SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Epistola di Santo Paulo alli Romani 14


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BIBBIA VOLGARENOVA VULGATA
1 E ricevete l'uomo che non è fermo nella fede, non in le defensioni de' pensieri.1 Infirmum autem in fide assumite, non in disceptatio nibus cogitationum.
2 Chè un altro si crede mangiare tutte le cose; ma quello ch' è infermo manduca dell' erbe.2 Alius enim credit manducare omnia; qui autem infirmus est, holus manducat.
3 E quelli che manduca non abbia a schifo colui che non manduca; e quelli che non manduca non giudichi quello che manduca; Dio adunque l'uno e l'altro ha ricevuto (alla fede).3 Is qui manducat, non manducantem non spernat; et, qui non manducat, manducantemnon iudicet, Deus enim illum assumpsit.
4 E tu [chi se'] che giudichi l'altrui servo? ch' egli al suo signore sta ritto, o ch' egli cade? ma egli pur sta dritto; chè Dio è potente di rifermare colui.4 Tu quis es, qui iudices alienumservum? Suo domino stat aut cadit; stabit autem, potens est enim Dominusstatuere illum.
5 E viene uno, e giudica il dì intra il dì; e un altro giudica tutto il dì; e ciascuno abbonda nel suo senno.5 Nam alius iudicat inter diem et diem, alius iudicat omnem diem; unusquisque insuo sensu abundet.
6 Imperò che chi cognosce il dì, per Dio il cognosce; e quelli che manduca, all' onore di Dio manduca....; e quelli che non manduca, non mangia per onore di Dio, e referisce grazie a Dio.6 Qui sapit diem, Domino sapit; et, qui manducat, Dominomanducat, gratias enim agit Deo; et, qui non manducat, Domino non manducat etgratias agit Deo.
7 E niuno di noi vive a sè, e niuno muore a sè.7 Nemo enim nostrum sibi vivit, et nemo sibi moritur;
8 Chè se noi viviamo, a Dio viviamo; e se noi moriamo, a Dio moriamo; imperò che se noi viviamo, e se noi moriamo, del Signore siamo.8 siveenim vivimus, Domino vivimus, sive morimur, Domino morimur. Sive ergo vivimus,sive morimur, Domini sumus.
9 Per questo fu morto Cristo e resuscitò, per signoreggiare li vivi e li morti.9 In hoc enim Christus et mortuus est et vixit, utet mortuorum et vivorum dominetur.
10 Ma tu perchè giudichi il tuo fratello? e perchè l'hai a schifo? Chè tutti staremo, dinanzi alla sedia di Cristo, al giudicio.10 Tu autem, quid iudicas fratrem tuum? Aut tu, quare spernis fratrem tuum?Omnes enim stabimus ante tribunal Dei;
11 Ed è scritto e dice il Signore: sì come io vivo, così ogni ginocchio s' inchinerà a me, e ogni lingua si confesserà al Signore.11 scriptum est enim:
“ Vivo ego, dicit Dominus,
mihi flectetur omne genu,
et omnis lingua confitebitur Deo ”.
12 Adunque (sappiate questo, che) ciascuno renderà ragione a Dio delli suoi fatti.12 Itaque unusquisque nostrum pro se rationem reddet Deo.
13 Adunque non giudichiamo l'un altro; ma questo guardate, che non offendiate il vostro fratello, e non faccia uno all'altro scandolo.13 Non ergo ampliusinvicem iudicemus, sed hoc iudicate magis, ne ponatis offendiculum fratri velscandalum.
14 Che io so, e ho speranza nel Signore Iesù, che niuna cosa il mio fratello non fa, che sia sozza.14 Scio et certus sum in Domino Iesu, quia nihil commune per seipsum, nisi ei,qui existimat quid commune esse, illi commune est.
15 Chè certo, se tu contristi e fai scandolo al tuo fratello per alcuno cibo, tu già non vai per la via della carità; non perdere, per tuo cibo, colui per il qual Cristo fu morto.15 Si enim propter cibumfrater tuus contristatur, iam non secundum caritatem ambulas. Noli cibo tuoillum perdere, pro quo Christus mortuus est!
16 Adunque non sia detto male del nostro bene.16 Non ergo blasphemetur bonumvestrum!
17 Chè il regno di Dio non è mangiare nè beveraggio; ma è giustizia e pace, e allegrezza nel Spirito Santo.17 Non est enim regnum Dei esca et potus, sed iustitia et pax etgaudium in Spiritu Sancto;
18 E quelli che in queste cose serve a Dio, quelli piace a Cristo, ed è lodato da tutti.18 qui enim in hoc servit Christo, placet Deo etprobatus est hominibus.
19 Adunque seguitiamo quelle cose che son di pace; e guardiamo di far uno all' altro quelle cose che si pertengono a edificazione.19 Itaque, quae pacis sunt, sectemur et quaeaedificationis sunt in invicem.
20 E non vogliamo distruggere l'opera di Dio per nostro mangiare; chè per certo tutte le cose. son monde (a coloro che son mondi e netti), e male si è a colui che manduca per offendimento.20 Noli propter escam destruere opus Dei! Omniaquidem munda sunt, sed malum est homini, qui per offendiculum manducat.
21 E meglio è non manducare [carne], e bere vino, o altra cosa per la quale il tuo fratello possa avere scandolo, ovver fievolezza di fede.21 Bonumest non manducare carnem et non bibere vinum neque id, in quo frater tuusoffendit.
22 Che se tu hai fede, appo te medesimo abbi dinanzi da Dio; e beato colui il qual non giudica sè medesimo contra quelle cose che Dio dona.22 Tu, quam fidem habes, penes temetipsum habe coram Deo. Beatus, qui noniudicat semetipsum in eo quod probat.
23 E quelli che manduca quella cosa della quale egli ha conscienza, sì è dannato; chè non è quella cosa di fede. E ogni cosa che non è di fede, peccato.23 Qui autem discernit si manducaverit,damnatus est, quia non ex fide; omne autem, quod non ex fide, peccatum est.