quando gliele avrai portate, ed ei l'abbia mangiate, ti benedica prima di morire».
11 E Giacobbe disse a Rebecca sua madre: Ecco, Esaù mio fratello è uomo peloso, ed io son uomo senza peli.11 Rispose Giacobbe alla madre: «Tu sai che il mio fratello Esaù è peloso ed io no:
12 Per avventura mio padre mi tasterà, e sarò da lui reputato un ingannatore; e così mi farò venire addosso maledizione, e non benedizione.12 se mio padre mi tasterà e mi sentirà, ho paura non abbia a credere ch'io volessi ingannarlo, ed io m'attiri addosso una maledizione invece della benedizione».
13 Ma sua madre gli disse: Figliuol mio, la tua maledizione sia sopra me; attendi pure alla mia voce, e va’ ed arrecami que’ capretti.13 E la madre a lui: «Venga pure su me questa maledizione, figlio mio; tu, ascolta la mia voce, va', e porta quel che t'ho detto».
14 Egli adunque andò, e prese que’ capretti, e li arrecò a sua madre; e sua madre ne apparecchiò delle vivande saporite, quali il padre di esso le amava.14 Andò dunque, e lo portò, e lo dette alla madre. Questa ne preparò da mangiare, come sapeva piacere al padre di lui.
15 Poi Rebecca prese i più bei vestimenti di Esaù suo figliuol maggiore, ch’ella avea appresso di sè in casa, e ne vestì Giacobbe suo figliuol minore.15 Poi lo vestì coi migliori vestiti d'Esaù, che teneva presso di sè in casa;
16 E con le pelli de’ capretti coperse le mani di esso, e il collo ch’era senza peli.16 e con la pelle dei capretti gli ricoprì le mani e la parte scoperta del collo.
17 E diede in mano a Giacobbe suo figliuolo, quelle vivande saporite, e quel pane che avea apparecchiato17 Gli dette poi la pietanza ed i pani da lei cotti.
18 Ed egli venne a suo padre, e gli disse: Padre mio. Ed egli disse: Eccomi: chi sei, figliuol mio?18 Giacobbe li portò, e disse: «Padre mio!». Quegli rispose: «Ho sentito. Chi sei tu, figlio mio?».
19 E Giacobbe disse a suo padre: Io sono Esaù, tuo primogenito; io ho fatto come tu mi dicesti. Deh! levati, assettati, e mangia della mia cacciagione, acciocchè l’anima tua mi benedica.19 Disse Giacobbe: «Io sono il tuo primogenito Esaù; ho fatto come mi hai comandato: alzati dunque, siedi, e mangia della mia caccia, perchè poi l'anima tua mi benedica».
20 E Isacco disse al suo figliuolo: Come ne hai tu così presto trovato, figliuol mio? Ed egli rispose: Perciocchè il Signore Iddio tuo me ne ha fatto scontrare.20 Di nuovo, disse Isacco al figliuolo: «Come hai potuto trovare tutto così presto, figlio mio?». Rispose: «È stata volontà di Dio che presto mi venisse incontro quel ch'io cercavo».
21 E Isacco disse a Giacobbe: Deh! appressati, figliuol mio, che io ti tasti, per saper se tu sei pure il mio figliuolo Esaù, o no.21 Disse allora Isacco: «Vieni qua, ch'io ti tasti, figlio mio, e m'accerti se sei o no il mio figlio Esaù».
22 Giacobbe adunque si appressò ad Isacco suo padre; e come egli l’ebbe tastato, disse: Cotesta voce è la voce di Giacobbe, ma queste mani son le mani di Esaù.22 S'accostò quegli al padre, ed Isacco, palpato che l'ebbe, disse: «La voce, veramente, è la voce di Giacobbe; ma le mani sono le mani d'Esaù».
23 E nol riconobbe; perciocchè le sue mani erano pelose, come le mani di Esaù, suo fratello; e lo benedisse.23 Non lo riconobbe, perchè le mani pelose rassomigliavano a quelle del maggiore. Benedicendolo, dunque
24 E disse: Sei tu pur desso, figliuol mio Esaù? Ed egli disse: Sì, io son desso.24 disse: «Sei tu il figliuol mio Esaù?». Rispose: «Sì, sono».
25 Ed egli disse: Recami della cacciagione del mio figliuolo, acciocchè io ne mangi, e che l’anima mia ti benedica. E Giacobbe gliela recò, e Isacco mangiò. Giacobbe ancora gli recò del vino, ed egli bevve.25 Ed egli: «Dammi i cibi fatti con la tua caccia, figlio mio, perchè l'anima mia ti benedica». Giacobbe glieli dette, e, mangiati che li ebbe, gli porse anche del vino; dopo bevuto,
26 Poi Isacco suo padre gli disse: Deh! appressati e baciami, figliuol mio.26 gli disse Isacco: «Avvicinati, figlio mio, e dammi un bacio».
27 Ed egli si appressò, e lo baciò. E Isacco odorò l’odor dei vestimenti di esso, e lo benedisse; e disse: Ecco l’odor del mio figliuolo, simile all’odor di un campo che il Signore ha benedetto.27 Questi s'avvicinò, e lo baciò. Subito che ebbe sentito la fragranza delle sue vesti, lo benedisse, dicendo: «Ecco, l'odore del figlio mioè come l'odore d'un campo fiorito, benedetto dal Signore.
28 Iddio adunque ti dia della rugiada del cielo, E delle grassezze della terra, Ed abbondanza di frumento e di mosto.28 Iddio ti dia della rugiada del cielo, e della grassezza della terra, abbondanza di pane e vino;
29 Servanti i popoli, Ed inchininsi a te le nazioni; Sii pardrone de’ tuoi fratelli, Ed inchininsi a te i figliuoli di tua madre; Sieno maledetti coloro che ti malediranno, E benedetti coloro che ti benediranno29 a te servano i popoli, a te s'inchinino le tribù; sii il Signore de' tuoi fratelli, ed a te si prostrino i figli di tua madre. Chi ti maledirà, sia egli maledetto; e chi ti benedirà sia ricolmo di benedizioni».
30 E come Isacco ebbe finito di benedir Giacobbe, ed essendo appena Giacobbe uscito d’appresso ad Isacco suo padre, Esaù suo fratello giunse dalla sua caccia.30 Aveva appena Isacco compiuto questo discorso, quando, uscito fuori Giacobbe, arrivò Esau,
31 E apparecchiò anch’egli delle vivande saporite, e le recò a suo padre, e gli disse: Levisi mio padre, e mangi della cacciagion del suo figliuolo; acciocchè l’anima tua mi benedica.31 portando cotti al padre i cibi della sua caccia, e dicendo: «Alzati, padre mio, e mangia della caccia del tuo figliuolo, acciò l'anima tua mi benedica».
32 E Isacco suo padre gli disse: Chi sei tu? Ed egli disse: Io sono Esaù tuo figliuolo primogenito.32 Gli disse Isacco: «Chi dunque sei tu?». Rispose: «Io sono il tuo figlio primogenito Esaù».
33 E Isacco sbigottì di un grandissimo sbigottimento, e disse: Or chi è colui che prese della cacciagione e me la recò; talchè, avanti che tu fossi venuto, io mangiai di tutto ciò ch’egli mi presentò, e lo benedissi? ed anche sarà benedetto.33 Sbigottì Isacco dallo stupore, e maravigliato in modo incredibile, disse: «Chi è dunque quegli che poco fa mi portò della sua cacciagione, ed io ne mangiai, prima che tu venissi? Io l'ho benedetto, e benedetto sarà».
34 Quando Esaù ebbe intese le parole di suo padre, fece un grande ed amarissimo gridare: poi disse a suo padre: Benedici me ancora, padre mio.34 Udite Esaù le parole del padre, diede in grandi grida, come ruggendo, e costernato disse: «Benedici anche me, padre mio».
35 Ed egli gli disse: Il tuo fratello è venuto con inganno, ed ha tolta la tua benedizione.35 Ma Isacco rispose: «Il tuo fratello è venuto con un inganno, e s'è presa la benedizione che ti toccava».
36 Ed Esaù disse: Non fu egli pur nominato Giacobbe? egli mi ha frodato già due volte; egli mi tolse già la mia primogenitura; ed ecco, ora mi ha tolta la mia benedizione. Poi disse a suo padre: Non mi hai tu riserbata alcuna benedizione?36 Soggiunse Esaù: «Con ragione è stato chiamato Giacobbe; ecco, mi ha soppiantato un'altra volta; prima si prese la mia primogenitura, ed ora m'ha rapito la mia benedizione». E rivolto al padre gli disse: «Non hai serbato anche a me una benedizione?».
37 E Isacco rispose, e disse ad Esaù: Ecco, io l’ho costituito tuo padrone, e gli ho dati tutti i suoi fratelli per servi; e l’ho fornito di frumento e di mosto; ora dunque, che ti farei io, figliuol mio?37 Rispose Isacco: «Io l'ho costituito tuo signore; tutti i suoi fratelli ho sottoposti al suo servizio; gli ho assicurato frumento e vino; che posso, dopo ciò, fare ora per te, figliuol mio?».
38 Ed Esaù disse a suo padre: Hai tu una sola benedizione, padre mio? benedici ancora me, padre mio. E alzò la voce, e pianse.38 Al quale, Esaù: «Hai forse o padre, una sola benedizione? Ti supplico, benedici anche me». E piangendo egli con grandi grida,
39 E Isacco suo padre rispose, a gli disse: Ecco, la tua stanza sarà in luoghi grassi di terreno, E per la rugiada del cielo disopra.39 commosso Isacco gli disse: «Nella grassezza della terra, e nella rugiada di su dal cielo,
40 E tu viverai con la tua spada, E servirai al tuo fratello; Ma egli avverrà che, dopo che tu avrai gemuto, Tu spezzerai il suo giogo d’in sul tuo collo40 sarà la tua benedizione. Vivrai della spada, e servirai al tuo fratello; ma verrà tempo che scoteraie sottrarrai dal suo giogo il tuo collo».
41 Ed Esaù prese ad odiar Giacobbe, per cagion della benedizione, con la quale suo padre l’avea benedetto; e disse nel suo cuore: I giorni del duolo di mio padre si avvicinano; allora io ucciderò Giacobbe mio fratello.41 D'allora in poi Esaù ebbe in odio Giacobbe per la benedizione con la quale il padre l'aveva benedetto, e disse in cuor suo: «Verranno i giorni del lutto del padre mio, ed ucciderò il mio fratello Giacobbe».
42 E le parole di Esaù, suo figliuol maggiore, furono rapportate a Rebecca; ed ella mandò a chiamar Giacobbe, suo figliuol minore, e gli disse: Ecco, Esaù tuo fratello si consola intorno a te, ch’egli ti ucciderà.42 Fu ciò risaputo da Rebecca, la quale mandò a chiamare il figlio Giacobbe, e gli disse: «Ecco, Esaù tuo fratello minaccia di ucciderti.
43 Ora dunque, figliuol mio, attendi alla mia voce; levati, fuggitene in Charan, a Labano, mio fratello.43 Dunque, figlio mio, ascoltami; fuggi presto a Labano fratello mio in Haran;
44 E dimora con lui alquanto tempo, finchè l’ira del tuo fratello sia racquetata;44 starai con lui un po' di tempo, finchè non si calmi il furore del tuo fratello,
45 finchè il cruccio del tuo fratello sia racquetato inverso te, e ch’egli abbia dimenticato ciò che tu gli hai fatto; e allora io manderò a farti tornar di là; perchè sarei io orbata di amendue voi in uno stesso giorno?45 cessi il suo sdegno, ed egli dimentichi quel che hai fatto in suo danno; allora manderò a chiamarti, e a ricondurti qui. Perchè dovrei perdere ambedue i figli in un giorno?».
46 E Rebecca disse ad Isacco: La vita mi è noiosa per cagion di queste Hittee; se Giacobbe prende moglie delle figliuole degli Hittei, quali son queste che son delle donne di questo paese, che mi giova il vivere?46 Ad Isacco poi disse: «M'è grave la vita, a causa di quelle figliuole di Het; se anche Giacobbe prendesse in moglie una di quella razza, non vorrei più vivere».