Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 10


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Saul è unto re da Samuele, e sonogli dati da lui dei segni, che si verificano. Saulle profeta trai profeti. Tirate le sorti confermato re da Samuele. La legge del regno scritta in un libro si ripone dinanzi al Signore.

1E Samuele prese un vasetto di olio, e lo versò sul capo di lui, e baciollo, e disse: Ecco che il Signore ti ha unto come principe sopra la sua eredità, e tu libererai il suo popolo dalle mani dei suoi nemici che gli stanno all’intorno. E questa sarà la prova che avrai dell'averti unto il Signore, perchè sii principe.2Oggi quando tu sarai partito da me, troverai due uomini presso al sepolcro di Rachele a' confini di Beniamin sul mezzodì, i quali ti diranno: Sono state trovate le asine delle quali tu andavi in cerca, e il padre tuo, che non pensava più alle asine, è inquieto per voi, e dice: che farò io pel mio figliuolo?3E quando sarai partito di là, e sarai andato più innanzi, e sarai giunto alla quercia di Thabor, ivi ti rincontreranno tre uomini, che saliranno ad adorare Dio in Bethel, uno che porterà tre capretti, e un altro con tre focacce, e un altro con una bombola di vino.4E dopo averti salutato ti daranno due pani, e dalla mano loro li prenderai.5Di là andrai al colle di Dio, dove è il presidio de' Filistei: e quando sarai entrato nella città, ti verrà incontro una turba di profeti che scenderanno dal luogo eccelso, e profeteranno avendo innanzi a se lire, timpani, trombe, e cetre.6E lo Spirito del Signore t'investirà, e profeterai con essi, e sarai mutato io altr'uomo.7Quando adunque ti saranno avvenuti tutti questi segni, fa tutto quello che ti occorrerà di dover fare, perocché il Signore è teco.8E tu scenderai prima di me a Galgala (perocché io verrò a trovarti) per offerirvi sacrifizio al Signore, e immolerai ostie pacifiche: aspetterai sette giorni, sin a tanto ch'io venga a te, e si spieghi quel che tu debba fare.9Tosto adunque che egli ebbe volte le spalle per partirsi da Samuele, il Signore cambiò a lui il cuore in un altro; e tutti quei segni si verificarono in quel giorno.10E giunsero al colle indicatogli, ed ecco una turba di profeti incontro a lui: e lo Spirito del Signore lo investì, e profetò in mezzo a loro.11E tutti quelli che l'aveano conosciuto poco prima, veggendo com'egli era co’ profeti, e profetava, disser tra loro: Che è mai avvenuto al figliuolo di Cis? È egli anche Saul uno dei profeti?12E l'uno rispose all’altro, e disse: E chi è il padre di quelli? quindi passò in proverbio: E’ egli anche Saul un de' profeti?13E finì di profetare, e andò al luogo eccelso.14E lo zio di Saul disse a lui, e al suo servo: Dove siete stati? Ed essi risposero: A cercare le asine: e non avendole trovate, siamo andati da Samuele.15E suo zio gli disse: Raccontami quello che ti ha detto Samuele.16E Saul disse a suo zio: Egli ci fè sapere che le asine erano trovate. Ma non iscoperse a lui il discorso che avea tenuto con lui Samuele riguardo al regno.17E Samuele adunò il popolo dinanzi al Signore in Maspha.18E disse a' figliuoli d'Israele: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Io trassi Israele dall'Egitto, e vi liberai dalle mani degli Egiziani, e dalle mani di tutti i regi che vi opprimevano.19Ma voi oggi avete rigettato il vostro Dio, il quale solo vi salvò da tutti i mali, e dalle vostre tribolazioni, e avete detto: Non più così: ma crea un re che ei governi. Or adunque ponetevi dinanzi al Signore tribù per tribù, e famiglia per famiglia.20E Samuele tirò a sorte tutte le tribù d'Israele, e la sorte toccò alla tribù di Beniamin.21E tirò a sorte le famiglie della tribù di Beniamini, e toccò la sorte alla famiglia di Metri, e finalmente a Saul figliuolo di Cis. E cercaron di lui, ma non lo trovarono.22E dipoi interrogarono il Signore, s'ei fosse per venir colà. E il Signore rispose: Guardate che egli è nascosto in casa.23Corsero adunque e lo trasser di là: e si stette in mezzo al popolo, ed era più alto di tutta la gente dalle spalle in su.24E Samuele disse a tutto il popolo: Certamente voi vedete chi è l'eletto dal Signore, e com'ei non ha eguale in tutto il popolo. E gridò tutto il popolo: Viva il re.25E Samuele espose al popolo la legge del regno, e la scrisse in libro, e lo depositò davanti al Signore: e Samuele licenziò il popolo, perchè andasser ciascuno a sua casa.26E parimente Saul se n'andò a casa sua in Gabaa: e andò con lui una parte dell'esercito, quelli a’ quali Dio avea toccato il cuore.27Ma i figliuoli di Belial dissero: Potrà forse salvarci costui? E lo disprezzarono, e non gli portaron doni, ed egli facea vista di non udire.

Note:

10,1:E lo versò sul capo. L'uso di ungere i re fu presso il popol di Dio come una predizione del Messia il quale dovea essere insieme e re e sacerdote e profeta, alle quali sole persone era ristretta questa cerimonia. Vedi Aug. in Ps. 44. L'unzione de' sacerdoti faceasi coll'olio, che è descritto, Exod. XXX. 23., ec., e molti padri hanno creduto, che lo stesso olio fosse adoprato alla consacrazione de' re.
E baciollo. In segno di riverenza e vassallaggio. Dicesi, che questo fosse in oriente la cerimonia, colla quale riconoscevasi il nuovo re. Nel Salmo n. 12. in cambio di quelle parole della nostra volgata apprehendite disciplinam, l'Ebreo legge Osculamini filium: Baciate il figliuolo, cioè adoratelo come signore.

10,2:Presso al sepolcro di Rachele. Non lungi da Bethlehem, Gen. XXXV. 16.

10,3:Alla quercia di Thabor. Thabor è qui nome o di uomo (a cui apparteneva la quercia, o sia il querceto), ovvero e nome di luogo; ma diverso dal celebre monte Thabor.
Ad adorare Dio in Bethel. Questo luogo celebre per l'apparizione della misteriosa scala Gen. XXVIII. 19) era in grandissima venerazione presso gli Ebrei, i quali andavano a farvi orazione, e (come si vede da questo luogo) anche ad offerirvi sacrifizi in quel tempo, mentre l'arca, e il tabernacolo di Dio non erano in luogo stabile.

10,5:Di la anderai al colle di Dio, ec. Questo colle di Dio era la parte la più elevata di Gabon patria di Saul, e credesi, che fosse così chiamata o per la sua elevazione, o perché era frequentata da' profeti. I Fliistei vi tenevano presidio, ed è cosa degna di riflessione, che questi Filistei, Gentili come erano, non inquietavano i profeti, i quali nel luogo stesso aveano la loro stanza. Quanto a questi profeti (de' quali sarà fatta menzione altre volte) eglino eran uomini di pietà, applicati allo studio delle cose divine e all'orazione, e viveano, almeno la maggior parte, nel celibato. Vuolsi, che Samuele fosse il primo a riunirli in diverse scuole, come quelle, che, erano a Gerico sui Giordano, a Najoth, a Bethel, e forse sul Carmelo. Si crede, che non tutti avessero lo spirito profetico propriamente detto, ma che Dio lo comunicasse loro talvolta, e frequentemente ispirasse loro de' cantici, coi quali celebravano le laudi del Signore al suono di varii strumenti.

10,6:E sarai mutato in altr'uomo. Di uomo rustico e guardiano di pecore diventerai profeta e cantore di salmi, e sarai pieno di magnanimità, e di spirito generoso, qual conviensi a un principe.

10,8:E tu scenderai prima di me a Galgala ec. Di questo luogo assai difficile la sposizione migliore sembrami questa, che Samuele resta d'accordo con Saul, che nelle occasioni di altari grandi, e affari grandi Saul si trovi in Galgala, e ivi aspetti Samuele per sette dì; perocchè dentro tal tempo questi si sarebbe trovato nello stesso luogo a dargli que' consigli, che Dio avesse a lui ispirati. Si fissano sette giorni, quanti potesser bastare per fare avvertir Samuele, e perché questi dopo aver consultato il Signore potesse, giungere a Galgala.

10,9:E egli anche Saul un de' profeti? La subitanea mutazione di Saul risvegliò l'ammirazione di tutti; onde prorompevano in queste parole, le quali passarono in proverbio a significare un inaspettato, e repentino cangiamento avvenuto in qualche persona.

10,12:E uno rispose all'altro... E chi è il padre di quelli? Cosi rispose taluno a chi faceva le meraviglie in veggendo Saulle tra' profeti. I padri degli altri profeti son eglino in una condizione superiore al padre di Saul? Ovvero: Chi e il padre de' profeti? non e egli Dio, che comunica ad essi lo spirito di profezia? a che adunque maravigliarsi, se egli, che è padrone de' suoi doni, fa profeta anche Saul?

10,17:Adunò il popolo dinanzi al Signore in Maspha. Alcuni interpretano queste parole dinanzi al Signore, come se a Maspha fosse stato trasferito l'arca del Signore, e ivi si trovasse anche il sommo sacerdote rivestito del razionale per consultare il Signore sopra fallere si importante di scegliere un re per tutto Israele. La cosa può esser vera; ma quelle sole parole non sono basimati a darcene veruna certezza. Nel capo XX. de' Giudici. V. I. si dice, che il popolo si adunò a Maspha dinanzi al Signore; or certamente l'arca e il tabernacolo in quel tempo era a Silo; e in altri luoghi pure si legge, che fu consultato il Signore, nei quali luoghi non era ne l'arca, ne il tabernacolo. Vedi cap. XXIII.9, XXX. 7. Per la qual cosa altove abbiam detto, che questa frase dinanzi al Signore è usata allorché si parla dell'adunanza del popolo, nella quale adunanza si considerava il Signore come presente in mezzo allo stesso popolo, e ciò, che ivi si risolveva, era riguardato come determinazione e volere di Dio.

10,25:Espose al popolo la legge del regno, e la scrisse in un libro, e a in questo libro, ec. che non è venuto sino a noi, dovean contenersi le mutue obbligazioni del principe verso il popolo, e del popolo verso il principe.

10,26:Una parte dell'esercito, quelli a' quali ec. Una parte dell'adunanza, nella quale era tutta la gioventù alta al maneggio delle armi co' suoi capitani. Seguirono Saul, e lo accompagnarono a sua casa tutti quelli, che temevano Dio, e in tutto quello che era stato fatto, riconoscevano la manifesta volontà del Signore.

10,27:E non gli portaron doni. Secondo la consuetudine osservata riguardo a tutti i re dell'oriente; cosi i Magi andando ad adorare il nuovo re de' Giudei, gli offersero i loro doni. Si vede, che una parte del popolo, e non piccola, era mal contenta dell'elezione di Saul, perché egli era di una famiglia poco stimata; onde noi credevano capace di far nulla di grande, ne di sostenere colle proprie azioni la dignità del nome reale..