Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Salmi 48


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BIBBIA TINTORIBIBBIA MARTINI
1 (Per la fine. Ai figli di Core. Salmo).1 Udite queste cose, o nazioni quante voi siete: porgete le vostre orecchie, tutti voi abitatori della terra:
2 Udite questo, o popoli tutti, porgete le orecchie voi tutti, abitatori del mondo,2 E voi di stirpe oscura, e voi di nobil lignaggio: il povero insieme, ed il ricco.
3 Figli del popolo, figli di nobili, ricchi e poveri, tutti quanti:3 La mia bocca parlerà saggezza; e la meditazione del mio spirito parole di prudenza.
4 La mia bocca parlerà con sapienza, le riflessioni del mio cuore saran piene di prudenza.4 Terre intente le orecchie alla parabola: esporrò sul saltero il mio tema.
5 Terrò intento l'orecchio a sentenze ispirate, esporrò al suon dell'arpa il mio tema.5 Per qual ragione sarò io timoroso nel cattivo giorno? l'iniquità delle opere mie mi premerà d'ogni parte.
6 Perchè impensierirmi nei giorni tristi, quando mi circonderà da ogni parte l'iniquità dei miei oppressori,6 Cosi quelli, che si confidano nella loro potenza, e si gloriano dell'abbondanza di lor ricchezze.
7 Che confidano nella loro forza, menan vanto delle loro molte ricchezze?7 Il fratello non riscatta, e un altr'uomo riscatterà? nissuno darà a Dio cosa atta a placarlo,
8 Il fratello non riscatta, riscatterà l'uomo? Nessuno potrà dare a Dio il suo riscatto.8 Né il prezzo di riscatto per l'anima sua: ed ei sarà eternamente nell'afflizione,
9 Non potrà dare il prezzo del riscatto per la sua vita, anche se si affannerà in eterno.9 E tuttavia viverà perpetuamente.
10 E vivrà in eterno.10 Non vedrà egli la morte, mentre ha veduto, che muoiono i saggi? l'insensato, e lo stolto perirerà egualmente.
11 Non vedrà la morte, lui che ha veduto morire i sapienti? Moriranno ugualmente l'insensato e lo stolto, e lasceranno ad estranei le loro ricchezze.11 E lasceranno le loro ricchezze ad estranei, e i loro sepolcri saranno le loro case in eterno,
E i loro tabernacoli per tutte le generazioni: diedero essi i loro nomi alle loro terre.
12 I loro sepolcri saran le loro case in eterno, le loro dimore per tutte le generazioni, sebbene diano il loro nome alle loro terre.12 E l'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento; è stato paragonato ai giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.
13 L'uomo tra gli onori non capisce più niente, è da paragonarsi ai giumenti senza ragione, essendo divenuto simile ad essi.13 Questo far di costoro è per essi uno scandalo, e quelli, che vengon dopo si compiaceranno de' lor dettati.
14 Questa loro condotta è pietra d'inciampo a loro stessi, eppure se ne compiacciono poi nei loro discorsi.14 Sono stati messi nell'inferno a gregge, come le pecore: saran pascolo della morte. E i giusti al mattino avran dominio sopra di essi: e dopo la loro gloria ogni soccorso verrà meno per essi nell'inferno.
15 Come pecore sono ammassati nell'inferno, la morte li divorerà. E i giusti domineranno su loro nel mattino; la loro forza svanirà nell'inferno, dopo la loro gloria.15 Iddio però riscatterà l'anima mia dal potere dell'inferno, quando egli mi prenderà.
16 Ma Dio redimerà l'anima mia dal potere dell'inferno, quando mi avrà preso con sè.16 Non ti faccia specie, quando un uomo sia diventato ricco, e sia cresciuta: in gloria la casa di lui.
17 Non temere quando l'uomo diventa ricco, quando si moltiplica il fasto della sua casa:17 Imperocché morto che sia non porterà nulla seco, e non andrà dietro a lui la sua gloria.
18 Perchè quando muore non porterà nulla seco, e non andrà dietro a lui la sua gloria.18 Imperocché sarà benedetta l'anima di lui, mentre ei viverà: ti loderà quando tu gli avrai fatto del bene.
19 Durante la sua vita avrà chi lo benedice; ti esalterà se gli avrai fatto del bene,19 Anderà fin laggiù a trovare la progenie de' padri suoi, e non vedrà lume in eterno.
20 Ma andrà a trovare la progenie dei suoi padri, ed in eterno non vedrà più luce.20 L'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento: è stato paragonato a' giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.
21 L'uomo tra gli onori non capisce più niente; è da paragonarsi ai giumenti senza ragione, essendo divenuto simile ad essi.