Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Cantico 4


font
BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Quanto sei bella, o mia amica, quanto sei bella! I tuoi occhi son di colomba, senza quello che di dentro si nasconde, i tuoi capelli son come greggi di capre salite sul monte di Galaad.1 (LA VOCE DI CRISTO ALLA CHIESA) Come se' tu bella, amica mia, come se' tu bella! Li occhi tuoi paiono di colombe, sanza quello che stae celato. Li capelli tuoi sono sì come greggie di capre, che montarono del monte di Galaad.
2 I tuoi denti son come gregge di pecorelle tosate che tornan dal lavarsi: tutte hanno gemelli, e non ve n'è una infeconda.2 Li denti tuoi sì come greggie di pecore tondute, che vennero dal guazzatoio; ciascuna con due agnelli, e non è alcuna sterile tra esse.
3 Come nastro di scarlatto sono lo tue labbra, e il tuo parlare è soave. Come spicchio di melagrana son le tue guance, senza quello che di dentro si nasconde.3 Li labbri tuoi sono sì come la vite che gocciola; il parlare tuo è dolce. Sì come pezzi di melagrana sono le tue gote, sanza quello che dentro s' asconde.
4 Il tuo collo è come la torre di David costruita coi suoi baluardi: mille scudi vi sono appesi, tutte le armature dei prodi.4 Il collo tuo è sì come la torre di David, la quale è edificata colli merli; mille scudi pendono da quella, e ogni armadura d' uomini forti.
5 Le tue mammelle sono come due caprioletti gemelli pascolanti tra i gigli.5 Due tue mammelle sono sì come due cavrioli di cervia gemelli, che si pascono ne' gigli,
6 Prima che raffreschi il giorno e si allunghino le ombre, me ne andrò al monte della mirra e al colle dell'incenso.6 per insino che il die se ne vada, e chininsi l'ombre della notte. (LO SPOSO DICE DELLA SPOSA) Io anderò al monte della mirra e allo poggio dello incenso. (LO SPOSO ALLA SPOSA)
7 Tutta bella sei o mia diletta, non v'è difetto in te.7 Tutta se' bella, amica mia, e macula non è in te.
8 Vieni dal Libano, o mia sposa, vieni dal Libano, vieni: tu sarai coronata dalla vetta dell'Amana, dalla cima del Sanir e dell'Ermon, dagli antri dei leoni, dai monti dei leopardi.8 Vieni del Libano, sposa mia, vieni del Libano, vieni; che sarai coronata del capo di monte Amana, e della cima del monte Sanir ed Ermon, de' covaccioli de' leoni, del saltamento de' pardi.
9 Tu mi hai ferito il cuore, o sorella mia sposa, m'hai ferito il cuore con uno dei tuoi sguardi, con un sol crine del tuo collo.9 Feristi il cuor mio, sorella mia sposa; feristi il cuore mio coll' uno de' tuoi occhi, e coll' uno delli capelli del tuo collo.
10 Come è bello il tuo amore, o sorella mia sposa! I tuoi amori son più soavi del vino, e il profumo dei tuoi unguenti supera tutti i profumi.10 Come belle sono le mammelle tue, sorella mia sposa le mammelle tue sono più belle che il vino, e l'odore delli unguenti tuoi si è sopra tutti li odori delle spezie.
11 Miele stillano le tue labbra, o sposa, miele e latte hai sotto la lingua, e il profumo delle tue vesti è come il profumo dell'incenso.11 La cera col miele stilla le tue labbra, sposa; miele e latte sono sotto la lingua tua; e lo odore delle tue vestimenta è sì come odore d' incenso.
12 Un giardino chiuso tu sei, o sorella mia sposa, un giardino chiuso, una fonte sigillata.12 L'orto chiuso, sorore mia, sposa mia, l' orto chiuso, il fonte segnato.
13 Ciò che germoglia da te forma un giardino di melagrani, coi frutti dei pomi, col cipro, col nardo,13 Le emissioni tue è uno paradiso di meligrani colli frutti delli pomi. Li cipri col nardo.
14 col nardo, lo zafferano, la cannella, il cinnamomo, con tutti gli alberi dell'incenso, colla mirra, l'aloè e tutti i più squisiti aromi.14 lo nardo e lo zafferano, la cassia e lo cinnamomo con tutti li àrbori di Libano; mirra e aloe con tutti li primi unguenti;
15 Tu sei una fontana di giardino, una polla d'acque vive che sgorgano con impeto dal Libano.15 fonte d'orti, pozzo d'acque vive, (però) che discorrono impetuosamente di Libano. (CRISTO CHIAMA LE GENTI)
16 Sorgi, o aquilone; vieni, o austro, soffia nel mio giardino, e se ne spandano gli aromi.16 Vieni, vento di tramontana, e vieni, vento di mezzodì; spira nell' orto mio, e abbondino li suoi aromati.