Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 14


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Gionata confidando nel Signore col suo scudiere disperge i Filistei: ma dopo la vittoria avendo gustato un po' di miele contro il giuramento del padre, per cui era condannato alla morte, difficilmente coll'aiuto del popolo schiva il pericolo.

1E avvenne che un giorno disse Gionata figliuolo di Saul al giovanetto suo scudiere: Vieni, andiamo verso la stazione de' Filistei, che è di là da quel luogo. Ma non diede parte di ciò a suo padre.2Saul allora si stava all’estremità del territorio di Gabaa sotto il melogranato, che era in Magron, e avea seco una banda di circa secento uomini.3E Achia figliuolo di Achitob fratello d'Ichabod figliuolo di Phinees, il quale era figliuolo di Heli sacerdote sommo del Signore in Silo, portava l'Ephod. E il popolo ignorava, dove fosse andato Gionata.4E la salita, per cui Gionata tentava di arrivare alla stazione de' Filistei era tra i massi che uscivan in fuori dall'una e dall'altra parte, e scogli di qua e di là scoscesi, e fatti a similitudine di denti, de' quali uno avea nome Boses, e l'altro Sene.5Uno scoglio spuntava a settentrione dirimpetto a Machmas; e l’altro a mezzodì vergo Gabaa.6Or disse Gionata al giovinetto suo scudiere: Vieni, andiamo alla stazione di questi incirconcisi: chi sa che il Signore non sia con noi: perocché non è difficile pel Signore il dar vittoria alla molta o alla poca gente.7E il suo scudiere gli disse: Fa tutto quello che ti piace: và dove tu vuoi, e io sarò teco dovunque ti parrà.8E Gionata disse: Ecco che noi ci accostiamo a coloro. E quando eglino ci avranno scoperti,9Se ci parlano in questa guisa: Fermatevi, sino a tanto che venghiamo a voi; arrestiamoci in quel luogo, e non andiamo fino a loro.10Ma se diranno: Venite a noi: avanziamoci, perocché il Signore gli ha dati nelle mani nostre: Questo sarà il nostro segnale.11E furono scoperti ambedue dalla stazione de' Filistei, e dissero i Filistei: Ecco gli Ebrei che escono dalle caverne, nelle quali si erano nascosti.12E alcuni della stazione parlarono e dissero a Gionata, e al suo scudiere: Venite a noi, e v'insegneremo qualche cosa. E Gionata disse al suo scudiere: Andiamo, seguimi: perocché il Signore gli ha dati nelle mani d'Israele.13E Gionata salì, rampicandosi colle mani e coi piedi, e dietro a lui il suo scudiere. Quindi altri cadevano appiè di Gionata, altri ne uccideva il suo scudiere, andandogli appresso.14E questa fu la prima strage, nella quale furono messi a morte da Gionata, e dal suo scudiere circa a venti uomini nella metà d'un iugero, spazio che suole arare in un dì un paio di bovi.15E lo sbigottimento fu grande negli alloggiamenti, e per la campagna: perocché anche tutta la gente di quella schiera che era andata a predare, s'impaurì, e fu sommossa la terra: e fu come un miracolo di Dio.16E gli esploratori di Saul, che erano a Gabaa di Beniamin, osservarono, e videro la moltitudine in iscompiglio, e che fuggiva in questa, e in quella parte.17E Saul disse alla gente, che era con lui: Fate ricerca, e vedete chi siasi partito dei nostri. E fatta ricerca trovarono, che mancava Gionata, e il suo scudiere.18E Saul disse ad Achia: Va dinanzi all’arca di Dio, perocché era quivi allora l’arca di Dio co’ figliuoli d'Israele.19E mentre Saul parlava al sacerdote, si levò un gran tumulto nel campo de' Filistei: e appoco appoco cresceva, e si faceva sentire più distintamente. E Saul disse al sacerdote: Abbassa le mani.20E allora Saul, e tutto il popolo che era con lui, gettò un grido e andarono fino al luogo del tumulto: e videro, come ciascuno avea rivolta la spada contro il vicino, e la strage era grande formisura.21E oltre a questo quegli Ebrei, i quali ne’ dì precedenti erano co' Filistei, e con essi erano andati in campo, voltaron casacca unendosi cogli Israeliti, i quali erano con Saul, e con Gionata.22E tutti parimente gli Israeliti, i quali si erano nascosti nel monte Ephraim, avendo saputo, come i Filistei si fuggivano, si congiunsero colla loro gente per combattere, onde Saul avea circa a dieci mila uomini.23E il Signore salvò in quel giorno Israele: e i combattenti arrivarono sino a Bethaven:24E gli uomini d'Israele si riunirono in quel giorno: ma Saul con giuramento protestò, e disse al popolo: Maledetto l’uomo, il quale mangerà pane prima della sera, fino a tanto che io prenda vendetta dei miei nemici. E tutto il popolo non mangiò pane.25E tutta la ciurma del paese giunse in un bosco, dove il miele era sparso per terra.26Ed entrata la gente nel bosco, diede loro negli occhi il liquido miele: ma nissuno se ne accostò colla mano alla bocca, perocché il popolo ebbe tema del giuramento.27Ma Gionata non avea sentito, quanto il padre suo fece protesta al popolo con giramento: e stese la punta del bastone, che avea in mano, e la intime in un favo di miele, e se l'appressò alla bocca, e ricuperò il lume degli occhi.28Ma uno del popolo lo avvisò, e disse: II padre tuo ha legato con giuramento il popolo, dicendo: Maledetto l'uomo, che oggi mangerà pane: or il popolo era senza forze.29E disse Gionata: Il padre mio ha sconvolta ogni cosa: voi avete veduto, come aver gustato un tanto di quel miele mi la renduto il lume degli occhi:30Quanto più, se il popolo avesse mangiato delle cose predate a’ suoi nemici? non si sarebb'egli fatto più gran macello de' Filistei?31Inseguirono adunque in quel dì i Filistei da Machmas fino ad Ajalon: ma il popolo era sommamente abbattuto di forze:32E datosi al saccheggio preser le pecore, e i bovi, e i vitelli, e gli scannaron per terra: e il popolo li mangiò col sangue.33E fu riferito a Saul, come il popolo avea peccato contro il Signore, mangiando (carne) con del sangue. Ed egli disse: Avete fatto male: rotolate qua da me subito un gran sasso.34E soggiunse Saul: Andate attorno tra la gente, e dite loro, che ciascheduno meni qua il suo bue, e il suo ariete, e ammazzateli sopra di questo sasso, e poi mangiateli: così non peccherete contro il Signore, mangiandoli con del sangue. Tutto il popolo adunque menaron ciascuno di propria mano i loro buoi sino che fu notte, e ivi gli scannarono.35E Saul edificò un altare al Signore; e allora fu, ch'ei principiò a edificare altari al Signore.36Disse poi Saul: Diamo addosso a' Filistei stanotte, e facciamone macello sino al nuovo giorno, e non ne lasciamo testa. E il popolo disse: Fa tutto quello che ti piace. E il sacerdote disse: Accostiamoci qua a Dio.37E Saul interrogò il Signore: Inseguirò io i Filistei? Li darai tu nelle mani d'Israele? Ma questa volta non ne ebbe risposta.38E Saul disse: Fate che si accostino qua tutti i capi del popolo: e disaminate, e vedete per colpa di chi avvenga oggi questo disordine.39Viva il Signore salvator d'Israele, se il reo fosse Gionata mio figliuolo, egli morrà senza remissione. Sopra di che nissuno di tutto il popolo gli contraddisse.40Ed egli disse a tutto Israele: Mettetevi tutti voi da un lato, e io con Gionata mio figliuolo starò dall'altro lato. E il popolo rispose a Saul: Fa quello che a te piace.41E Saul disse al Signore Dio d'Israele: Signore Dio d'Israele, dà a conoscere per qual motivo non hai data adesso risposta al tuo servo. Se la colpa viene da me, o da mio figliuolo Gionata, dallo a conoscere: che se questa colpa è nel tuo popolo, fa conoscere la tua santità. E la sorte scoprì Saul, e Gionata, e assolvè il popolo.42E Saul disse: Tirate le sorti sopra di me, e sopra Gionata mio figliuolo. E Gionata vi restò.43E Saul disse a Gionata: Dimmi quel che hai fatto: E Gionata confessò, e gli disse: Gustai avidamente colla punta del bastone, che aveva in mano, un pochettino di miele; ed ecco ch'io mi muojo.44E Saul disse: II Signore faccia a me questo, e peggio, se tu, o Gionata, non andrai oggi alla morte.45Ma il popolo disse a Saul: È dovrà adunque morire Gionata, il quale ha salvato in tal guisa Israele? Cosa da non dirsi ell’è questa: viva il Signore, non cadrà un capello della testa di lui per terra; perocché egli è stato il braccio di Dio in questo giorno. Il popolo adunque salvò Gionata dalla morte.46E Saul si ritiro, e non inseguì i Filistei: e i Filistei tornarono a' loro paesi.47E Saul, stabilito il suo regno in Israele, combatteva contro tutti i nemici che gli eran d'intorno, contro Moab, e contro i figliuoli di Arnmon, e di Edom, e i re di Soba, e i Filistei: e in qualunque parte si rivolgesse, riportava vittoria.48E raunato l'esercito abbatté gli Amaleciti, e liberò Israele dalle mani di quelli che lo desolavano.49E i figliuoli di Saul erano Gionata, e Jessui, e Melchisua: e delle due figlie di lui la primogenita ebbe nome Merob, e la minore Michol.50E la moglie di Saul si chiamava Achinoam figliuola di Achimaas: e il nome del capitano del suo esercito Abner figliuolo di Ner, cugino di Saul.51Perocché Cis fu padre di Saul, e Ner padre di Abner fu figliuolo di Abiel.52E fu grossa guerra contro i Filistei per tutto il tempo di Saul. Conciossiachè qualunque uomo forte, e atto alla guerra che Saul avesse veduto, lo prendeva seco.

Note:

14,1:Vieni, andiamo verso la stazione de' Filistei, ec. l'impresa di Gionata considerata co' soli lumi dell'umana prudenza, sarebbe temeraria, ma ella viene giustificata non sol dall'evento, ma anche dalla sua fede e dalla speranza in Dio fondata sulle promesse generali fatte da Dio al suo popolo, e sulla promessa recente cap. IX. 16. della piena vittoria, che Saulle dovea riportare sopra dei Filistei.

14,2:Sotto il melogranato che era in Magron. Magron era un luogo vicino a Maehmas e a Gabaa, Isai. X. 28. Saul le co' suoi secento uomini si stava vicino a Magron in un luogo, che dovea essere celebre per le piante di meligranati nel qual luogo era un sasso chiamato Remmon o dalle stesse piante, che gli eran vicine, o dalla sua figura; perocchè Remmon vale melogranato. Questo luogo era forte, e ivi si rifugiarono i secento Beniamiti dopo la loro sconfitta. Jud. XX. 47.

14,3:Achia figliuolo di Achitob, ec. Altrove Achia e chiama to Achimeleeh cap. XXII. 9. Dicendosi, che egli portava l'Ephod, viene a significarsi, che egli era sommo Sacerdote.

14,4:Uno avea nome Boses, l'altro Sene. Boses significa sdrucciolo, Sene i pruni, o le spine.

14,6:Chi sa, che il Signore non sia con noi, ec. Queste parole non contengono dubitazione, ma una preghiera di Gionata; quindi per superiore istinto determina i segni, secondo i quali dovrà assalire il nemico, o non assalirlo.

14,12:Venite a noi, e v'insegnerem qualche cosa. E un'ironia per dire a Gionata e allo scudiere: Venite pure, e proverete il valore delle nostre spade.

14,13:Altri cadevano a'piedi di Gionata, ec. I LXX accennano, che la vista sola di Gionata gli atterriva; onde erano uccisi da lui senza che ardissero di far resistenza.

14,15:E fu sommossa la terra. Alcuni da queste parole arguiscono, che Dio mandasse in quel punto un tremuoto; altri le spiegano dello sconvolgimento e del tumulto, che fu in tutte le schiere de' Filistei sparse in varii luoghi del paese.

14,10:Abbassa le mani. Il pontefice pregava il Signore dinanzi all'arca colle mani distese: Saulle gli dice: Non è più tempo di far orazione: Dio si è dichiarato per noi: andiamo dietro' a Gionata, e inseguiamo i nemici.

14,21:Quegli Ebrei, i quali ne' dì precedenti ec. Questi Ebrei secondo alcuni interpreti erano stati costretti da' Filistei a seguire l'esercito come servi, e probabilmente per portare il bagaglio. Ma la nostra vulgata sembra supporre, che ei fossero disertori Ebrei andati di spontanea volontà a servire nell'esercito Filisteo, e che, avendo veduto la vittoria dichiararsi pe' loro fratelli, si voltaron in loro favore.

14,24:Maledetto l'uomo, il quale mangerà pane. Il pane significa qualunque cibo; onde Gionata per aver mangiato del miele fu giudicato trasgressore del comando del padre. Benché forse questa intimazione fosse un po'indiscreta, contuttociò non può negarsi che procedesse da buono zelo, come notò s. Girolamo ed altri, avendo voluto Saulle con questo digiuno rendere grazie a Dio della vittoria, che gli avea dato, e impedire, che gettandosi il popolo su' viveri e sulla preda, non si perdesse il frutto della stessa vittoria. Ed è certamente da ammirarsi in una moltitudine di più di dieci mila uomini la esattezza nell'osservare questo digiuno con tutta la stanchezza e l'a battimento di forze, in cui si trovavano.

14,25:Dove il miele era sparso per terra. Anche a' nostri giorni si vede nella Palestina questa grande abbondanza di miele per relazione de' moderni viaggiatori. Le api selvatiche fanno il miele nella cavità degli alberi, o nelle buche de massi, o nelle aperture della terra.

14,27:Ricuperò il lume degli occhi. E' un effetto naturale della eccessiva fatica, e ancor più dell'inedia il far perdere il lume degll occhi; così era avvenuto a Gionata; onde dicesi, che con un poco di miele egli riebbe il vedere. Il mlele selvatico essendo subacido assai, e ancora un ottimo refrigerante.

14,32:Col sangue. Le fretta e il bisogno grande di mangiare fecero si, che non badarono a lasciare uscire dagli animali uccisi tutto il sangue sino alle ultime gocce, come si usava secondo la legge.

14,36:Accostiamoci qua a Dio. All'arca di Dio per consultarlo prima di fare altra cosa.

14,44:Il Signore faccia a me, ec. S. Ambrogio celebra la pieta di Saul, il quale per non contravvenire al suo giuramento, e per esempio degli altri condanna a morte il proprio figliuolo, benché innocente, serm. 36.

14,47:I re di Saba. I re del paese di Sobav o Zoba erano a settentrione della Terra santa. Vedi. 2. Reg. VIII 5.

14,49:Iessui. Chiamato Abinadab, 1. Paral. VIII. 33.