Scrutatio

Sabato, 10 maggio 2025 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Sapienza 2


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA MARTINI
1 Dissono li malvagi, pensando appo sè non dirittamente picciolo e con fastidio è il tempo della vita nostra, e non è refrigerio nella fine dell' uomo; e non è niuno che l' uomo sappia sia ritornato dello inferno.1 Imperocchè negli storti loro pensamenti vanno dicendo: Corto, e tedioso è il tempo di nostra vita, e non v'è riparo per l'uomo dopo il suo fine, e non v'ha chi sappiasi esser tornato dall'inferno:
2 Però che noi siamo nati di niente, e dopo questa vita saremo sì come non fossimo mai stati; però che fumo (e vento) è stato sufflato nelli nasi nostri; è parola favilla a commuovere il cuore nostro.2 Perocché noi siam nati dal nulla, e poscia saremo come se non fossimo stati giammai, perché il fiato delle nostre narici è un fumo: e la loquela è una scintilla veniente dal movimento del nostro cuore:
3 E lo spirito si spanderae sì come molle aere, e la vita nostra trapasserae sì come ombra di nuvolo, e disfarassi sì come nebula, cacciata dalli raggi del sole, e dal calore di quello aggravata.3 Spenta la quale il corpo nostro sarà cenere, e lo spirito si dissiperà come un aere leggero, e la nostra vita passerà come la traccia di una nuvola, e si scioglierà come nebbia battuta dai raggi del sole, e dal calore di esso disciolta:
4 Il nome nostro si dimenticherae per lo tempo, e niuno averà in memoria delle opere nostre.4 E il nome nostro sarà dimenticato col tempo, e nissuno avrà memoria delle opere nostre.
5 Il tempo nostro sì è uno passamento d' ombra, e non ritornerae poi la fine nostra; però ch' ella sì è consegnata, e niuno ritorna.5 Perocché il nostro tempo è un'ombra, che passa, e finiti che siamo non si torna da capo, si mette il sigillo, e nissuno non torna indietro.
6 Venite adunque, e logoriamo li beni che sono; e usiamo la creatura sì come in giovinezza affret-. tatamente.6 Su via adunque godiam de' beni presenti, e delle creature facciamo uso frettolosamente, giovani come siamo;
7 Ed empiamoci di vino prezioso e unguenti; e non ci passi il fiore del tempo.7 Empiamoci di prezioso vino, e di unguenti, e non si lasci fuggire il fiore della stagione.
8 Coroniamci di rose, inanzi ch' elle si guastino; nullo prato sia, lo quale lo nostro desiderio non trapassi.8 Coroniamoci di rose prima che appassiscano, non siavi prato, per cui non passeggi la nostra cupidità.
9 Niuno di noi sia senza parte della nostra concupiscenza; in ogni luogo lasciamo li segnali della nostra letizia, però che questa si è la parte nostra, e questa si è la sorte nostra.9 Nissuno sia di noi, che non partecipi de' nostri sollazzi; lascinsi in ogni luogo i segnali di nostra galloria; perocché questa è la nostra porzione, e la (nostra) sorte.
10 Aggraviamo lo povero giusto, e non perdoniamo alla vedova, e non onorifichiamo li canuti dello antico tempo.10 Si opprima il giusto, che è povero, e non si abbia pietà della vedova, e non si abbia rispetto alla antica canizie dei vecchi.
11 Sia la fortezza nostra la legge della giustizia; però che quelli che sono poveri sono a noi inutili.11 E il (nostro) potere sia nostra legge di giustizia; imperocché quello, che è senza forze si vede, che non è buono, a nulla.
12 Inganniamo il giusto, però ch' egli è disutile a noi, e sì è contrario alle opere nostre, e rimpròveraci li peccati della legge, e diffama contro a noi li peccati della disciplina nostra.12 Noi adunque mettiamo in mezzo il giusto, perché egli non è buono per noi, ed è contrario alle opere nostre, rinfaccia a noi i peccati contro la legge, e propala in nostro danno i mancamenti del nostro modo di vivere.
13 Egli promette ch' egli ha la scienza di Dio, e appellasi figliuolo di Dio.13 Si vanta di aver la scienza di Dio, e si da il nome di figliuolo di Dio.
14 Egli è fatto a noi spianatore delli nostri pensieri.14 Egli è diventato il censore dei nostri pensieri.
15 Egli è grave a noi eziandio a vederlo, però che la sua vita sì è dissomigliante all' altre, e le sue vie sono immutate.15 E penosa cosa per noi anche il vederlo, perché la vita di lui non è come quella degli altri, e diverse son le sue vie.
16 Sì come bugiardi siamo estimati da lui, ? guardasi dalle nostre vie sì come dalle cose sozzissime, e antipone la fine de' giusti, e vantasi che il suo padre è Iddio.16 Siamo stati riputati da lui come gente da nulla, ed egli schiva le nostre costumanze come immondezze, e preferisce la fine de' giusti, e ai gloria di aver per padre Iddio.
17 Veggiamo dunque, se le [sue] parole sono vere; tentiamolo di quelle cose che li debbono avvenire, e sapremo qual sia la fine sua.17 Vedasi adunque se le sue parole siano veraci, e proviamo quel, ch'abbia da essere di lui, e vedremo dov'egli anderà a finire.
18 S' egli è vero figliuolo di Dio, elli il riceverà, è libererallo delle mani delli avversarii.18 Perocché se egli o vero figliuolo di Dio, questi il difenderà, e lo salverà dalle mani degli avversarj.
19 Con ingiuria e con tormento proviamo lui, acciò che noi sappiamo la riverenza sua, e proviamo la pazienza sua.19 Proviamolo colle contumelie, e co' tormenti per vedere la sua rassegnazione, e conoscere qual sia la sua pazienza.
20 E condanniamolo a morte sozzissima; e conosceremo li suoi intendimenti delle sue parole.20 Condanniamolo a morte sommamente obbrobriosa; perocché vi sarà chi avrà cura di lui giusta le sue parole.
21 Queste cose pensarono, ed errarono; però che la loro malizia li accecoe.21 Così hanno pensato, e son caduti in errore; perocché la loro malizia gli ha accecati.
22 E non conobbono li sacramenti di Dio, e non sperarono mercede di giustizia, e non giudicarono l'onore dell' anime sante.22 E non intesero i misteri di Dio, e non isperarono ricompensa della giustizia, e non fecero stima dell'onore serbato alle anime sante.
23 Però che Iddio creoe l'uomo da non potere essere vinto, e fecelo alla similitudine sua.23 Imperocché Dio creò l'uomo per la incorruzione, e lo fece a sua immagine, e somiglianza.
24 Ma per la invidia del diavolo la morte sì entrò nel mondo.24 Ma per l'invidia del diavolo entrò nel mondo la morte.
25 Sèguitano il diavolo coloro che sono dalla parte sua.25 E lui imitano quelli, che a lui appartengono.