SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Sapienza 1


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1 Amate la giustizia, voi che giudicate la terra; sentite del Signore in bontade, e cercate di lui in simplicitate di cuore.1 Amate la giustizia, o voi che governate la terra, nutrite sentimenti buoni rispetto a Dio, e con semplicità di cuore cercatelo.
2 Però ch' egli è trovato da coloro che non lo tentano; e lui apparisce a coloro che hanno fede in lui.2 Perchè da coloro egli è trovato, che non lo tentano, e si manifesta a quel che han fede in lui.
3 Le perverse cogitazioni dividono da Dio; e la provata virtude castiga li matti.3 I perversi pensieri separano da Dio, e la povertà [di lui], messa alla prova, confonde gl'insensati.
4 Però che nella malevola anima non entrerae sapienza, e non abiterae nel corpo soggetto alli peccati.4 In animo malevolo non entrerà la sapienza, nè farà dimora in un corpo schiavo del peccato.
5 Lo spirito santo della disciplina fuggirae l'uomo doppio, e torrassi dallo intelletto che è stolto, e sarà castigato delle sopravegnenti iniquitadi (sue).5 Perchè il santo spirito della disciplina fugge l’inganno e s'allontana dai pensieri insipienti, è messo in fuga dal sopraggiunger dell'ingiustizia.
6 Lo spirito della sapienza è (buono e) benigno; e non libererae il maladetto de' suoi labri; però che Dio è testimonio delle reni di colui, e sì è vero cercatore del suo cuore, e auditore della lingua di colui.6 Benigno è infatti lo spirito della sapienza, e non lascerà impunito il maledico per la colpa delle sue labbra: chè Dio è testimonio de’ suoi reni e scrutatore sicuro del suo cuore, e ascoltatore [allento] del suo parlare.
7 Però che lo spirito (di colui, cioè) del Signore sì riempiè il mondo; e quello che contiene tutte le cose ha scienza delle parole di tutti.7 Perchè lo spirito del Signore riempie il mondo, ed esso, che tutto contiene, d’[ogni] voce ha notizia.
8 E per questo colui che parla cose inique, non si puote celare; e colui che corregge nel giudicio non lo lascerà impunito.8 Per ciò nessuno che ingiustamente sparli può restar nascosto, nè lo lascerà da parte la punitrice giustizia.
9 Nelli pensieri del malvagio sarà fatta domanda; l'udita delli sermoni di colui perviene a Dio, a correzione della iniquitade di colui.9 Dei propositi dell’empio sarà fatto rigoroso esame, e il suono de' suoi discorsi giungerà al Signore, per il castigo delle sue iniquità.
10 Però che l'orecchio del zelo odé tutte le cose; e lo rumore de' mormoranti non si nasconderae.10 Un orecchio geloso ascolta tutto e il sussurro della mormorazione non gli sfuggirà,
11 Guardatevi dunque dal mormorare, lo quale nulla giova, e non consentite alla lingua di biasimare, però che la oscura parola non anderae in vôto; la lingua che mente uccide l'anima.11 Guardatevi pertanto dalla vana mormorazione, e dalla maldicenza preservate la lingua; chè segreto parlare non andrà a vuoto, e la bocca che mente dà morte all’anima.
12 Non amate la morte in errore di vostra vita, e non acquistate perdimento nell' opere delle mani vostre.12 Non correte dietro alla morte col traviamento della vostra vita, nè v’attirate addosso la rovina con le opere delle vostre mani.
13 Però che Iddio non fece la morte, e non si rallegra nel perdimento de' vivi.13 Perchè Dio non fece la morte, nè s'allieta della perdizione de' viventi:
14 Iddio creoe, acciò che fussono, tutte le cose; e fece sanabili le nazioni del mondo; non è in quelle medicamento di esterminio, nè in terra è regno delli infernali.14 tutto egli creò perchè avesse esistenza, te salutari sono le generazioni del cosmo, e non c'è in esse veleno di sterminio, nè il regno della morte è sulla terra.
15 La giustizia è perpetua e immortale; (ma la ingiustizia è acquisto di morte).15 E invero la giustizia è perenne e immortale!
16 Li malvagi chiamarono la morte colle mani e con le parole; estimando loro essere amica, discorsono, e puosono promissioni a quella; però ch' elli sono degni di morte coloro che sono dalla sua parte.16 Ma gli empi con la mano e con la voce chiamano la morte, e reputandola amica, si strussero [per lei], e fecero con essa alleanza, e son degni invero di appartenerle!