Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Qoelet 4


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LA SACRA BIBBIABIBBIA VOLGARE
1 Ho poi esaminato tutti i soprusi che si fanno sotto il sole. Ho considerato il pianto degli oppressi e ho visto che nessuno li consola. Dalla mano dei loro oppressori non esce che violenza: nessuno li consola.1 Volsimi dall' altro lato, e vidi gl' inganni (e le forze) che sono fatte sotto il sole, e le lacrime de' meno possenti, e nessuno è adiutatore; e non pare che si possa contrastare a quelle forze, però ch' io li vidi destituiti di ogni adiutorio.
2 Allora ho detto beati i morti che già sono morti, più dei vivi che ancora son vivi.2 E però lodai più li morti, che li vivi; (però che nessuno scampa delle loro forze).
3 Ma meglio ancora di tutti e due, chi ancora non è nato, perché ancora non ha visto tutto il male che si fa sotto il sole.3 Già più è bene avventurato di nessuno di costoro, quello che non è nato ancora; però che non vide il male che si fa sotto il sole.
4 Ho visto anche che tutta la fatica e tutto l'impegno che l'uomo mette nelle sue opere non è che gelosia reciproca. Anche questo è vanità e occupazione senza senso.4 E anche sì mi avvidi. (dall' altro lato), come gli uomini s' affaticano, (e ciascuno s' ingegna quanto sae), e vidi che l'uno ha invidia dell' altro; e anche in questo ha grande vanitade per soperchio rigoglio.
5 Lo stolto tiene le mani in mano e sciupa la sua vita.5 E lo stolto (sì si strugge e) stropicciasi le mani, e mangiasi le carni sue, dicendo:
6 Val più una manciata con riposo che due manciate con fatica: attività senza senso;6 egli è meglio uno pugnellino con riposo (e sanza fatica), che avere amendue piene le mani con fatica e con afflizione dell' animo.
7 e così ancora una volta ho visto la vanità sotto il sole.7 Anche pensai (e volsimi dall' altro lato), e vidi un' altra vanità sotto il sole,
8 C'è un uomo che non ha nessuno, né un figlio né un fratello, eppure la sua fatica non conosce limiti; né smette mai di sognare nuove ricchezze. E per chi si affatica e si priva di star bene? Anche questo è vanità e una brutta occupazione.8 cioè che sarà l'uomo solo, sanza figliuolo e sanza fratelli, e si non si riposa mai, (e tutto il dì fulmina per guadagnare), e gli occhi suoi non si saziano di ricchezze; e non pensa mai, dicendo: doh, per che faccio io questo, e a cui raduno, e inganno l'anima mia con questi beni miei? e però sì è questo grande vanitade e affliggimento pessimo (e pericoloso).
9 Due stanno meglio di uno, perché hanno una buona ricompensa per la loro fatica.9 Meglio è ad essere duo insieme, che uno; però che hanno utilitade (insieme) in compagnia.
10 Se infatti uno cade, può essere rialzato dal compagno: guai a chi è solo, se cade e non c'è chi lo rialzi.10 Onde quando l'uomo si sconsola, il compagno si lo sostiene; e guai a chi è solo! imperò che s' elli cade, non ha chi l'aiuti rizzare.
11 Anche se si va a letto, in due ci si può scaldare, ma chi è solo come fa a scaldarsi?11 E se i due dormiranno insieme, (si nutricherae l'uno l'altro, e) riscalderannosi insieme; or come si puote riscaldare (e confortare) uno solo?
12 E se uno è aggredito, in due possono resistere: non si spezza facilmente una fune a più capi.12 Ma se averà compagnia, se alcuno gli verrà adosso, aiuterannosi insieme, e vinceranno colui; onde la fune di tre fila malagevolmente si rompe.
13 Meglio un giovane di bassa origine, ma sapiente, che un re vecchio, ma stolto, che non sappia più usare della propria mente.13 Meglio è l'uomo povero e giovane e savio, che none il re vecchio e pazzo, il quale non sa provedersi dinanzi.
14 Quello è uscito dalla prigione per salire sul trono, pur essendo nato quando quell'altro regnava.14 Come alcuna volta avviene che l' uomo nato da legittimo reame, e poi che è re, consumasi (e distruggesi); e colui che era in prigione (in catene di povertade, per suo sapere) diventa poi re.
15 Ho visto allora tutta la gente che vive sotto il sole schierarsi dalla parte del giovane, che va a mettersi nel posto dell'altro.15 Io vidi molta gente sotto il sole andare con quello secondo, cioè col povero savio e giovane, il quale entroe nel reame dell' altro.
16 Era innumerevole tutta la gente che lo seguiva. Eppure quelli che verranno dopo non saranno contenti di lui! Anche questo è vanità e occupazione senza senso.16 E sanza numero furono coloro del popolo, li quali furono sotto il vecchio inanzi lui; ma chi verrà di poi a stare col giovane, non si rallegrerà del primo. Anche questo sì è vanitade e affliggimento d'animo.
17 Quando ti rechi al tempio, sta' bene attento a come ci vai, è meglio accostarsi al tempio con l'animo disposto all'ubbidienza che offrire sacrifici come fanno gli stolti, per quanto non sappiano di far male.17 Quando tu entri in chiesa, non vi andare frettamente, ma pònti mente a' piedi, e appròssimati d'udire (la parola di Dio e ubbidiscila); però che meglio è ubbidire, che none sacrificio delli stolti, i quali non sanno quello che facciono di male.