Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 5


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LA SACRA BIBBIABIBBIA MARTINI
1 Si sente parlare niente di meno che di un'impudicizia tra voi, e di una impudicizia tale, che non capita neanche tra i pagani, al punto che uno conviva con la moglie di suo padre.1 Insomma si parla tra di voi di fornicazione, e di tale fornicazione, quale neppur tralle genti, talmente che uno ritenga la moglie del proprio padre.
2 E voi siete ricolmi di orgoglio e non vi siete rammaricati, affinché si togliesse da voi chi ha compiuto una tale azione!2 E voi siete gonfi: e non piuttosto avete pianto, affinchè fosse tolto di mezzo a voi chi ha fatto tal cosa.
3 Orbene, io, assente nel corpo ma presente nello spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, l'autore di tale misfatto:3 Io però assente corporalmente, ma presente in ispirito ho già come presente giudicato, che colui il quale ha attentato tal cosa,
4 nel nome del Signore nostro Gesù, convocati insieme voi, il mio spirito e la potenza del Signore nostro Gesù,4 (Congregati voi, e il mio spirito nel nome del Signor nostro Gesù Cristo) con la potestà del Signor nostro Gesù,
5 questo individuo sia abbandonato a Satana, per la rovina della sua carne, affinché lo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.5 Sia dato questo tale nelle mani di Satana per morte della carne: affinchè lo spirito sia salvo nel dì del Signor nostro Gesù Cristo.
6 Non è bello il vostro vanto. Non sapete che un po' di lievito fermenta tutta la pasta?6 Voi vi gloriate senza ragione. Non sapete voi, che un poco di lievito fa fermentare tutto l'impasto?
7 Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E' stata immolata la nostra Pasqua, Cristo!7 Togliete via il vecchio fermento, affinchè siate una nuova pasta, come siete senza fermento. Imperocché nostro agnello pasquale è stato immolato Cristo.
8 Celebriamo dunque la festa non tra lievito vecchio, né in lievito di malizia e perversità, ma con azzimi di purezza e di verità.8 Per la qual cosa solennizziamo la festa non col vecchio lievito, né col lievito della malizia, e della malvagità, ma con gli azzimi della purità, e della verità.
9 Vi ho scritto nella lettera di non immischiarvi con gli impudichi.9 Vi ho scritto per lettera: non abbiate commercio co' fornicatori:
10 Non mi riferivo agli impudichi di questo mondo o ai cupidi, ai rapaci o agli idolatri; altrimenti dovreste uscire dal mondo.10 Ma certamente non coi fornicatori di questo mondo, o con gli avari, o coi ladri, o idolatri: altrimenti dovreste senz'altro uscire di questo mondo.
11 Ma ora vi scrivo di non immischiarvi con chi si dice fratello, ed è impudico, o cupido, o idolatra, o blasfemo, o ubriacone, o ladro: con questi tali non dovete neanche mettervi a mensa.11 Vi scrissi bensì, non abbiate commercio; se taluno, che si chiama fratello, è fornicatore, o avaro, o adoratore degli idoli, o maldicente, o dato all'ubriachezza, o rapace: con questi tale neppur prender cibo,
12 Tocca forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate?12 Imperocché tocca egli a me il giudicare anche di que', che sono di fuori? Non giudicate voi di quegli, che sono dentro?
13 Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete quel perverso di mezzo a voi!13 Imperocché que' di fuori giudicheralli Dio. Togliete di mezzo a voi il cattivo.