Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 24


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Davidde ascoto nella spelonca dì Engaddi taglia il lembo della clamide di Saul, che andava in traccia di lui, e impedisce, che i suoi non lo uccidano. Saulle perciò riconosce la sua colpa, e conoscendo, che David dee esser re, fattosi giurar da lui, che non distruggerà la sua famiglia, con esso si riconcilia.

1David pertanto si partì di là, e abitò ne' luoghi più sicuri di Engaddi.2E Saul tornato indietro dopo aver repressi i Filistei, ebbe avviso, e fugli detto: Sappi che David è nel deserto di Engaddi.3Saul adunque presi seco tre mila uomini scelti da tutto Israele, andò in traccia di David e della sua gente anche per dirupi scoscesi impraticabili a tutti fuorché alle capre selvatiche.4E giunto a de' parchi di pecore che incontrò nel cammino, dove era una spelonca, vi entrò Saul per bisogno corporale: e David, e la sua gente erano ascosi nella parte più interna della spelonca.5E i servi di David gli dissero: Ecco il giorno, del quale il Signore disse a te: Io ti darò nelle mani il tuo nemico, perchè tu facci a lui quel che a te piacerà. Allora David si mosse, e senza far rumore tagliò l’estremità della clamide di Saul.6E dopo di ciò Davidde ebbe rimorso in cuor suo di aver tagliata l'estremità della veste di Saul.7E disse alla sua gente: Il Signore non permetta che io faccia tal cosa al Signore mio, al cristo del Signore, che stenda la mia mano contro di lui, perchè egli è il cristo del Signore.8E David attutì colle sue parole la sua gente: e non permise che si movessero contro di Saul. Ma Saul uscito dalla spelonca andava al suo viaggio.9E David si mosse dietro a lui, e uscito fuor della spelonca gridò dietro a Saul, e disse: Signor mio re. E Saul si volse indietro: e David inchinandosi fino a terra lo adorò:10E disse a Saul: Perchè dai tu retta alle parole di coloro che dicono: Davidde cerca di farti del male?11Ecco che oggi hai veduto cogli occhi tuoi, come il Signore ti avea dato nelle mie mani in quella caverna: e io ebbi il pensiero di ucciderti, ma ti ho risparmiato: perocché ho detto: Non istenderò la mia mano contro il signor mio, perchè egli è il cristo del Signore.12Anzi osserva, padre mio, e mira un pezzo della tua clamide nella mia mano, e come tagliando l'estremità della tua clamide, non ho voluto stendere la mia mano contro di te: osserva, e intendi, come le mani mie sono monde dal male e dalla iniquità, e non ho peccato contro di te: ma tu mi tendi insidie per tormi la vita.13Sia giudice il Signore tra me, e te, e il Signore mi faccia giustizia riguardo a te: ma non si stenda la mano mia contro di te.14Come per antico proverbio si dice: Dagli empii verrà l'empietà: la mano mia adunque non si stenda contro di te.15Chi è colui, cui tu perseguiti, o re d'Israele? chi perseguiti tu? tu perseguiti un cane morto, e una pulce.16Giudice sia il Signore, e pronunzi tra me, e te: e disamini, e giudichi la mia causa, e mi liberi dalle tue mani.17E finito che ebbe Davidde di parlare a Saul in tal guisa, disse Saul: E’ ella questa la tua voce, figliuol mio Davidde? E Saul gettò un grido, e pianse.18E disse a David: Tu se’ più giusto di me, perocché tu mi hai fatto del bene, e io ti ho renduto del male.19E tu mi hai oggi fatto vedere qual bene mi hai fatto: mentre avendomi dato il Signore nelle tue mani, tu pur non mi hai ucciso.20Imperocché chi mai avendo in potere il suo nemico, lo lascerà andarsene in pace? Ma renda a te contraccambio il Signore per quello che tu hai fatto oggi per me.21E adesso siccome io so che certissimamente tu regnerai, e sarai padrone del regno d'Israele;22Giurami pel Signore, di non estinguere la mia stirpe dopo di me, e di non cancellare il mio nome dalla casa del padre mio.23E David fece il giuramento a Saulle; e dipoi Saul se n'andò a casa sua: e David, e la sua gente salirono a’ luoghi più sicuri.

Note:

24,4:A de' parchi di pecore. Probabilmente erano caverne (quali ne sono molto nel paese), dove i pastori adunavano i loro bestiami nelle ore calde del giorno e nella notte. Strabone scrive, che verso l'Arabia e l'Iturea si trovano aspri monti famosi per le loro vaste caverne, una delle quali può dar ricovero a quattro mila uomini, lib. XVI. Quindi nissuno si maravigliera, che Davidde colla sua gente fosse nascosto nella caverna, in cui entrò Saul senza vedergii, a motivo della strettezza e oscurita dell'ingresso.

24,5:Ecco il giorno, del quale il Signore disse a te, ec. Non si legge né quando, ne per qual modo il,Signore avesse detto ciò a Davidde. Ma supponendo, che i compagni di Davidde dicano la verità, può benissimo intendersi, che Dio per rincorare Davidde gli avesse fatto intendere, come egli avrebbe fatto si, che quel Saulle, il quale cercava con tanta rabbia la morte di lui, venisse a mettersi da se stesso nelle sue mani, talmente che fosse in potestà di lui di fame quel che volesse, di perdonargli, o di ucciderlo. Ma Dio certamente con simile profezia non volea dire, che Davidde potesse ucciderlo lecitamente. I compagni e soldati di David, a' quali per loro consolazione Davidde avea raccontata la stessa profezia, presala nel senso peggiore, incitano David a far sue vendette, giacchè Dio gliene da tutto il comodo; ma questo principe illuminato dal Signore avea tutt'altro pensiero, e contento di fare tutto quel ch'ei poteva per salvare la sua vita, si guardò sempre dal tentar la minima cosa contraria nell'ossequio dovuto al proprio sovrano. I suoi sentimenti sopra di ciò sono conformissimi alle massime più pure dell'Evangeilo. Vedi Rom. XIII. I. 5.

24,6:Ebbe rimorso ec. Benché quell'atto di tagliare un pezzetto della clamide reale fosse stato solo per dare a Saulle una evidente riprova dell'animo suo, e cosi ammollire il cuore di lui; contuttociò Davidde ne ebbe rimorso, per che l'atto stesso al primo aspetto pareva ingiurioso alla maestà reale.

24,11:E io ebbi il pensiero di ucciderti. Non è indegno della pieta e umilia di Davidde il confessare, che un tal pensiero siagli passato per la mente, sia dopo il suggerimento fattogli da' compagni, sia anche avanti; ma è azione di grandissima generosità e virtu l'aver rigettato immediatamente un tal pensiero, come e detto in appresso.

24,14:Dagli empi verrà l'empietà. Sono moltissime le sposizioni date dagli interpreti a questo proverbio. Io lo prenderei nel senso più semplice, che meglio lega con quel che segue. Dice adunque Davidde: Tu, signore, non mi hai sin qui conosciuto per empio: or degli empj e proprio il commettere, un'empietà, qual e quella di attentare alla vita e al regno del proprio sovrano: non temere adunque tal cosa da me: temi di quelli, che ti stanno attorno, e ti stimolano a commettere un'azione empia, togliendo la vita a un innocente, che ti ama e ti rispetta. Tutto questo discorso e sommnmente forte e affettuoso; e non è meraviglia, se penetrò il cuore dello stesso Saulle.

24,22:E di non cancellare il mio nome ec. E di non levare, dal mondo i miei discendenti, i miei figliuoli, che portano il nome mio.