Scrutatio

Giovedi, 9 maggio 2024 - Beata Maria Teresa di Gesù (Carolina Gerhardinger) ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 19


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DIODATIBIBBIA MARTINI
1 OR avvenne, mentre Apollo era in Corinto, che Paolo, avendo traversate le provincie alte, venne in Efeso; e trovati quivi alcuni discepoli, disse loro:1 Or egli avvenne, che mentre Apollo era in Corinto, Paolo, scorse le provincie superiori, giunse ad Efeso, e vi trovò alcuni discepoli:
2 Avete voi ricevuto lo Spirito Santo, dopo che avete creduto? Ed essi gli dissero: Anzi non pure abbiamo udito se vi è uno Spirito Santo.2 E disse loro: Avete voi ricevuto lo Spirito santo dopo, che avete creduto? Ma quelli gli dissero: Non abbiamo nemmeno sentito a dire, se siavi lo Spirito santo.
3 E Paolo disse loro: In che dunque siete stati battezzati? Ed essi dissero: Nel battesimo di Giovanni.3 Ed egli gli disse: in (nome di) chi adunque siete stati battezzati? E quelli dissero: Col battesimo di Giovanni.
4 E Paolo disse: Certo, Giovanni battezzò del battesimo del ravvedimento, dicendo al popolo che credessero in colui che veniva dopo lui, cioè in Cristo Gesù.4 Ma disse Paolo: Giovanni battezzò con battesimo di penitenza il popolo dicendo, che credessero in quello, il quale dovea venir dopo di lui, cioè in Gesù.
5 E, udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù.5 Udite tali cose furono battezzati nel nome del Signore Gesù.
6 E, dopo che Paolo ebbe loro imposte le mani, lo Spirito Santo venne sopra loro, e parlavano lingue strane, e profetizzavano.6 E avendo Paolo imposte loro le mani, venne sopra di essi lo Spirito santo, e parlavan le lingue, e profetavano.
7 Or tutti questi uomini erano intorno di dodici7 Questi erano in tutto circa dodici uomini.
8 Poi egli entrò nella sinagoga, e parlava francamente, ragionando per lo spazio di tre mesi, e persuadendo le cose appartenenti al regno di Dio.8 Ed entrato nella Sinagoga parlava liberamente, disputando per tre mesi, e rendendo ragione delle cose del regno di Dio.
9 Ma, come alcuni s’induravano, ed erano increduli, dicendo male di quella professione, in presenza della moltitudine, egli, dipartitosi da loro, separò i discepoli, facendo ogni dì sermone nella scuola d’un certo Tiranno.9 Ma indurandosi alcuni, e non credendo, e dicendo male della via del Signore dinanzi alla moltitudine, ritiratosi da coloro, segregò i discepoli, e disputava ogni di nella scuola di un certo Tiranno.
10 E questo continuò lo spazio di due anni; talchè tutti coloro che abitavano nell’Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signor Gesù.10 E ciò fu per due anni, talmente che tutti quelli, che abitavan nell'Asia, udirono la parola del Signore e Giudei, e Greci.
11 E Iddio faceva delle non volgari potenti operazioni per le mani di Paolo.11 E miracoli non ordinari faceva Dio per mano di Paolo:
12 Talchè eziandio d’in sul suo corpo si portavano sopra gl’infermi degli sciugatoi, e de’ grembiuli; e le infermità si partivano da loro, e gli spiriti maligni uscivan di loro12 Di modo che persino portavansi ai malati i fazzoletti, e le fasce state sul corpo di lui, e partivansi da essi le malattie, e gli spiriti cattivi ne uscivano.
13 Or alcuni degli esorcisti Giudei, che andavano attorno, tentarono d’invocare il nome del Signor Gesù sopra coloro che aveano gli spiriti maligni, dicendo: Noi vi scongiuriamo per Gesù, il quale Paolo predica.13 E si provarono anche alcuni di que', che andavano attorno esorcisti Giudei, ad invocare il nome del Signore Gesù sopra coloro, che avevano degli spiriti cattivi, dicendo: Vi scongiuro per quel Gesù predicato da Paolo.
14 E coloro che facevano questo eran certi figliuoli di Sceva, Giudeo, principal sacerdote, in numero di sette.14 Que', che facevan questo, erano sette figli di Sceva Giudeo principe de' sacerdoti.
15 Ma lo spirito maligno, rispondendo, disse: Io conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?15 Ma il malo spirito rispose, e disse loro: Conosco Gesù, e so chi è Paolo: ma voi chi siete?
16 E l’uomo che avea lo spirito maligno si avventò a loro; e sopraffattili, fece loro forza; talchè se ne fuggiron di quella casa, nudi e feriti.16 E saltato loro adosso quell'uomo, in cui era lo spirito pessimo, e potendone più di loro due, gli strapazzò in guisa, che ignudi, e feriti si partirono da quella casa.
17 E questo venne a notizia a tutti i Giudei e Greci che abitavano in Efeso; e timore cadde sopra tutti loro, e il nome del Signor Gesù era magnificato.17 E questa cosa la riseppero e i Giudei tutti, e i Gentili, che abitavano in Efeso: ed entrò in tutti loro timore, e magnificavasi il nome del Signore Gesù.
18 E molti di coloro che aveano creduto venivano, confessando e dichiarando le cose che aveano fatte.18 E molti di quelli, che aveano creduto, venivano a confessare, e manifestare le opere loro.
19 Molti ancora di coloro che aveano esercitate le arti curiose, portarono insieme i libri, e li arsero in presenza di tutti; e fatta ragion del prezzo di quelli, si trovò che ascendeva a cinquantamila denari d’argento.19 E molti di quelli, che erano andati dietro a cose vane, portarono a furia i libri, e li bruciarono in presenza di tutti: e calcolato il valore di essi, trovaron la somma di cinquantamila denari.
20 Così la parola di Dio cresceva potentemente, e si rinforzava20 Cosi cresceva forte, e si stabiliva la parola di Dio.
21 Ora, dopo che queste cose furono compiute, Paolo si mise nell’animo di andare in Gerusalemme, passando per la Macedonia, e per l’Acaia, dicendo: Dopo che io sarò stato quivi, mi conviene ancora veder Roma.21 Terminate queste cose, propose Paolo in ispirito, girata la Macedonia, e l'Alcaja, di andare a Gerusalemme, dicendo: Dopo che io sarò stato là, bisogna, ch'io vegga anche Roma.
22 E mandati in Macedonia due di coloro che gli ministravano, cioè Timoteo ed Erasto, egli dimorò ancora alquanto tempo in Asia.22 E mandati nella Macedonia due di quelli, che lo assistevano, Timoteo, ed Erasto, si rimase egli per un tempo nell'Asia.
23 Or in quel tempo nacque non piccol turbamento a proposito della via del Signore.23 E allora nacque non piccol tumulto per cagione della via del Signore.
24 Perciocchè un certo chiamato per nome Demetrio, intagliator d’argento, che faceva de’ piccoli tempii di Diana d’argento, portava gran profitto agli artefici.24 Imperocché un certo orefice, per nome Demetrio, il quale faceva in argento dei templi di Diana, dava non poco guadagno agli artigiani.
25 Costui, raunati quelli, e tutti gli altri che lavoravano di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene il nostro guadagno.25 Convocati i quali, e quelli, che di cose simili lavoravano, disse: O uomini, voi sapete, che da questo lavorio vien la nostra ricchezza;
26 Or voi vedete ed udite, che questo Paolo, con le sue persuasioni, ha sviata gran moltitudine, non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia, dicendo che quelli non son dii, che son fatti di lavoro di mani.26 E vedete, e sentite, che non solo in Efeso, ma in quasi tutta l'Asia, questo Paolo con sue persuasioni ha fatto cambiare di sentimento a molta gente, affermando, che non son dei que', che si fan con le mani.
27 E non vi è solo pericolo per noi, che quest’arte particolare sia discreditata; ma ancora che il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla; e che la maestà d’essa, la qual tutta l’Asia, anzi tutto il mondo adora, non sia abbattuta.27 E non solo è pericolo, che questa nostra professione vituperevole divenga, ma di più, il tempio della grande Diana sarà contato per niente, e comincerà a distruggersi la maestà di lei, cui l'Asia tutta, e il mondo adora.
28 Ed essi, udite queste cose, ed essendo ripieni d’ira, gridarono, dicendo: Grande è la Diana degli Efesi.28 Udito questo, coloro si riempirono di sdegno, e sclamaron, dicendo: Gran Diana degli Efesini.
29 E tutta la città fu ripiena di confusione; e tratti a forza Gaio, ed Aristarco, Macedoni, compagni del viaggio di Paolo, corsero di pari consentimento a furore nel teatro.29 E si riempiè la città di confusione, e corser tutti daccordo al teatro, strascinando Gaio, e Aristarco Macedoni, compagni di Paolo.
30 Or Paolo voleva presentarsi al popolo; ma i discepoli non gliel permisero.30 E volendo Paolo affacciarsi al popolo, nol permisero i discepoli.
31 Alcuni eziandio degli Asiarchi, che gli erano amici, mandarono a lui, pregandolo che non si presentasse nel teatro.31 Alcuni eziandio degli Asiarchi, che erangli amici, mandarono a pregarlo, che non si esponesse al teatro:
32 Gli uni adunque gridavano una cosa, gli altri un’altra; perciocchè la raunanza era confusa; ed i più non sapevano per qual cagione fosser raunati.32 E quelli gridavano chi in un modo, e chi in un altro: essendo la adunanza in confusione, e i più non sapevano il perché si fossero adunati.
33 Ora, d’infra la moltitudine fu prodotto Alessandro, spingendolo i Giudei innanzi. Ed Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva arringare al popolo a lor difesa.33 Fu poi tratto fuor della turba Alessandro, spingendolo avanti i Giudei. E Alessandro fatto segno con mano, che si tacessero, voleva dir sua ragione al popolo.
34 Ma, quando ebber riconosciuto ch’egli era Giudeo, si fece un grido da tutti, che gridarono lo spazio d’intorno a due ore: Grande è la Diana degli Efesi.34 Ma subito che l'ebber conosciuto per Giudeo, si fecer di tutti una sola voce, che per quasi due ore gridavano: Gran Diana degli Efesini.
35 Ma il cancelliere, avendo acquetata la turba, disse: Uomini Efesi, chi è pur l’uomo, che non sappia che la città degli Efesi è la sagrestana della gran dea Diana, e dell’immagine caduta da Giove?35 E avendo il segretario calmata la turba, disse: Uomini Efesini, e qual è uomo, che non sappia, che la città di Efeso è adoratrice della grande Diana, prole di Giove?
36 Essendo adunque queste cose fuor di contradizione, conviene che voi vi acquetiate, e non facciate nulla di precipitato.36 Non potendo adunque contraddirsi a questo, convenevol cosa si o, che voi vi acquietiate, e nulla facciate temerariamente.
37 Poichè avete menati qua questi uomini, i quali non sono nè sacrileghi, nè bestemmiatori della vostra dea.37 Imperocché avete condotti questi uomini né sacrileghi, né bestemmiatori della vostra dea.
38 Se dunque Demetrio, e gli artefici che son con lui, hanno alcuna cosa contro ad alcuno, si tengono le corti, e vi sono i proconsoli; facciansi eglino citar gli uni gli altri.38 Che se Demetrio, e gli artefici, che sono con lui, hanno da dire contro qualcheduno, vi sono i giorni, ne' quali si tien ragione, e vi sono i proconsoli, se la disputino tra di loro.
39 E se richiedete alcuna cosa intorno ad altri affari, ciò si risolverà nella raunanza legittima.39 Che se alcun' altra cosa voi bramate, in una legittima adunanza potrà decidersi.
40 Perciocchè noi siamo in pericolo d’essere accusati di sedizione per lo giorno d’oggi; non essendovi ragione alcuna, per la quale noi possiamo render conto di questo concorso.40 Imperocché siamo in pericolo di essere accusati di sedizione perle cose di questo giorno: non essendovi chi abbia dato causa (di cui possiam render ragione) a questo sollevamento. E detto questo licenziò l'adunanza.
41 E, dette queste cose, licenziò la raunanza