Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 15


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Saulle mandato dal Signore a sterminare gli Amaleciti salva il loro re Agag, e molta parte della preda: gli è rinfacciata la sua disubbidienza; è riprovato per la seconda volta, ed escluso dal regno. Ucciso Agag, Samuele piange la riprovazione di Saulle.

1E Samuele disse a Saul: II Signore mi mandò ad ungerti re del popol suo d'Israele: adesso pertanto ascolta le parole del Signore.2Queste cose dice il Signore degli eserciti: Io ho riandate tutte le cose fatte da Amalec ad Israele, e in qual modo se gli oppose nel viaggio, mentre usciva dell’Egitto.3Tu dunque adesso va, e fa strage di Amalec, e distruggi tutto quello che a lui appartiene: non averne compassione, e non desiderare nissuna delle cose sue: ma uccidi uomini, e donne, i fanciulli, e i bambini di latte, i buoi, e le pecore, i cammelli, e gli asini.4Saul adunque convocò il popolo, e ne fece la rassegna come di tanti agnelli: dugento mila pedoni, e diecimila combattenti di Giuda.5Indi Saul, giunto che fu presso alla città di Amalec, pose un’imboscata nel torrente.6E Saul disse a' Cinei. Andate, ritiratevi, e separatevi da Amalec, affinchè per disgrazia io non vi confonda con essi: perocché voi aveste compassione di tutti i figliuoli d'Israele quando uscivan d'Egitto. E i Cinei si ritirarono dagli Amaleciti.7E Saul distrusse Amalec da Hevila sino a Sur, che sta dirimpetto all'Egitto.8E prese vivo Agag re di Amalec, e trucidò tutto il popolo.9Ma Saul, e il popolo salvarono Agag, e i migliori greggi di pecore, e i bovi, e le vestimenta, e gli arieti, e tutte le cose belle, e non vollero mandarle a male: distrussero tutte le cose spregevoli, e buone a nulla.10E il Signore parlò a Samuele, e disse:11Io mi pento di aver fatto re Saul, perchè egli mi ha abbandonato, e non ha adempite le mie parole. E Samuele se ne afflisse, e alzò le grida al Signore per tutta la notte.12E alzatosi Samuele prima del giorno per andare di buon'ora a Saul, fu recato avviso a Samuele, come Saul era andato sul Carmelo, e si era fatto ergere un arco trionfale, e che partito di là era sceso a Galgala. Andò pertanto Samuele a trovar Saul; e questi offeriva al Signore un olocausto delle primizie della preda fatta sopra gli Amaleciti.13E giunto che fu Samuele presso Saul, Saulle gli disse: Benedetto sii tu dal Signore; io ho eseguito il comando del Signore.14E Samuele disse: E che voci di greggi sono quelle che risonano alle mie orecchie, e di armenti che io sento?15E Saul disse: Sono stati condotti dal paese di Amalec: perocché il popolo ha serbato il meglio delle pecore, e degli armenti per sacrificargli al Signore Dio tuo; il resto poi lo uccidemmo.16Ma Samuele disse a Saul: Dammi permissione, e io ti dirò quello che stanotte mi ha detto il Signore. E quegli disse a lui: Parla.17E Samuele disse: Non è egli vero, che essendo tu piccolo negli occhi tuoi, sei stato fatto capo delle tribù d'Israele, e il Signore ti unse in re d'Israele?18E il Signore ti ordinò di partire, e disse: Va, e uccidi i peccatori di Amalec, e combatterai contro di essi fino a sterminarli.19Per qual motivo adunque non hai tu ascoltata la voce del Signore, ma ti sei innamorato della preda, e hai fatto il male sotto gli occhi del Signore?20E Saul disse a Samuele: Anzi io ho ascoltata la voce del Signore, e seguitai la strada, per cui il Signore mi mandò, e ho menato Agag re di Amalec, e ho trucidati gli Amaleciti.21Ma il popolo separò dalla preda delle pecore, e dei bovi (come) primizie di quelli che si sono uccisi, per immolargli al Signore Dio suo in Galgala.22E Samuele disse: Domanda forse il Signore olocausti, e vittime, e non piuttosto che s'obbedisca alla sua voce? perocché più vale l'obbedienza che le vittime, e la docilità più che offerire il grasso degli arieti:23Perocché il disobbedire è come il peccato della divinazione, e il non volere soggettarsi è come il delitto d'Idolatria: perchè adunque tu hai rigettata la parola del Signore, il Signore ti ha rigettato dall'esser re.24E Saul disse a Samuele: Ho peccato, mentre ho trasgredita la parola del Signore, e i tuoi dettami, avendo timore del popolo, e facendo a modo di lui.25Ma tu adesso sopporta di grazia il mio peccato, e torna indietro con me, affinchè io, adori il Signore.26E Samuele disse a Saul: Non tornerò indietro con te, perchè tu hai rigettata la parola del Signore, e il Signore ha rigettato te dall'esser re d'Israele.27E Samuele si voltó per andarsene: ma quegli lo prese per l'orlo del suo mantello, il quale si strappò.28E disse a lui Samuele: II Signore ha strappato oggi di mano a te il regno d'Israele, e lo ha dato ad un altro miglior di te.29Or colui che in Israele trionfa, non perdonerà, nè si muoverà a pentimento: perocché egli non è un uomo che abbia a pentirsi.30E quegli disse: Ho peccato: ma tu adesso rendimi onore dinanzi a' seniori del mio popolo, e dinanzi ad Israele, e torna con me, affinchè io adori il Signore Dio tuo.31Samuele adunque tornò seguendo Saul: e Saul adorò il Signore.32E Samuele disse: Conducetemi Agag re di Amalec. E fugli presentato Agag che era grassissimo, e tremante. E disse Agag: Così adunque (mi) divide la morte amara?33E disse Samuele: Siccome la tua spada privò le madri di figli, così priva di figliuoli sarà tra le donne la madre tua. E Samuele lo trucidò in Galgala dinanzi al Signore.34Indi Samuele se n'andò a Ramatha: e Saul tornò a casa sua in Gabaa.35E Samuele non andò più a vedere Saul fino al dì della sua morte. Ma Samuele piangeva Saul, perchè il Signore si era pentito di averlo fatto re d'Israele.

Note:

15,2:Io ho riandate tutte le cose fatte da Amalec. Parla Dio alla maniera degli uomini. Egli dice, che si e richiamati alla memoria i mali trattamenti tutti dagli Amaleciti ad Israele fino dal tempo, in cui nell'uscir che faceamo gli Ebrei dall'Egitto, gli Amaleciti gli assalirono e uccisero que' che eran restati indietro. Vedi Exod. XVII 19. XXV. 17. Dio adunque fin da quel tempo in pena della loro crudeltà gli avea condannati all'esterminio. Sopra di che notisi come la giustizia divina è lenta a punire; perocchè erano corsi già circa quattrocento anni dell'uscita d'Israele dall'Egitto, quando Dio diede per mezzo di Samuele l'ordine a Saulle di eseguire i suoi decreti; ma quanto più lenta, tanto più terribile e questa giustizia, come da questo stesso fatto vedremo.

15,3:Distruggi tutto quello, che a lui appartiene. L'Ebreo: Sottometti all'anatema tutto quello, che a lui appartiene. Sottomettere un popolo, o un paese all'anatema vuol dire rovinarlo del tutto e distruggerlo, metterlo a fuoco e a sangue. Questa sentenza pronunziata da colui, che è padron della vita e della morte di tutti gli uomini, è certamente severa, e quello che può particolarmente fare a noi specie si è il vedere, come in essa sono inclusi espressamente anche i bambini di latte. Ma guardiamoci di lasciarci guidare da una falsa compassione umana a giudicare dei giudizi di Dio. Questi bambini rei del peccato originale non eran eglino rei di morte? Questi bambini in una più lunga vita, che altro avrebbon fatto, se non aggiugnere a quello altri peccati per fare acquisto di pena più atroce nell'altra vita? A questi bambini pertanto non fu supplizio la morte, ma benefizo di Dio. Egli voleva abolito il nome di Amalec, e perciò i bambini stessi doveano esser compresi nell'anatema generale. Dal rigore delle vendette, colle quali egli talor punisce i suoi nemici nella vita presente, impariamo a temere i rigori riserbati alla impenitenza nella vita futura.

15,4:Come di tanti agnelli. Come fa un pastore, che conta capo per capo i suoi agnelli. Sovente nelle Scritture gli eserciti sono paragonati a greggi di pecore; e tutto il popolo era un gregge, di cui Dio era il primo pastore.

15,5:Alla città di Amalec. La capitale degli Amaleciti, dove risedeva il loro re.

15,6:Saul disse a' Cinei: ec. Vedi Num. X. 29. XXIV. 21. ec. Jud. I. 16. Questi discendenti di Jethro suocero di Mosè abitavano di mezzo tralla tribù di Giuda e gli Amaleciti.

15,11:Io mi pento di aver fatto re Saulle. La stessa espressione si ha Gen. VI. 6. Quando Dio offeso da' peccati dell'uomo lo priva de' suoi benefizi, si dice nelle Scritture, che Dio si è pentito di quello, che avea fatto prima in favore dello stesso uomo; ma Dio veramente mutando l'operazione esteriore, non muta consiglio, come dice S. Agostino conf. I. 4.
Alzo le grida al Signore per tutta la notte. Notisi la carità di questo Profeta, il quale combatte (per cosi dire) colla sua orazione per tutta quanta la notte, affin di muovere a pietà il Signore verso Saulle.

15,12:Era andato sul Carmelo, e si era fatto ergere ec. Questo Carmelo non è il famoso monte, di cui Jos XII. 22.; ma un altro monte nella parte meridionale di Giuda 2. Reg. XXV. 2. Ma osservisi a questo passo, come le prosperità e gli onori fanno spiccare il naturale carattere dell'uomo: Saul non è più quell'uomo si umile, che vedemmo ne' suoi principii; egli fa alzare un monumento della vittoria, la quale attribùisce per conseguenza non a Dio, ma al proprio valore.

15,15:Il popolo ha serbato il meglio ec. E qui, e nel versetto 21 e nel 24, Saulle cuopre la sua colpa col gettarla supra del popolo; e la colpa del popolo vuol coprire col pretesto della pietà.

15,22:Più vale l'obbedienza, che le vittime. L'obbedienza a' comandi di Dio, è di assoluto necessità, l'offerta delle vittime è libera e spontanea, dice s. Gregorio. Nell'offerta delle vittime si offerisce a Dio la carne degli animali, nell'obbedienza si sacrifica a Dio la propria nostra volontà; le vittime si offeriscono per lo peccato commesso, l'obbedienza fa, che il peccato non si oommetta, Moral. XXXIII. 10.

15,23:Il disobbedire è come il peccato della divinazione, ec. Samuele paragona il peccato della disobbedienza a quello della divinazione e dell'idolatria. Colui, che viola l'espresso comandamento di Dio pretende in certo modo di indovinare e decidere quello, che sia meglio di fare, o il voler di Dio, o il proprio volere; e in certo modo ancora egli e idolatra, perché il suo proprio giudizio egli adora, preferendolo alla volontà manifesta di Dio.

15,25:Adori il Signore. Sacrifichi al Signore, cosi v. 31.

15,30:Ho peccato: ma tu adesso rendimi onore ec. Ecco a che si riduce tutto la penitenza di Saulle, dice S. Bernardo: Con ragione perciò non si mosse a pietà colui, che vedeva il cuore: egli non poteva muoversi per una preghiera piena di falsità: appena avea detto Davidde: Ho peccato, che fagli risposto: il Signore ha tolto da te il tuo peccato. E S. Gregorio lib. VI. 2. Si vede in qual modo si penta colui, che tuttora è avido di onore: se veramente fosse pentito del suo peceato, branderebbe più di essere dispregiato, che onorato.

15,32:Cosi adunque ec. Queste parole esprimono vivamente la costernazione di un'anima, la quale non conosce altri beni, che quelli di questa vita, e tutti vede, che le son tolti dalla morte. Vedi Eccli. XLI I. 2.

15,33:E Samuele lo trucido ec. Quando ciò acesse fatto Samuele di sua propria mano, e non per mano altrui, come credono molti, egli non avrebbe fatto nulla di piu di quello che fecero i Leviti, Erod. XXXII. 28., Phinces Num. XXV. 8., Elia 2. Reg. XVIII. 40. La sciagurata morte di questo Agag era stata predetta più di quattrocento anni avanti. Vedi Num. XXIV. 7.