SCRUTATIO

Sabato, 28 giugno 2025 - Sant'Ireneo di Lione ( Letture di oggi)

Judit 9


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1 E partendosi Ozia con quelli ch' erano con lui, entrò Iudit l'oratorio suo; e vestissi di cilicio e pose la cenere sopra lo capo suo, e gittatasi in terra dinanzi dal Signore, chiamò al Signore, e disse:1 Partiti quelli, entrò Giuditta nel suo oratorio, e vestita di cilicio sparse di cenere la sua testa, e prostratasi dinanzi al Signore, a lui alzava sue voci dicendo:
2 Signore Iddio del padre mio Simeon, lo qual desti a lui il coltello per defensione contro alle genti forestiere, le quali sono state corruttori nelle sue iniquitadi, e hanno isforzate le vergini e date in confusione;2 Signore Dio del padre mio Simeon, il quale gli mettesti in mano la spada per punire quegli stranieri, i quali per infame passione violaromo, e maltrattano una vergine facendole vergogna:
3 e desti le loro mogli in rubamento, e le loro figliuole in prigione, e tutta la loro facoltà divisa tra li servi tuoi li quali (per tuo amore) seguitorono il tuo buono fervore (e desiderio), sovvieni, priegoti Signore Iddio mio, (e dà aiuto) a me vedova.3 Onde le loro donne divenner preda, e le figliuole loro divennero ancelle, e tutte le loro sostanze furono acquisto de servi tuoi, che arsero di zelo dell'onor tuo; dà (ti prego) aiuto a me vedova, o Signore Dio mio.
4 Tu (Signore) hai fatto le cose che sono state prima, e hai pensato di fare l'una dopo l'altra; e quello che tu hai voluto, quello è stato fatto.4 Perchè da te quelle cose furon fatte in antico, e altre ne ideasti dopo di quelle; e quello fu che tu volesti.
5 Tutte le tue vie sono preparate, e tutti li tuoi giudicii sono per te posti nella tua providenza.5 Imperocchè tutte a te sono aperte le vie,e i tuoi giudizj gli hai fondati nella tua providenza.
6 Ragguarda ora il campo degli Assirii, sì come tu ti degnasti di riguardare il campo degli Egizii, quando loro correvano armati dopo i servi tuoi; i quali si confidavano nelli carri e nelli loro cavalieri e nella moltitudine de' suoi combattitori.6 Volgi adesso lo sguardo sopra gli alloggiamenti degli Assiri, come una volta ti degnasti di volgerlo sopra gli alloggiamenti degli Egiziani, allorchè armati correvano dietro a tuoi servi confidati nei loro cocchi, e ne lor cavalieri, e nella moltitudine de combattenti.
7 Ma (Signore) tu guardasti sopra il campo loro, e le tenebre li faticorono.7 Ma tu gettasti lo sguardo sopra i loro allogiamenti, e furono involti nelle tenebre.
8 E l'abisso tenne li loro piedi, e le acque li coprirono.8 L'abisso arrestò i loro passi, e le acque li ricopersero.
9 Così faccia a questa gente, Signore, i quali si confidano nella sua moltitudine, e nelli carri suoi e nelle pertiche acute [e negli scudi] e nelle sagitte sue e nelle lance si gloriano.9 Lo stesso sia di costoro, o Signore, i quali confidano nella lor moltitudine, e de' loro cocchi, e delle lance, e degli scudi, e delle frecce, e delle aste si gloriano.
10 E non sanno che tu sei Signore Iddio nostro, il quale spezzi le battaglie dal principio; e il nome è a te Signore.10 Ed essi non hanno, come Dio nostro se tu, il quale fin ab antico struggi gli eserciti, e ti nomi il Signore.
11 Dirizza (Signore) il tuo braccio come facesti di prima, e percuoti la virtù di costoro con la tua virtù; cada la virtù di questa gente nella iracondia tua, i quali promettono di contaminare le tue cose. sante, e violare il tabernacolo del tuo nome, e batter a terra con lo suo coltello il corno del tuo altare.11 Alza il tuo braccio, come già altre volte, e colla tua virtù conquidi la loro possanza vada a terra ai colpi dell'ira tua il poter di costoro; i quali si promettono di violare il tuo Santuario, di contaminare il tabernacolo, che porta il tuo nome, e di recidere colla spada il corno del tuo altare.
12 Fa dunque, Signore, che con lo loro proprio coltello li sia levata la loro superbia.12 Fa, Signore, che la sua propria spada serva a troncare la sua superbia:
13 Sia preso con lo lacciuolo de' occhii suoi in me, e percuotilo con le labbra della mia dilezione.13 I suoi occhi sieno il laccio, al quale egli sia preso da me, e tu lo percuoterai colle affettuose parole della mia bocca.
14 Dà a me Signore nell' animo costanza acciò ch' io lo disprezzi, e virtù acciò ch' io lo rivolti.14 Dà al mio spirito fermezza per disprezzarlo, e virtù per abbatterlo.
15 Però che questo sarà in memoria del nome tuo, quando sarà gettato a terra per mano di una donna.15 Imperocchè monumento al tuo nome sarà, che lo abbia steso al suolo la mano di una donna.
16 Però che non è, Signore, la virtù tua nella moltitudine, nè la volontà tua nella virtù de' cavalli; e i superbi dal principio non ti piacquero; ma a te. piacque sempre la orazione degli umili e de' mansueti.16 Imperocchè non sta il tuo potere nelle molte schiere, nè ti ti compiaci nelle forze dei cavalieri: e ab antico dispiacquero a te i superbi, ma gradisti mai sempre l'orazione degli umili, e de mansueti.
17 Signor de' cieli', creatore dell' acque e Signore di tutte le creature, esaudi me misera, la qual ti priega (assiduamente), e confidazi della tua misericordia.17 Dio de'cieli, creatore delle acque, e Signore di tutte le creature, esaudisci me miserabile, che a te ricorro, e tutto spero dalla tua misericordia.
18 Ricòrdati, Signore, del testamento tuo; e poni tal parola nella bocca mia, e firma tal consiglio nel cuore mio, acciò che la tua casa permanga nella tua santificazione,18 Ricordati, Signore, della tua alleanza, metti in bocca a me le parole, e fortifica il mio cuore in questa impresa, affinchè la tua casa resti sempre santificata al tuo culto.
19 e tutte le genti conoscano che tu sei Iddio, e non sia altro Iddio se non tu.19 E le genti tutte conoscano, come Dio se tu, e altro non havvenne fuori di te.