Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Giobbe 3


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno.1 Ma dopo queste cose aperse Iob la bocca sua, e maledisse lo die suo,
2 Prese a dire:
2 e disse:
3 «Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”.
3 Perisca lo dì nel quale io nacqui, e la notte nella quale detto è: conceputo è l' uomo.
4 Quel giorno divenga tenebra,
non se ne curi Dio dall’alto,
né brilli mai su di esso la luce.
4 Quello dì si riverta in tenebre; non lo ricerchi lo Signore di sopra, (e non sia in memoria) e non risplenda di lume.
5 Lo rivendichino la tenebra e l’ombra della morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo renda spaventoso l’oscurarsi del giorno!
5 Iscurino in lui le tenebre, e l'ombra della morte; occupi lui la oscuritade, e sia involto d'amaritudine.
6 Quella notte se la prenda il buio,
non si aggiunga ai giorni dell’anno,
non entri nel conto dei mesi.
6 Quella notte lo tenebroso turbamento possegga; non sia computata nelli dì dell' anno, nè sia annumerata nelli mesi.
7 Ecco, quella notte sia sterile,
e non entri giubilo in essa.
7 Sia quella notte sola, nè degna di lode.
8 La maledicano quelli che imprecano il giorno,
che sono pronti a evocare Leviatàn.
8 Maledicano lei coloro che maledicono lo dì, i quali sono apparecchiati di suscitare Leviatan (cioè il diavolo).
9 Si oscurino le stelle della sua alba,
aspetti la luce e non venga
né veda le palpebre dell’aurora,
9 Sieno ottenebrate le stelle dalla sua oscurità; aspetti la luce, e non la vedino, nè lo nascimento. della levata aurora.
10 poiché non mi chiuse il varco del grembo materno,
e non nascose l’affanno agli occhi miei!
10 Imperciò ch' ella non ha rinchiuso l'uscio del ventre che mi portò, e non tolse i mali dagli occhi miei.
11 Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
11 Perchè non morii io nel ventre? perchè uscito del ventre non perii io incontanente?
12 Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e due mammelle mi allattarono?
12 Perchè ricevuto sopra le ginocchia? perchè lattato colle poppe?
13 Così, ora giacerei e avrei pace,
dormirei e troverei riposo
13 E (se mi fossi morto) ora mi staria cheto, e nel mio sonno mi riposerei,
14 con i re e i governanti della terra,
che ricostruiscono per sé le rovine,
14 colli re e colli consoli della terra, i quali edificano a loro le cose solitarie,
15 e con i prìncipi, che posseggono oro
e riempiono le case d’argento.
15 ovvero colli principi che posseggono l'oro, e riempiono le case loro d' ariento;
16 Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bambini che non hanno visto la luce.
16 ovvero, sì come quelli che sono nati non al suo tempo (cioè dispersi) nascosto non saria quivi, ovvero sì come quelli che furono conceputi, e non videro luce.
17 Là i malvagi cessano di agitarsi,
e chi è sfinito trova riposo.
17 Ivi li malvagi sì cessarono da' loro gridi, e quivi si riposarono i stancati di fortezza.
18 Anche i prigionieri hanno pace,
non odono più la voce dell’aguzzino.
18 E di qui adietro vinti parimente senza molestia non esaudirono la voce dello importuno dimandatore.
19 Il piccolo e il grande là sono uguali,
e lo schiavo è libero dai suoi padroni.
19 Lo piccolo e il grande quivi sono, lo servo e lo libero dal signore suo.
20 Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha amarezza nel cuore,
20 Perchè è data al misero luce, e la vita a coloro che nella amaritudine dell' anima sono?
21 a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
21 I quali aspettano la morte, e non viene, sì come quelli che cavano lo tesoro.
22 che godono fino a esultare
e gioiscono quando trovano una tomba,
22 E allegranosi molto, poi che abbino trovato lo sepolcro.
23 a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio ha sbarrato da ogni parte?
23 All' uomo, al qual la via è nascosta, e halló intorniato Iddio di tenebre?
24 Perché al posto del pane viene la mia sofferenza
e si riversa come acqua il mio grido,
24 Innanzi ch' io mangi, sospiro; e sì come acque andante, così è lo pianto mio.
25 perché ciò che temevo mi è sopraggiunto,
quello che mi spaventava è venuto su di me.
25 Perciò che la paura mia, ch' io temea, avvenuta a me; e quello che io dubitava, m'è incontrato.
26 Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo ed è venuto il tormento!».
26 Or non ho io dissimulato? Or non stetti io cheto? Or non mi riposai? Ed è venuta sopra di me la indignazione.