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Domenica, 26 maggio 2024 - San Filippo Neri ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Giovanni 4


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni1 Conobbe adunque Iesù, che gli Farisei l' aveano in odio; come Iesù fa assai più discepoli e battezza, che non fa Ioanne;
2 - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -,2 avvegna che Iesù non battezzasse, ma sì gli suoi discepoli.
3 lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea.3 Lasciò Iudea, e un' altra volta andò in Galilea.
4 Doveva perciò attraversare la Samarìa.4 E bisognavali passare per Samaria.
5 Giunse pertanto ad una città della Samarìa chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio:5 Venne egli adunque nella città di Samaria, che si chiama Sicar, appresso a quella possessione (e a quello luogo) che dètte Iacob a Iosef suo figliuolo.
6 qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno.6 E quivi era la fonte di Iacob; e Iesù affaticato per l'andare, posesi a sedere sopra la fonte. Ed era quasi l'ora sesta.
7 Arrivò intanto una donna di Samarìa ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere".7 E una femina venne quivi di Samaria per attignere acqua; alla quale Iesù addimandò bevere.
8 I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi.8 E gli discepoli suoi erando andati nella città a comprare cibi (da mangiare).
9 Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.9 Disse la femina a Iesù: come mi dimandi tu bevere, conciosia cosa che sei giudeo, e io sono femina Samaritana? imperò che gli Iudei non s' intendono co' Samaritani.
10 Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stesso gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva".10 Disse a lei Iesù se tu sapessi il dono di Dio, e chi ti ha dimandato da bevere, tu forse ne chiederesti a lui, ed egli ti darìa acqua viva.
11 Gli disse la donna: "Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva?11 Disse a lui la femina: tu non hai con che attingere dell' acqua, e il pozzo è molto alto; come adunque tu hai acqua viva?
12 Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?".12 Or se' tu maggiore che il padre nostro Iacob, il quale dètte a noi questo pozzo, ed egli bevette di quest' acqua lui, e gli suoi figliuoli, e le sue pecore?
13 Rispose Gesù: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;13 E Iesù rispose a lei, e disse; ogni uomo che beverà di quest' acqua, anche averà sete; ma chi beverà di quella acqua ch' io gli darò, giammai non averà sete in eterno.
14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna".14 Anzi l'acqua ch' io gli darò, sarà una fonte che il farà salire in vita eterna.
15 "Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua".15 Disse la femina: Signore, dammi di quest' acqua, acciò ch' io non abbia più sete, e non venga più quivi per attignere acqua.
16 Le disse: "Va' a chiamare tuo marito e poi ritorna qui".16 Disse a lei Iesù: va, chiama il tuo marito, e vieni qua.
17 Rispose la donna: "Non ho marito". Le disse Gesù: "Hai detto bene "non ho marito";17 E la femina disse: io non ho marito. E Iesù disse a lei: bene hai detto, che non hai marito.
18 infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero".18 Ma ne hai avuto cinque, e questo che tu hai non è tuo marito; imperò hai detto il vero.
19 Gli replicò la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta.19 Disse la femina: Signore, a quello ch' io vedo, tu sei profeta.
20 I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare".20 (E imperò dimmi): li nostri padri adororono in questo monte; e voi dite che Ierusalem è 'l luogo dove si conviene orare.
21 Gesù le dice: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre.21 E Iesù disse: femina, credi che verrà ora, che nè in questo monte nè in Ierusalem si adorerà il Padre.
22 Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.22 Voi adorate quello che non sapete; ma noi adoriamo quello che noi sappiamo, imperò che la salute è de' Iudei.
23 Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori.23 Ma egli è venuto tempo, e ancora è, nel quale li veri adoratori adoraranno il Padre in spirito e veritate; imperò il Padre cerca tali, li quali l'adorino.
24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità".24 Il Spirito è Iddio; e quelli che l' adorano bisogna adorarlo in spirito e verità.
25 Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa".25 Diceli la femina: io so che il Messia viene, il quale ha nome Cristo; quando egli sarà venuto, egli annunziarà a noi ogni cosa.
26 Le disse Gesù: "Sono io, che ti parlo".
26 E Iesù disse a lei: io sono esso, che parlo teco.
27 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: "Che desideri?", o: "Perché parli con lei?".27 E in quello vennero gli discepoli, e meravigliavansi ch' ello parlava con quella femina; ma niuno di loro dimandò, che parlasse con lei, o di che l'addimandasse.
28 La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente:28 E allora la femina lasciò la mezzarola, e andò nella città, e disse agli uomini della città:
29 "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?".29 Venite, e vedete l' uomo che mi ha detto. ciò ch' io mai feci; sarebbe egli mai Cristo?
30 Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
30 Allora la gente della città uscì fuori, e andavano a vederlo.
31 Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia".31 E in questo gli discepoli parlavano con lui, e dicevano: maestro, mangia.
32 Ma egli rispose: "Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete".32 Ed egli li disse: io ho a mangiare uno cibo, che voi non sapete.
33 E i discepoli si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?".33 E gli discepoli dicevano l'uno insieme con l'altro avrebbegli mai alcuno recato da mangiare?
34 Gesù disse loro: "Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.34 Disse a loro Iesù il mio cibo si è di fare la volontà di colui che mi ha mandato, e ch' io compia l' opra sua.
35 Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura.35 Non dicete voi che di qui a ricolto è ancora quattro mesi? E io vi dico: levate gli occhi vostri, e vedete le contrade, che già sono bianche da mietere.
36 E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete.36 E colui che miete, riceve la sua mercede, e rauna il frutto in vita eterna; sì che insiememente goda chi semina e chi miete.
37 Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete.37 E in questo è vera la parola: imperò che altro è quello che semina, e altro è quello che miete.
38 Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro".
38 Io vi ho mandato a mietere quello che voi non seminasti; altri hanno seminato, e voi siete entrati nel loro lavorio.
39 Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: "Mi ha detto tutto quello che ho fatto".39 E molti di quella città di Samaria credettero in lui, per la testimonianza della femina che disse: venite a vadere l'uomo, che mi ha detto ciò che feci mai.
40 E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni.40 E venendo a Iesù quelli di Samaria, pregoronlo che stèsse con loro; ed egli stette con loro duo giorni.
41 Molti di più credettero per la sua parola41 E molti credettero in lui per le parole sue.
42 e dicevano alla donna: "Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo".

42 E dicevano alla femina: già non crediamo in lui per le tue parole; ma noi medesimi abbiamo veduto, e sappiamo veramente che questo è il Salvatore del mondo.
43 Trascorsi due giorni, partì di là per andare in Galilea.43 Dopo dunque due giorni partissi quindi, e andò in Galilea.
44 Ma Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria.44 Ed esso Iesù rendette testimonianza, come nullo profeta ha onore nella sua patria.
45 Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.

45 Essendo adunque venuto in Galilea, riceveronlo li Galilei, avendo loro vedute tutte le cose che egli avea fatto in Ierosolima nel giorno della festa; ed etiam loro erano venuti al giorno della festa.
46 Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao.46 Venne adunque ancora in Cana di Galilea, dove fece di acqua vino. Ed era uno piccolo re, che avea uno suo figliuolo infermo, nella città di Cafarnao.
47 Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire.47 Udendo questo, che Iesù veniva di Giudea in Galilea, andò a lui, e pregollo che andasse a sanare uno suo figliuolo; imperò che già cominciaval a morire.
48 Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete".48 E Iesù gli disse: se voi non vedete li segni e miracoli, voi non credete.
49 Ma il funzionario del re insistette: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia".49 E il re dice: Signore, vieni inanzi che il mio figliuolo mora.
50 Gesù gli risponde: "Va', tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino.50 E Iesù gli disse: va, che il tuo figliuolo vive. Ed egli credette alla parola che Iesù gli disse, e andossene.
51 Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: "Tuo figlio vive!".51 E andando egli, li servi suoi gli andorono incontra, e dissengli che il suo figliuolo vivea.
52 S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: "Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato".52 Ed egli dimandò, a che ora gli lasciò la febbre. E loro dissero: jeri alla settima ora lascio'li la febbre.
53 Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive" e credette lui con tutta la sua famiglia.53 Allora conobbe il re, che in quella ora era, che Iesù avea detto: il tuo figliuolo vive. E credette egli, e tutti quelli di casa sua.
54 Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.54 Questo fu il secondo miracolo, il quale (un' altra volta) fece Iesù, essendo venuto di Iudea. in Galilea.