Scrutatio

Domenica, 26 maggio 2024 - San Filippo Neri ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate.1 Dio volesse che un poco sofferiste la mia semplicità! pregovi che alquanto mi sopportiate.
2 Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo.2 Imperò che io vi amo di carità di Dio; ed hovvi sposata, una vergine casta, a uno uomo, cioè Cristo.
3 Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.3 Ma ho paura, che secondo che il serpente ingannò Eva colle sue fraudi, così non si corrompano li vostri sensi, e (temo che) non si rimovano. dalla purità la quale è in Iesù Cristo.
4 Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo.4 Che se verrà uno a predicarvi uno altro. Cristo, il quale noi non avemo predicato; ovver che vi prometta altro spirito, che voi non avete ricevuto; ovver che vi predichi altro evangelio, che noi non abbiamo predicato; (e voi attenderete a quelle tali cose) degnamente averete a patire male.
5 Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "superapostoli"!5 Chè io mi penso di non avere fatto meno a voi, che voi poteste avere ricevuto da' maggiori apostoli.
6 E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.
6 Chè se io non son maestro in parole, sì son savio di scienza; in tutte le cose sono palesato a voi.
7 O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio?7 Or feci io peccato umiliandomi a voi, perchè voi foste esaltati? che in dono e senza priego predicai a voi la parola di Dio?
8 Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi.8 Ispogliai l'altre Chiese, ricevendo il stipendio nel vostro servizio.
9 E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire.9 Ed essendo io appo voi, avendo povertà delle cose, a niuno feci gravezza del suo; chè certo quello che mi mancava, sì mi supplirono li fratelli che vennero di Macedonia; e in tutte le cose vo riguardato di non gravarvi, e così ancora voglio.
10 Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!
10 Imperò che la verità di Cristo è in me; e questa allegrezza non si romperà per me nelle contrade d'Acaia.
11 Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!11 E perchè? non v' amiamo? sallo Dio.
12 Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano.12 Chè quello (che) io faccio e farò, per tagliare l'occasione di coloro li quali a voi dànno la cagione, [acciò che] in quel che si vantano siano trovati come noi.
13 Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo.13 Certo quelli tali son falsi apostoli; e operatori di fraude, transfiguransi in apostoli di Cristo.
14 Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce.14 E non è da meravigliare; chè Satana transfigurasi in angelo di luce.
15 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.
15 Adunque non è grande fatto, se li suoi servi transifiguranosi secondo che servi di giustizia; la fine delli quali sarà secondo loro opere.
16 Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco.16 Ancora dico; chè niuno non mi tenga meno che savio, perchè io un poco possa priegare e gloriare:
17 Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare.17 quel che io parlo, non parlo come Signore, ma quasi secondo ch' è meno che saviezza in questa sostanza di gloria (e di vantamento).
18 Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.18 Chè molti si gloriano (vantansi) secondo la carne; e io voglio quel medesimo.
19 Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti.19 Adunque, con ciò sia che voi siate savii, si sofferite coloro volentieri, che non son savii.
20 In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia.20 Chè voi sostenete, se alcuno vi rimena (come servi) in servitù; sofferite, se alcuno vi divora, se alcuno vi prende, se alcuno si leva contra voi, e se alcuno vi percote nella faccia.
21 Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli!
Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io.
21 E questo dico per viltà, come se noi fussimo fragili in questo fatto. Ma (vogliovi favellare secondo che non savio, e dicovi che) in qualunque cosa altri s' ardisce di fare (e di sofferire per Dio), e io non meno (son di quelli falsi apostoli che vogliono ingannare).
22 Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!22 Ebrei sono? e io son ebreo. Son egli di schiatta d' Israel? e io. Son di seme d'Abraam? e io.
23 Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.23 E' son servi di Dio (e io), e dirovvi secondo che non savio, che più son io; chè io son in molte più fatiche, e in pregione spesse volte, in piaghe oltra modo, in morti spesse volte.
24 Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi;24 Da giudei ricevetti cinque volte quaranta, una meno, (scuriate).
25 tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.25 E tre volte son battuto con le verghe, e una volta fui lapidato; tre volte son rotto in mare (e rimaso in sull' acqua), e una notte e uno di stetti nel profondo del mare.
26 Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;26 In viaggi spesse volte son stato in pericoli di fiumi, in pericoli di ladroni, in pericoli di parenti, in pericoli di genti, in pericoli di città, in pericoli di luoghi salvatichi, in pericoli di mare, in pericoli di falsi fratelli.
27 fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.27 Son stato in fatiche, in angosce, in molte vigilie (e in veggiamenti), in fame, in sete e in molti digiuni, in freddo e in nudità;
28 E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.28 senza quelle cose che son di fuori, la mia costanza, il perseveramento quotidiano e la sollecitudine di tutte le Chiese.
29 Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
29 E quale è quello che inferma, e io non infermo? E qual è scandalizzato, che io non arda (di tribulazione)?
30 Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza.30 Se bisogno è di lodare, in quelle cose mi voglio lodare le quali sono delle mie infermità.
31 Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco.31 Iddio padre del Signore nostro Iesù Cristo, il quale è benedetto nelli secoli, sa bene che io non mento.
32 A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi,32 Il proposto di Damasco della gente del re Areta guardava la città di Damasco per pigliarmi.
33 ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.33 E io fui per una fenestra del muro calato in una sporta (da' fratelli); e così campai delle sue mani.