Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 8


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DIODATIBIBBIA MARTINI
1 ORA dunque non vi è alcuna condannazione per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne, ma secondo lo Spirito.1 Non è adunque adesso condannazione alcuna per coloro, che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne.
2 Perciocchè la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù, mi ha francato dalla legge del peccato, e della morte.2 Imperocché la legge dello spirito di vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccatole della morte.
3 Imperocchè ciò che era impossibile alla legge in quanto che per la carne era senza forza, Iddio, avendo mandato il suo proprio Figliuolo, in forma simigliante alla carne del peccato, ed a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne.3 Imperocché quello, che far non poteva la legge, perché era inferma per ragion della carne: Dio avendo mandato il suo Figliuolo in carne simile a' quella del peccato, col peccato abolì nella carne il peccato,
4 Acciocchè la giustizia della legge si adempia in noi, i quali non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito.4 Affinchè la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo spirito.
5 Perciocchè coloro che son secondo la carne, pensano, ed hanno l’animo alle cose della carne; ma coloro che son secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito.5 Imperocché coloro, che sono secondo la carne, gustano le cose della carne: coloro poi, che sono secondo lo spirito, le cose gustano dello spirito.
6 Imperocchè ciò a che la carne pensa, ed ha l’animo, è morte; ma ciò a che lo Spirito pensa, ed ha l’animo, è vita e pace.6 Imperocché la saggezza della carne è morte: la saggezza dello spirito è vita, e pace:
7 Poichè il pensiero, e l’affezion della carne è inimicizia contro a Dio; perciocchè ella non si sottomette alla legge di Dio; imperocchè non pure anche può.7 Dappoiché la sapienza della carne è nimica a Dio: perché non è soggetta alla legge di Dio: né può esserlo.
8 E coloro che son nella carne non possono piacere a Dio.8 E que', che sono nella carne, a Dio non posson piacere.
9 Or voi non siete nella carne, anzi nello Spirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi; ma, se alcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui9 Voi però non siete nella carne, ma nello spirito: se pure lo spirito di Dio abita in voi. Che se uno non ha lo spirito di Cristo, questi non è di lui.
10 E se Cristo è in voi, ben è il corpo morto per lo peccato; ma lo Spirito è vita per la giustizia.10 Se poi Cristo è in voi: il corpo veramente è morto per cagione del peccato, ma lo spirito vive per effetto della giustizia.
11 E, se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù da’ morti abita in voi, colui che risuscitò Cristo da’ morti vivificherà ancora i vostri corpi mortali, per lo suo Spirito, che abita in voi.11 Che se lo spirito di lui, che resuscitò Gesù da morte, abita in voi: egli che risuscitò Gesù Cristo da morte, vivificherà anche i corpi vostri mortali per mezzo del suo spirito abitante in voi.
12 Perciò, fratelli, noi siamo debitori, non alla carne, per viver secondo la carne.12 Siamo adunque, o fratelli, debitori non alla carne, sicché secondo la carne viviamo.
13 Perciocchè, se voi vivete secondo la carne, voi morrete; ma, se per lo Spirito mortificate gli atti del corpo, voi viverete.13 Imperocché se viverete secondo la carne, morrete: se poi con lo spirito darete morte alle azioni della carne, viverete.
14 Poichè, tutti coloro che son condotti per lo Spirito di Dio, sono figliuoli di Dio.14 Conciossiaché tutti quelli, che sono mossi dallo spirito di Dio, sono figliuoli di Dio.
15 Perciocchè voi non avete di nuovo ricevuto lo spirito di servitù, a timore; anzi avete ricevuto lo Spirito d’adottazione, per lo quale gridiamo: Abba, Padre.15 Imperocché non avete ricevuto di bel nuovo lo spirito di servitù per temere, ma avete ricevuto lo spirito diadozione in figliuoli, mercé di cui gridiamo: Abba (padre)
16 Quel medesimo Spirito rende testimonianza allo spirito nostro, che noi siam figliuoli di Dio16 Imperocché lo stesso Spirito fa fede al nostro spirito, che noi siamo figliuoli di Dio.
17 E se siam figliuoli, siamo ancora eredi, eredi di Dio, e coeredi di Cristo; se pur sofferiamo con lui, acciocchè ancora con lui siamo glorificati.17 E se figliuoli (siamo) anche eredi: eredi di Dio, e coeredi di Cristo: se però patiamo con lui per essere con lui glorificati.
18 PERCIOCCHÈ io fo ragione che le sofferenze del tempo presente non son punto da agguagliare alla gloria che sarà manifestata inverso noi.18 Imperocché io tengo per certo,che i patimenti del tempo presente non han che fare colla futura gloria, che in noi si scoprirà.
19 Poichè l’intento, e il desiderio del mondo creato aspetta la manifestazione dei figliuoli di Dio.19 Imperocché questo mondo creato sta alle vedette, aspettando la manifestazione de' figliuoli di Dio.
20 Perciocchè il mondo creato è stato sottoposto alla vanità non di sua propria inclinazione, ma per colui che l’ha sottoposto ad essa,20 Imperocché il mondo creato è stato soggettato alla vanità non per suo volere, ma di colui che lo ha soggettato con isperanza:
21 con la speranza che il mondo creato ancora sarà liberato dalla servitù della corruzione, e messo nella libertà della gloria de’ figliuoli di Dio.21 Che anche il mondo creato sarà renduto libero dalla servitù della corruzione alla libertà della gloria de' figliuoli di Dio.
22 Perciocchè noi sappiamo che fino ad ora tutto il mondo creato geme insieme, e travaglia.22 Conciossiaché sappiamo, che tutte insieme le creature sospirano, e sono ne' dolori del parto fino ad ora.
23 E non solo esso, ma ancora noi stessi, che abbiamo le primizie dello Spirito; noi stessi, dico, gemiamo, in noi medesimi, aspettando l’adottazione, la redenzion del nostro corpo.23 E non esse sole, ma noi pare che abbiamo le primizie dello Spirito, anche noi sospiriamo dentro di noi, l'adozione aspettando de' figliuoli di Dio, la redenzione del corpo nostro.
24 Perciocchè noi siamo salvati per isperanza; or la speranza la qual si vede non è speranza; perciocchè, perchè spererebbe altri ancora ciò ch’egli vede?24 Imperocché in isperanza siamo stati salvati. Or la speranza, che si vede non è speranza: Conciossiaché come sperare quel, che uno vede?
25 E se speriamo quello che non veggiamo, noi l’aspettiamo con pazienza25 Che se quello, che non vediamo, noi lo speriamo: lo aspettiamo per mezzo della pazienza.
26 Parimente ancora lo Spirito solleva le nostre debolezze; perciocchè noi non sappiamo ciò che dobbiam pregare, come si conviene; ma lo Spirito interviene egli stesso per noi con sospiri ineffabili.26 Nello stesso modo lo spirito sostenta la debolezza nostra: imperocché non sappiam come converrebbe quel, che abbiamo da domandare: ma lo Spirito istesso sollecita per noi con gemiti inesplicabili.
27 E colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento, e l’affetto dello Spirito; poichè esso interviene per li santi, secondo Iddio.27 E colui, che è scrutatore de' cuori, conosce quel che brami lo Spirito: mentre egli sollecita pei Santi secondo Dio.
28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene, a coloro che amano Iddio; i quali son chiamati secondo il suo proponimento28 Or noi sappiamo, che le cose tutte tornano a bene per coloro, che amano Dio, per coloro, i quali secondo il proponimetto (di lui) sono stati chiamati Santi.
29 Perciocchè coloro che egli ha innanzi conosciuti, li ha eziandio predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo; acciocchè egli sia il primogenito fra molti fratelli.29 Imperocché coloro, che egli ha preveduti, gli ha anche predestinati ad esser conformi all'immagine del figliuol suo, ond'egli sia il primogenito tra molti fratelli.
30 E coloro ch’egli ha predestinati, essi ha eziandio chiamati; e coloro ch’egli ha chiamati, essi ha eziandio giustificati; e coloro ch’egli ha giustificati, essi ha eziandio glorificati30 Coloro poi, che egli ha predestinati, gli ha anche chiamati: e quelli che ha chiamati, gli ha anche giustificati: e quelli, che ha giustificati gli ha anche glorificati.
31 CHE diremo noi adunque a queste cose? Se Iddio è per noi, chi sarà contro a noi?31 Che diremo adunque a tal cose? se Dio è per noi, chi sia contro di noi?
32 Colui certo, che non ha risparmiato il suo proprio Figliuolo, anzi l’ha dato per tutti noi, come non ci donerebbe egli ancora tutte le cose con lui?32 Egli, che non risparmiò nemmeno il proprio Figliuolo, ma lo ha dato a morte per tutti noi: come non ci ha egli donate ancora con esso tutte le cose?
33 Chi farà accusa contro agli eletti di Dio? Iddio è quel che giustifica.33 Chi porterà accusa controlli eletti di Dio? Dio è, che giustifica,
34 Chi sarà quel che li condanni? Cristo è quel che è morto, ed oltre a ciò ancora è risuscitato; il quale eziandio è alla destra di Dio, il quale eziandio intercede per noi.34 Chi è, che condanni? Cristo Gesù è quegli, che è morto, anzi che è anche risuscitato, che anche sta alla destra di Dio, che anche sollecita per noi.
35 Chi ci separerà dall’amor di Cristo? sarà egli afflizione, o distretta, o persecuzione, o fame, o nudità, o pericolo, o spada?35 Chi ci dividerà adunque dalla carità di Cristo? Forse la tribolazione? Forse l'angustia? Forse la fame? Forse la nudità? Forse il risico? Forse la persecuzione? Forse la spada?
36 Siccome è scritto: Per amor di te tuttodì siamo fatti morire; noi siamo stati reputati come pecore del macello.36 (Conforme sta scritto: Per te noi siamo ogni dì messi a morte: siam riparati come pecore da macello).
37 Anzi, in tutte queste cose noi siam di gran lunga vincitori per colui che ci ha amati.37 Ma di tutte queste cose siam più che vincitori per colui, che ci ha amati.
38 Perciocchè io son persuaso, che nè morte, nè vita, nè angeli, nè principati, nè podestà, nè cose presenti, nè cose future;38 Imperocché io son sicuro, che né la morte, né la vita, negli Angeli, né i principati, né le virtu di, né ciò, che ci sovrasta, né quel, che ha da essere, né la fortezza,
39 nè altezza, nè profondità, nè alcuna altra creatura, non potrà separarci dall’amor di Dio, ch’è in Cristo Gesù, nostro Signore39 Nè l'altezza, né la profondità, né alcun'altra cosa creata potrà dividerci dalla carità di Dio, la quale è in Cristo Gesù Signor nostro.