Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Siracide 22


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Con sassi lordati è lapidato il pigro, e tutti parleranno di lui con disprezzo.1 In pietra di loto è lapidato il pigro; e tutti favellaranno sopra il disprezzo di colui.
2 Il pigro è lapidato collo sterco di bue: tutti quelli che lo toccheranno scoteranno le mani.2 Dello sterco de' buoi lapidato è il pigro; e chiunque lo toccherae, si scoterà le mani.
3 Il figlio maleducato è la vergogna del padre, ma la figlia ne sarà l'umiliazione.3 La confusione del padre si è il figliuolo pazzo; ma la figlia stolta sarà in isbandimento.
4 La fanciulla prudente è un'eredità pel suo marito, ma quella che fa arrossire è il disonore del genitore.4 La figlia savia sarà un ereditaggio al marito suo; però che quella che confonde, si fa in contumelia al padre.
5 La figlia sfacciata copre di confusione il padre e il marito, non la cederà agli empi, e sarà vilipesa dall'uno e dall'altro.5 Confonde il padre e il marito l'ardita, e dai malvagi non sarà spartita; ma dall' uno e dall' altro sarà vituperata.
6 Come musica tra il lutto è il racconto inopportuno, ma la frusta e l'istruzione son sapienza in ogni tempo.6 Lo importuno parlare è sì come la musica nel pianto; le battiture e la dottrina sì sono in ogni tempo sapienza.
7 Chi ammaestra uno stolto è come chi vuol rimettere insieme un coccio rotto.7 Colui che ammaestrarà il pazzo, fa come colui che ricoglie il testo rotto.
8 Chi racconta le cose a chi non dà ascolto è come chi vuole svegliare uno da profondo sonno.8 Colui che favella a colui che non ode, fa come colui che isveglia del grave sonno colui che dorme.
9 Parla con uno che dorme chi spiega allo stolto la sapienza, e quello alla fine del discorso dirà: « Che c'è? ».9 Con uno dormitore favella chi parla allo stolto [la sapienza]; il quale in fine della narrazione dirae: chi è costui?
10 Piangi sopra un morto, perchè si è spenta la sua luce; piangi sopra lo stolto, perchè gli manca il giudizio.10 Piagni sopra il morto, però che la luce sua è mancata; e sopra il pazzo piagni, però ch' egli mancoe nel senno.
11 Piangi poco sul morto, perchè è nel riposo;11 Piagni poco sopra il morto, però ch' egli si riposoe.
12 ma la pessima vita dell'empio stolto è peggiore della morte.12 La vita del reissimo è più reissima oltre la vita del pazzo.
13 Il lutto per un morto dura sette giorni, ma per lo stolto e per l'empio tutto il tempo della loro vita.13 Il pianto del morto sia sette dì; del pazzo e del reo, tutti i dì della vita loro è da piagnere.
14 Coll'imprudente non parlare molto, e non andare insieme col l'insensato.14 Non parlare molto col pazzo, e col disensato non andare.
15 Guardati da lui per non aver molestie, e non sarai contaminato dal suo peccato.15 Astienti da lui, acciò che tu non abbi gravezza; e non ti sozzerai del peccato di colui.
16 Allontanati da lui ed avrai pace, e non sarai infastidito dalla sua stoltezza.16 Schìfati da lui, e troverai requie, e non cadrai nella sua stoltizia.
17 Qual cosa è più pesante del piombo? E qual nome può avere se non quello di stolto?17 Quale cosa si graverà sopra il piombo? e che è a colui altro nome, che pazzo?
18 E' più facile sopportare la rena, il sale, una massa di ferro, che l'imprudente, lo stolto, l'empio.18 Più agevole è a portare rena e sale o masse di ferro, che l'uomo sciocco e pazzo e malvagio.
19 Travi collegate tra loro e col fondamento dell'edifizio non si scompaginano, così un cuore reso forte da bene ispirato consiglio.19 Sì come il tavolato del legno, incatenato al fondamento dello edificio, non si dissolve, così il cuore confermato col pensiero del consiglio.
20 Le risoluzioni dell'uomo prudente non saranno mai alterate dal timore.20 Il pensiero del savio in nullo tempo incattiverae (nè) per paura.
21 Come i pali sulle alture e i muri a secco non resistono all'urto dei venti,21 Come la paglia negli alti luoghi, e la calcina trita sanza mistione, posta alla faccia del vento, non staranno ferme;
22 così il cuore timido a causa dei pensieri dello stolto non resisterà all'impeto del timore.22 così il cuore pauroso nel pensiero dello stolto non resisterae contro allo assalto della paura.
23 Come il cuore, fatto pauroso dai pensieri dello stolto, non sempre teme, così colui che sta saldo nei comandamenti di Dio è sempre senza timore.23 Come (l' ornato arenoso nel pariete polito così) il cuore timoroso nel pensiero del pazzo in ogni tempo non ha paura, così colui che persevera nelli comandamenti di Dio sempre.
24 Chi punge l'occhio ne fa sgorgare le lacrime, chi punge il cuore ne trae fuori i sentimenti.24 Colui che si pugne l'occhio, ne fa uscire le lagrime; e colui che si pugne il cuore profera, senno.
25 Chi tira sassi agli uccelli li fa scappare, così chi insulta l'amico rompe l'amicizia.25 Si come colui che getta la pietra nelli uccelli, caccia quelli; così colui che villaneggia l'amico dissolve l' amistade.
26 Anche se tu avessi tirata fuori la spada contro l'amico non disperare, perchè puoi tornare indietro;26 Verso l'amico se tu traesti fuori il coltello, non ti disperare; però che si puote ritornare allo amico.
27 se avrai dette all'amico parole amare, non temere, c'è la riconciliazione, se non c'è stato oltraggio, improperio, superbia, rivelazione di segreti e colpo di tradimento; in tutti questi casi l'amico fuggirà.27 Se elli aprirae la bocca con tristizia, non temere; però che se ne puote rammendare, eccetto la villania e il rimprovero e la superbia e del secreto la revelazione e la piaga fraudolente; in queste cose tutte l'amico fuggirae.
28 Serba fede all'amico nella sua povertà, se vuoi godere nella sua prosperità.28 La fede possiedi collo amico nella povertade sua, acciò che ti rallegri nel bene suo.
29 Rimani a lui fedele nel tempo della sventura, per aver parte alla sua eredità.29 Nel tempo della sua tribulazione stàlli fedele, acciò che nella sua ereditade tu sia erede con lui.
30 Avanti il fuoco, nella fornace, s'innalza il vapore e il fumo del fuoco, così le maledizioni, le contumelie e le minacce precedono il sangue.30 Il vapore è dinanzi dal fuoco della caminata, e il fumo del fuoco va in alto; così vanno innanzi al sangue li rei detti e le villanie e le minaccie.
31 Non mi vergognerò di salutare l'amico, non ne sfuggirò l'incontro; se da lui mi viene del male, lo sopporterò; 531 Non mi vergogneroe di salutare l'amico, e non mi nasconderoe dalla faccia sua; e se per lui mi verrae male, sì lo sosterroe.
32 ma chiunque lo verrà a sapere si guarderà da lui.32 Ciascuno che m' intenderae, si guarderà da quello.
33 Chi metterà una guardia alla mia bocca, un sigillo inviolabile sopra le mie labbra, affinchè io non cada per loro colpa, e la mia lingua non sia la mia perdizione?33 Or chi darà alla bocca mia, guardia, e sopra le labbre mie certo sigillo, sì che io non caggia in quelli, e la lingua mia perisca me?