SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 19


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DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 OR avvenne, mentre Apollo era in Corinto, che Paolo, avendo traversate le provincie alte, venne in Efeso; e trovati quivi alcuni discepoli, disse loro:1 - Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, dopo aver percorse le province superiori, venne a Efeso; e, trovativi alcuni discepoli,
2 Avete voi ricevuto lo Spirito Santo, dopo che avete creduto? Ed essi gli dissero: Anzi non pure abbiamo udito se vi è uno Spirito Santo.2 domandò loro: «Nel divenire credenti, riceveste voi lo Spirito Santo?». Gli risposero: «Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo».
3 E Paolo disse loro: In che dunque siete stati battezzati? Ed essi dissero: Nel battesimo di Giovanni.3 E Paolo: «Che battesimo avete dunque ricevuto?». E quelli: «Il battestimo di Giovanni».
4 E Paolo disse: Certo, Giovanni battezzò del battesimo del ravvedimento, dicendo al popolo che credessero in colui che veniva dopo lui, cioè in Cristo Gesù.4 Allora Paolo disse: «Giovanni battezzò il popolo col battesimo di penitenza, dicendo che credessero in colui che stava per venire dopo di lui, cioè in Gesù».
5 E, udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù.5 Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù;
6 E, dopo che Paolo ebbe loro imposte le mani, lo Spirito Santo venne sopra loro, e parlavano lingue strane, e profetizzavano.6 e, dopo che Paolo ebbe loro imposte le mani, lo Spirito Santo scese su di loro, e parlavano in altre lingue e profetavano.
7 Or tutti questi uomini erano intorno di dodici7 Erano un dodici uomini in tutto.
8 Poi egli entrò nella sinagoga, e parlava francamente, ragionando per lo spazio di tre mesi, e persuadendo le cose appartenenti al regno di Dio.8 Poi entrato nella sinagoga, vi predicò liberamente per tre mesi, disputando e persuadendo intorno alle cose del regno di Dio.
9 Ma, come alcuni s’induravano, ed erano increduli, dicendo male di quella professione, in presenza della moltitudine, egli, dipartitosi da loro, separò i discepoli, facendo ogni dì sermone nella scuola d’un certo Tiranno.9 Ma siccome alcuni si ostinavano a non credere, e sparlavano della dottrina del Signore dinanzi alla moltitudine, egli, separatosi da loro, riunì a parte i discepoli, e tenne ogni giorno adunanza d'istruzione nella scuola d'un certo Tiranno.
10 E questo continuò lo spazio di due anni; talchè tutti coloro che abitavano nell’Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signor Gesù.10 Cosa che continuò a fare per due anni, sì che tutti che abitavano nell'Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signore.
11 E Iddio faceva delle non volgari potenti operazioni per le mani di Paolo.11 E Dio operava miracoli straordinari per mano di Paolo;
12 Talchè eziandio d’in sul suo corpo si portavano sopra gl’infermi degli sciugatoi, e de’ grembiuli; e le infermità si partivano da loro, e gli spiriti maligni uscivan di loro12 al punto che prendevano asciugatoi e grembiuli, stati sul corpo di lui, e si mettevano su malati, i quali eran guariti dalle loro infermità e liberati dagli spiriti maligni.
13 Or alcuni degli esorcisti Giudei, che andavano attorno, tentarono d’invocare il nome del Signor Gesù sopra coloro che aveano gli spiriti maligni, dicendo: Noi vi scongiuriamo per Gesù, il quale Paolo predica.13 E anche alcuni de' girovaghi esorcisti giudei si provarono a invocare il nome del Signore Gesù sopra di quelli che avevano degli spiriti cattivi, dicendo: «Io vi scongiuro per quel Gesù predicato da Paolo».
14 E coloro che facevano questo eran certi figliuoli di Sceva, Giudeo, principal sacerdote, in numero di sette.14 Erano a far questo sette figli di Sceva, capo sacerdote giudeo.
15 Ma lo spirito maligno, rispondendo, disse: Io conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?15 Ma lo spirito maligno dette questa risposta: «Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?».
16 E l’uomo che avea lo spirito maligno si avventò a loro; e sopraffattili, fece loro forza; talchè se ne fuggiron di quella casa, nudi e feriti.16 E l'uomo in cui era lo spirito pessimo, s'avventò su loro, li sopraffece ambedue e li malmenò con tal violenza da farli fuggire di quella casa ignudi e feriti.
17 E questo venne a notizia a tutti i Giudei e Greci che abitavano in Efeso; e timore cadde sopra tutti loro, e il nome del Signor Gesù era magnificato.17 Il fatto si riseppe da tutti, Giudei e Greci, che erano in Efeso, e tutti furon presi da spavento; e il nome del Signore Gesù era glorificato.
18 E molti di coloro che aveano creduto venivano, confessando e dichiarando le cose che aveano fatte.18 Molti di quelli che avevan creduto, venivano a confessare e dichiarare i loro atti;
19 Molti ancora di coloro che aveano esercitate le arti curiose, portarono insieme i libri, e li arsero in presenza di tutti; e fatta ragion del prezzo di quelli, si trovò che ascendeva a cinquantamila denari d’argento.19 e non pochi di quelli ch'erano andati dietro a simili arti, portarono i libri e li bruciarono alla presenza di tutti; e, calcolatone il prezzo, si trovò che saliva a cinquantamila denari d'argento.
20 Così la parola di Dio cresceva potentemente, e si rinforzava20 Così la parola di Dio cresceva potentemente e si rafforzava.
21 Ora, dopo che queste cose furono compiute, Paolo si mise nell’animo di andare in Gerusalemme, passando per la Macedonia, e per l’Acaia, dicendo: Dopo che io sarò stato quivi, mi conviene ancora veder Roma.21 Dopo questi fatti, Paolo stabilì in ispirito d'andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e l'Acaia. «Quando sarò stato là, diceva, bisogna ch'io veda anche Roma».
22 E mandati in Macedonia due di coloro che gli ministravano, cioè Timoteo ed Erasto, egli dimorò ancora alquanto tempo in Asia.22 E, mandati nella Macedonia due de' suoi discepoli, Timoteo ed Erasto, egli si trattenne ancora in Asia per alcun tempo.
23 Or in quel tempo nacque non piccol turbamento a proposito della via del Signore.23 Durante il qual tempo, vi fu un tumulto non piccolo a causa della via del Signore.
24 Perciocchè un certo chiamato per nome Demetrio, intagliator d’argento, che faceva de’ piccoli tempii di Diana d’argento, portava gran profitto agli artefici.24 Un argentiere di nome Demetrio faceva tempietti di Diana in argento, e procurava gran guadagno agli operai.
25 Costui, raunati quelli, e tutti gli altri che lavoravano di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene il nostro guadagno.25 Egli li raccolse tutti, uniti con gli altri dello stesso mestiere e disse loro: «Amici, voi sapete che di questa nostra arte noi viviamo;
26 Or voi vedete ed udite, che questo Paolo, con le sue persuasioni, ha sviata gran moltitudine, non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia, dicendo che quelli non son dii, che son fatti di lavoro di mani.26 ora vedete e udite che questo Paolo sta persuadendo e sviando la moltitudine, non solo in Efeso ma in quasi tutta l'Asia, dicendo che quelli fatti con le mani non son dèi.
27 E non vi è solo pericolo per noi, che quest’arte particolare sia discreditata; ma ancora che il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla; e che la maestà d’essa, la qual tutta l’Asia, anzi tutto il mondo adora, non sia abbattuta.27 Onde non solo c'è pericolo che la nostra industria cada in discredito, ma che anche il tempio di Diana, la gran dea, non conti più nulla, e sia spogliata della sua maestà colei che tutta l'Asia e tutto il mondo adorano».
28 Ed essi, udite queste cose, ed essendo ripieni d’ira, gridarono, dicendo: Grande è la Diana degli Efesi.28 A udir tali parole, s'accesero tutti d'ira, e cominciarono a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!».
29 E tutta la città fu ripiena di confusione; e tratti a forza Gaio, ed Aristarco, Macedoni, compagni del viaggio di Paolo, corsero di pari consentimento a furore nel teatro.29 La città fu ripiena di confusione, e tutti d'accordo fecero impeto nel teatro, trascinandovi Gaio e Aristarco, macedoni, compagni di Paolo.
30 Or Paolo voleva presentarsi al popolo; ma i discepoli non gliel permisero.30 Anche Paolo voleva presentarsi al popolo, ma lo trattennero i discepoli.
31 Alcuni eziandio degli Asiarchi, che gli erano amici, mandarono a lui, pregandolo che non si presentasse nel teatro.31 Persino alcuni degli Asiarchi, amici suoi, mandarono a pregarlo che non s'avventurasse ad andare nel teatro.
32 Gli uni adunque gridavano una cosa, gli altri un’altra; perciocchè la raunanza era confusa; ed i più non sapevano per qual cagione fosser raunati.32 Là, poi, chi gridava una cosa, chi un'altra. Era tutto una confusione, e i più non sapevano neppure il perchè di quella radunanza.
33 Ora, d’infra la moltitudine fu prodotto Alessandro, spingendolo i Giudei innanzi. Ed Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva arringare al popolo a lor difesa.33 Allora presero di tra la folla un tal Alessandro, che i Giudei spingevano avanti. E Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva ragionare al popolo.
34 Ma, quando ebber riconosciuto ch’egli era Giudeo, si fece un grido da tutti, che gridarono lo spazio d’intorno a due ore: Grande è la Diana degli Efesi.34 Ma quando l'ebbero riconosciuto per giudeo, tutti, a una voce, e per quasi due ore, ripresero a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!».
35 Ma il cancelliere, avendo acquetata la turba, disse: Uomini Efesi, chi è pur l’uomo, che non sappia che la città degli Efesi è la sagrestana della gran dea Diana, e dell’immagine caduta da Giove?35 Allora il segretario, riuscendo ad acquietare la folla, disse: «Uomini Efesini, chi è fra gli uomini che non sappia come la città di Efeso è adoratrice della grande Diana, prole di Giove?
36 Essendo adunque queste cose fuor di contradizione, conviene che voi vi acquetiate, e non facciate nulla di precipitato.36 Non potendosi dunque contradire a questo, voi dovete esser tranquilli, e nulla fare irragionevolmente.
37 Poichè avete menati qua questi uomini, i quali non sono nè sacrileghi, nè bestemmiatori della vostra dea.37 Questi uomini, che avete menato qui, non sono sacrileghi nè bestemmiatori della vostra dea.
38 Se dunque Demetrio, e gli artefici che son con lui, hanno alcuna cosa contro ad alcuno, si tengono le corti, e vi sono i proconsoli; facciansi eglino citar gli uni gli altri.38 Che se Demetrio e quelli della sua industria hanno da dire contro qualcuno, ci sono le sedute forensi e i proconsoli; discutano tra di loro.
39 E se richiedete alcuna cosa intorno ad altri affari, ciò si risolverà nella raunanza legittima.39 Se poi avete altro da regolare, potrà risolversi nell'assemblea legittima.
40 Perciocchè noi siamo in pericolo d’essere accusati di sedizione per lo giorno d’oggi; non essendovi ragione alcuna, per la quale noi possiamo render conto di questo concorso.40 Chè, pe' fatti d'oggi, corriamo rischio d'essere accusati di sedizione, mancando ogni motivo a giustificare tanto concorso». E, detto questo licenziò l'adunanza.
41 E, dette queste cose, licenziò la raunanza