Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Siracide 27


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Propter lucrum multi deliquerunt;
et, qui quaerit locupletari, avertet oculum suum.
1 Per necessitade molti peccheranno; e chi cerca d'arricchire volge l'occhio suo in altra parte.
2 Sicut in medio compaginis lapidum palus figitur,
sic et inter medium venditionis et emptionis constringitur peccatum.
2 Così come in mezzo il congiugnimento delle pietre si ficca il palo, così fra la vendita e la compera s'angoscerà nelli peccati.
3
3 E il peccatore s' attriterae col peccato.
4 Si non in timore Domini tenueris te,
instanter cito subvertetur domus tua.
4 Se tu non ti manterrai nel timore di Dio istantemente, tosto si sovvertirae la casa tua.
5 Sicut in percussura cribri remanent quisquiliae,
sic peripsemata hominis in cogitatu illius.
5 Sì come nella foratura del crivello rimane la polvere, così la tribulazione dell' uomo nello pensiero suo.
6 Vasa figuli probat fornax,
et homines iustos tentatio tribulationis.
6 La fornace esamina li vaselli della terra, e la tentazione della tribulazione prova gli uomini giusti.
7 Sicut rusticationem ligni ostendit fructus illius,
sic verbum ex cogitatu cordis hominis.
7 Sì come l'agricoltura del legno mostra il frutto suo, così mostra la parola il pensiero del cuore dell' uomo.
8 Ante sermonem non laudes virum:
haec enim tentatio est hominum.
8 Non laudare l'uomo inanzi ch' egli parli; questo è uno tentamento d' uomini.
9 Si sequaris iustitiam, apprehendes illam
et indues quasi poderem honoris
et inhabitabis cum ea, et proteget te in sempiternum,
et in die agnitionis invenies firmamentum.
9 Se tu cercherai giustizia, piglierai quella; e sì te la vestirai, sì come la vestimenta linea sacerdotale dello onore, e abiterai con lei, ed ella ti difenderà in sempiterno, e troverai il fondamento nel die della conscienza.
10 Volatilia ad sibi similia conveniunt,
et veritas ad eos, qui operantur illam, revertetur.
10 Li uccelli si radunano ai somiglianti a loro; e la veritade si ritorna a coloro che l' usano.
11 Leo venationi insidiatur semper,
sic peccata operantibus iniquitates.
11 I lione agguata alla sua caccia; così li peccati a chi adoperano iniquitadi.
12 Loquela timorati semper in sapientia manet;
stultus autem sicut luna mutatur.
12 L'uomo santo sta nella sua sapienza sì come il sole; però che il matto si muta sì come la luna.
13 In medio insensatorum serva tempus,
in medio autem cogitantium assiduus esto.
13 Quando tu sarai nel mezzo degl' insensati, salva la parola a tempo, (cioè quando se' tra li savi); ma tra coloro che pensano sarai (giudice) continuo.
14 Loquela stultorum odiosa,
et risus illorum in deliciis peccati.
14 Il parlare delli peccanti sì è odioso, e il riso loro nelli diletti del peccato.
15 Loquacitas multum iurantis horripilationem capiti statuet,
et rixa illorum obturatio aurium.
15 Il parlare di colui che molto giura genererae oppilazione al capo; e la irriverenza sua sarà otturamento alle orecchie.
16 Effusio sanguinis rixa superborum,
et maledictio illorum auditus gravis.
16 Spandimento di sangue nella zuffa de' superbi; il maledicimento di quelli è grave udire.
17 Qui denudat arcana, amici fidem perdit
et non inveniet amicum ad animum suum:
17 Colui che manifesta li secreti dello amico, uccide la fede, e non troverae amico all' animo suo.
18 dilige amicum et coniungere fide cum illo;
18 Ama il prossimo, e congiugni la fede con colui.
19 quod, si denudaveris absconsa illius,
non persequeris post eum.
19 E se tu paleserai li suoi occulti, non seguitare poi lui.
20 Sicut enim homo, qui extulit mortuum suum,
sic et qui perdit amicitiam proximi sui;
20 Così è l' uomo che perde l' amico; così quello che perde l' amistade del prossimo.
21 et sicut qui dimittit avem de manu sua,
sic dereliquisti proximum tuum et non eum capies.
21 Sì come colui che lascia andare l'uccello della mano sua, così abbandonasti il prossimo tuo, e non lo ripiglierai.
22 Non illum sequaris, quoniam longe abest;
effugit enim quasi caprea de laqueo,
quoniam vulnerata est anima eius;
22 Non lo seguirai, però ch' egli è molto dalla lunga; egli fugge come cervia dello laccio, però che l'anima sua è fedita.
23 ultra eum non poteris colligare.
Et maledicti est concordatio,
23 E non la potrai più legare teco; e la prima concordanza è maledetta.
24 denudare autem amici mysteria
amputatio spei est.
24 Spogliare li segreti dello amico, sì è disperazione dell' anima [in]felice.
25 Annuens oculo fabricat iniqua;
qui novit eum, recedet ab illo.
25 Colui che batte gli occhi, fabbrica cose inique, e niu?o il divelle da sè.
26 In conspectu oculorum tuorum condulcabit os suum
et super sermones tuos admirabitur;
novissime autem pervertet os suum
et in verbis tuis dabit scandalum.
26 Nel conspetto degli occhi tuoi scalpiterae la bocca sua, e si maraviglierae sopra le tue parole; ultimamente proverae la bocca sua, e nelle parole tue darae scandalo.
27 Multa odivi et non coaequavi ei,
et Dominus odiet illum.
27 Molte cose odiai (sapienza), e non agguagliai a lui, e Iddio l'odierae.
28 Qui in altum mittit lapidem, super caput eius cadet,
et plaga dolosa dolosi dividet vulnera.
28 Colui il quale getta in alto la pietra, sopra il capo suo caderae; e la piaga del fraudolento partirae ferite.
29 Qui foveam fodit, incidet in eam,
et, qui statuit lapidem proximo, offendet in eo,
et, qui laqueum alii ponit, capietur in illo.
29 E colui che cava la fossa, (spesso) cade in quella; e colui che pose la pietra al prossimo, offenderà in lei; e chi ad altrui pone il lacciuolo, perirà in quello.
30 Facienti nequissimum consilium, super ipsum devolvetur,
et non agnoscet, unde adveniat illi.
30 Facente malvagissimo consiglio, sopra lui si volgerae, e non saprà d' onde egli si vegna.
31 Illusio et improperium superbo,
et vindicta sicut leo insidiabitur illi.
31 Scernimento si è rimprovero de' superbi; e vendetta, sì come leone, agguaterà colui.
32 Laqueo capientur, qui oblectantur casu iustorum,
dolor autem consumet illos, antequam moriantur.
32 Nel laccio periranno coloro che si dilettano nella caduta de' giusti; il dolore li consumerae, prima ch' egli muoiano.
33 Ira et furor utraque exsecrabilia sunt,
et vir peccator continens erit illorum.
33 Lira se il furore una e l'altro sono malagevoli, e l'uomo peccatore abbraccerae quelli.