SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Sapienza 1


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 Amate la giustizia, voi che giudicate la terra; sentite del Signore in bontade, e cercate di lui in simplicitate di cuore.1 Amate la giustizia, voi giudici della terra,
pensate al Signore con bontà d’animo
e cercatelo con cuore semplice.
2 Però ch' egli è trovato da coloro che non lo tentano; e lui apparisce a coloro che hanno fede in lui.2 Egli infatti si fa trovare da quelli che non lo mettono alla prova,
e si manifesta a quelli che non diffidano di lui.
3 Le perverse cogitazioni dividono da Dio; e la provata virtude castiga li matti.3 I ragionamenti distorti separano da Dio;
ma la potenza, messa alla prova, spiazza gli stolti.
4 Però che nella malevola anima non entrerae sapienza, e non abiterae nel corpo soggetto alli peccati.4 La sapienza non entra in un’anima che compie il male
né abita in un corpo oppresso dal peccato.
5 Lo spirito santo della disciplina fuggirae l'uomo doppio, e torrassi dallo intelletto che è stolto, e sarà castigato delle sopravegnenti iniquitadi (sue).5 Il santo spirito, che ammaestra, fugge ogni inganno,
si tiene lontano dai discorsi insensati
e viene scacciato al sopraggiungere dell’ingiustizia.
6 Lo spirito della sapienza è (buono e) benigno; e non libererae il maladetto de' suoi labri; però che Dio è testimonio delle reni di colui, e sì è vero cercatore del suo cuore, e auditore della lingua di colui.6 La sapienza è uno spirito che ama l’uomo,
e tuttavia non lascia impunito il bestemmiatore per i suoi discorsi,
perché Dio è testimone dei suoi sentimenti,
conosce bene i suoi pensieri
e ascolta ogni sua parola.
7 Però che lo spirito (di colui, cioè) del Signore sì riempiè il mondo; e quello che contiene tutte le cose ha scienza delle parole di tutti.7 Lo spirito del Signore riempie la terra
e, tenendo insieme ogni cosa, ne conosce la voce.
8 E per questo colui che parla cose inique, non si puote celare; e colui che corregge nel giudicio non lo lascerà impunito.8 Per questo non può nascondersi chi pronuncia cose ingiuste,
né lo risparmierà la giustizia vendicatrice.
9 Nelli pensieri del malvagio sarà fatta domanda; l'udita delli sermoni di colui perviene a Dio, a correzione della iniquitade di colui.9 Si indagherà infatti sui propositi dell’empio,
il suono delle sue parole giungerà fino al Signore
a condanna delle sue iniquità,
10 Però che l'orecchio del zelo odé tutte le cose; e lo rumore de' mormoranti non si nasconderae.10 perché un orecchio geloso ascolta ogni cosa,
perfino il sussurro delle mormorazioni non gli resta segreto.
11 Guardatevi dunque dal mormorare, lo quale nulla giova, e non consentite alla lingua di biasimare, però che la oscura parola non anderae in vôto; la lingua che mente uccide l'anima.11 Guardatevi dunque da inutili mormorazioni,
preservate la lingua dalla maldicenza,
perché neppure una parola segreta sarà senza effetto;
una bocca menzognera uccide l’anima.
12 Non amate la morte in errore di vostra vita, e non acquistate perdimento nell' opere delle mani vostre.12 Non affannatevi a cercare la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
13 Però che Iddio non fece la morte, e non si rallegra nel perdimento de' vivi.13 perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
14 Iddio creoe, acciò che fussono, tutte le cose; e fece sanabili le nazioni del mondo; non è in quelle medicamento di esterminio, nè in terra è regno delli infernali.14 Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c’è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
15 La giustizia è perpetua e immortale; (ma la ingiustizia è acquisto di morte).15 La giustizia infatti è immortale.
16 Li malvagi chiamarono la morte colle mani e con le parole; estimando loro essere amica, discorsono, e puosono promissioni a quella; però ch' elli sono degni di morte coloro che sono dalla sua parte.16 Ma gli empi invocano su di sé la morte con le opere e con le parole;
ritenendola amica, si struggono per lei
e con essa stringono un patto,
perché sono degni di appartenerle.