Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Matteo 26


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1E fatto è, che quando Iesù finitte tutti questi parlari, disse:2Voi sapete che dopo due giorni sarà la pasqua, e il Figliuolo dell' uomo sarà tradito, per essere crocifisso.3E allora radunoronsi li principi de' sacerdoti, e li antiqui del popolo, in casa del principe de' sacerdoti, il qual avea nome Caifas.4E fecero consiglio, in che modo potessero pigliare e uccidere Iesù con inganno.5E dicevano: non si faccia nel giorno della festa, acciò che non si levi rumore nel popolo.6Ed essendo Iesù in Betania, in casa di Simone leproso,7venne una femina a lui con uno vaso di unguento prezioso, e sparselo sopra il capo di Iesù, mentre ch' egli mangiava.8E vedendo questo, li discepoli indignoronsi, e dicevano che perdizione è questa?9Potevasi questo unguento vendere molto caro, e li denari dare alli poveri.10E conoscendo Iesù (quel che dicevano), disse a loro: deh, perchè siete voi molesti a questa femina? essa ha operato in me buona operazione.11Voi potete sempre avere li poveri con voi; ma sempre me non potete avere.12Questo unguento ha posto al corpo mio, per memoria della mia passione e sepoltura.13E imperò vi dico, che in qualunque parte del mondo sarà predicato questo evangelio, si dirà ch' ella il fece in memoria di me.14Allora andò uno de' dodici, che avea nome Iuda Iscariote alli principi de' sacerdoti.15E disse a loro: che mi volete dare, e io vel tradirò? Ed egli ordinorono di darli trenta denari d'argento.16E poscia cercava il tempo di tradirio.17E il primo giorno dell' azime (che era il giovedì) dissero a Iesù: dove vuoli che noi apparecchiamo per mangiare la pasqua?18Disse a loro Iesù: andate nella città, e troverete uno uomo (che porta uno vasello d'acqua in mano, seguitatelo), e dite (al signore della casa): [Il Maestro dice]: il tempo mio è appresso; e imperò egli vuole fare la pasqua teco con li suoi discepoli.19Fecero li discepoli come avea loro imposto Iesù, e apparecchiorono la pasqua.20Ed essendo vespero, mangiava Iesù con li suoi dodici discepoli.21E mangiando disse a loro: in verità io vi dico che uno di voi mi dee tradire.22Udendo questo, li discepoli molto si attristorono, e incominciorono a dire ognuno per sè: sarei io quello, Signore?23E Iesù rispose, e disse a loro: colui che (pone e) intinge meco la mano nel catino, quello mi tradirà.24Ma il Figliuolo dell' uomo va, come è scritto di lui; ma guai a quell' uomo, per lo quale il Figliuolo dell' uomo sarà tradito; meglio era per quello uomo, che mai non fosse nato.25Rispose Iuda, che il tradiva, e disse: sarei io quello, Maestro? E Iesù disse: tu l' hai detto.26E cenando prese Iesù il pane, e benedisselo, e rompettelo, e dettelo a' suoi discepoli, e disse: tollete, e manducate, imperò che questo è il corpo mio.27E poi prese il calice, e rendendo grazie (a Dio) dettelo a loro, e disse: bevete di questo tutti.28Imperò che questo è il sangue mio del nuovo testamento, il qual sarà sparto per molti in remissione de' peccati.29Ma io vi dico, ch' io non beverò oggi mai di questa generazione di vite, insino a quello giorno che ne beverò con voi del nuovo nel regno del Padre mio.30E renduto ch' ebbe le grazie, andorono nel monte Oliveto.31E disse a loro Iesù: tutti voi in questa notte averete scandalo per me. Imperò ch' egli è scritto: io percoterò il pastore, e disperderansi le pecore della greggia.32Ma poi ch' io sarò resuscitato, io vi apparirò in Galilea.33Rispose Pietro, e disse a lui: se tutti si scandalizzeranno in te, io non mi scandalizzerò mai.34Disse a lui Iesù in verità ti dico, che in questa notte, innanzi che il gallo canti, mi negherai tre volte.35Disse a lui Pietro: ancora se fia bisogno ch' io mora con teco, non ti negherò. Similmente. tutti li discepoli dissero così.36Allora venne Iesù con li discepoli suoi nella villa, la quale si è chiamata Getsemani, e disse alli discepoli suoi sedete quivi, insino ch' io vada colà per orare.37E prese con seco Pietro, e due de' figliuoli di Zebedeo; e cominciossi a contristare e turbarsi.38E disse a loro: trista è l'anima mia per insino alla morte; aspettate ivi (disse a loro), e vegliate meco.39E andò uno poco più oltre, e inginocchiossi, e con la faccia elevata diceva: Padre mio, se possibile è, (che) passi da me questo calice; nondimeno non sia come vogl' io, ma come vogli tu.40E venne a' suoi discepoli, e trovolli dormire, e disse a Pietro: non poteste una ora vigilare meco?41Vigilate e orate, acciò che voi non entrate in tentazione; imperò che lo spirito è pronto, e la carne è inferma.42E poi ancora andò, e orò la seconda volta, e dicea Padre mio, se questo calice non può passare da me, ch' io non beva, sia fatta la tua volontà.43E venne poi un' altra volta alli discepoli suoi, e trovolli dormire (e lasciolli stare); imperò che gli occhi loro erano molto gravati.44E lasciati loro, anche da capo andò, e adorò la terza volta, quella medesima parola dicendo.45Allotta venne ai discepoli suoi, e disse a loro: dormite e riposatevi; ecco che s' approssima l'ora, che il Figliuolo dell' uomo sarà tradito (e dato) nelle mani de' peccatori.46State su, andiamo; ecco che s' appressa colui che mi tradirà.47E parlando egli, venne Iuda, uno de' dodici, e con lui era molta turba con le coltella e con bastoni, mandati da' principi de' sacerdoti e dalli antiqui del popolo.48E colui che il tradiva, dètte alle turbe questo segno, dicendo: colui cui vederete ch' io bascio, egli è esso, tenetelo.49E immantinente, giugnendo a Iesù, disse: Iddio ti salvi, maestro. E basciollo.50Disse a lui Iesù: amico, a che sei venuto? Allora s' appressò la turba, e puoseli le mani adosso, e teneronlo.51E uno di quelli ch' erano con Iesù istese la mano, e trasse fuora uno coltello, e percosse uno servo del principe de' sacerdoti, e taglio'li l'orecchia.52Disse a lui Iesù; rimetti il coltello nel luogo suo; imperò che ogni uomo che piglierà il coltello, di coltello perirà.53Or credi tu, ch' io non possa pregare il Padre mio, ch' egli mi manderebbe più di dodici (milia) legioni di angioli (che mi difenderebbono)?54Come si adempirebbeno le Scritture, però [ ch' ] è bisogno così fare?55E allora disse Iesù alle turbe: come si va a uno latrone, così siete voi venuti a me con le coltella e con bastoni a pigliare me; continuamente io era con voi nel tempio insegnando, e non mi teneste.56Ma tutto questo si fa, acciò si adempiano le scritture de' profeti. Allora tutti li discepoli l'abbandonorono, e fuggirono.57Eli Iudei tenevano Iesù (preso), e menoronlo a Caifas, principe de' sacerdoti, dove li Scribi e li Farisei erano radunati.58Ma Pietro lo seguitava dalla lunga insino al palazzo del principe de' sacerdoti. Ed entrò dentro, e sedeva con la famiglia per vedere il fine.59Ma li principi de' sacerdoti, e tutto il consiglio, cercavano testimonianza falsa contra di Iesù, acciò che li potessono dare la morte.60E non la trovorono, non ostante che molti ne esaminasseno. Finalmente vennero due falsi testimonii.61E dissero: costui disse che poteva distruggere il tempio di Dio, e dopo li tre giorni potealo rifare.62E allora levossi il principe de' sacerdoti, e disse a Iesù non rispondi tu nulla a queste cose che costoro dicono contra di te?63E Iesù non fece motto. Il principe de' sacerdoti disse: io ti scongiuro dalla parte di Dio vero, che tu ci dichi, se tu sei Cristo figliuolo di Dio.64E' disseli; tu l' hai detto; ma tanto vi dico che voi vederete ancora lo Figliuolo dell' uomo sedere dalla parte diritta della virtù di Dio, e verrà nelle nuvole del cielo.65Allora il principe de' sacerdoti si stracciò le vestimenta, e disse: questo ha biastemato, sì che oggi mai non c'è più di bisogno d'altra testimonianza; ecco che ora avete udito la biastema.66Che ve ne pare? Ed egli dissero: egli è degno di morte.67E allora li sputorono nella faccia, e davano le guanciate; altri nella faccia li davano le gotate.68e dicevanli: profetizza, Cristo, chi è colui che ti ha percosso?69Ma Pietro sedeva fuora nella sala; e venne a lui una serva, e disseli: e tu eri con Iesù Galileo.70E Pietro il negò, e disse: io non so quello che tu dichi.71E (poco stando) uscendo Pietro per la porta, un' altra lo vide, e dissegli in presenza di quelli ch' erano lì: costui era con Iesù Nazareno.72Ed egli un' altra volta il negò, e giurò che non conosceva quell' uomo.73E stando uno poco, coloro ch' erano quivi dissero a Pietro: veramente tu sei di quelli, imperò che la tua loquela ti fa manifesto.74Allora cominciò Pietro a giurare e negare che mai non avea conosciuto quello uomo. E immantinente il gallo cantò.75E ricordato si fu Pietro delle parole che gli avea detto Iesù, (che): innanzi che il gallo canti tre volte tu mi negarai. E uscì fuori, e pianse amaramente.