Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Apocalisse 2


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E' comandato a Giovanni di scrivere varie cose alle Chiese di Efeso, di Smirne, di Pergamo, e di Tiatira; loda quelli, che non avevano abbracciata la dottrina de' Nicolaiti: altri con minacce invita a penitenza; detesta l'uomo tiepido, e promette il premio a' vincitori.

1All'Angelo della Chiesa Efesina scrivi: dice così quegli, che tiene nella sua destra le sette stelle, e cammina in mezzo a' sette candellieri d'oro:2So le opere tue, e le tue fatiche, e la tua pazienza, e come non puoi sopportare i cattivi: ed hai messo alla prova coloro, che dicon di essere Apostoli, e nol sono: e gli hai trovati bugiardi:3E se' paziente, ed hai patito pel nome mio, e non cedesti.4Ma ho contro di te, che hai abbandonata la primiera tua carità.5Ricordati pertanto, donde tu sii caduto; e fa' penitenza, e opera come prima. Altrimenti vengo a te, e tonò dal suo posto il tuo candeliere, se non farai penitenza.6Hai però questo di buono, che hai in odio le azioni de' Nicolaiti, le quali io pure ho in odio.7Chi ha orecchio, oda quel, che lo Spirito dica alle Chiese: al vincente darò a mangiare dell'albero della vita, che è in mezzo al paradiso del mio Dio.8Ed all'Angelo della Chiesa di Smirne scrivi: cosi dice colui, che è il primo, e l'ultimo, che fu morto, e vive:9So la tua tribolazione, e la tua povertà, ma sei ricco: e se' bestemmiato da quelli, che si dicon Giudei, e noi sono, ma sono la sinagoga di satana.10Non ti spaventare d'alcuna delle cose, che sei per patire. Ecco, che il diavolo è per cacciare in prigione alcuni di voi, perché siate provati: e sarete tribolati per dieci giorni. Sii fedele sino alla morte, e darotti la corona di vita.11Chi ha orecchio, ascolti quel, che lo Spirito dica alle Chiese: cui sarà vincitore, non sarà offeso dalla morte seconda.12Ed all'Angelo della Chiesa di Pergamo scrivi: cosi dice colui, che tiene la spada a due tagli:13So, in qual luogo tu abiti, dove satana ha il trono: e ritieni il mio nome, e non hai negata la fede mia. Anche in que' cinque giorni, quando Antipa martire mio fedele fu ucciso tra di voi, dove abita satana.14Ma ho contro di te alcune poche cose: attesoché hai costì, chi tiene la dottrina di Balaam, il quale ingegnava a Balac a mettere scandalo davanti a' figliuoli d'Israelle, perché mangiassero, e fornicassero:15Così hai anche tu di quelli, che tengono la dottrina de' Nicolaiti.16Fa' parimente penitenza: altrimenti verrò tosto a te, e combatterò con essi colla spada della mia bocca.17Chi ha orecchio, oda quel, che dica lo Spirito alle Chiese: a chi sarà vincitore, darò la manna nascosta, e darogli un sassolino bianco: e nel sassolino scritto un nome nuovo non saputo da nissuno, fuorché da chi lo riceve.18Ed all'Angelo della Chiesa di Tiatira scrivi: cosi dice il Figliuolo di Dio, che ha gli occhi come fuoco fiammante, e i piedi del quale sono simili all'oricalco:19So le opere tue, e la fede, e la carità, e i servigi, e la pazienza, e le ultime opere tue in maggior numero, che le prime.20Ma ho contro di te poche cose: attesoché permetti alla donna Jazabele, che dice d'essere profetessa, d'insegnare, e sedurre i miei servi, perché cadano in fornicazione, e mangino cose immolate agli idoli.21E ho dato a lei tempo di far penitenza: e non vuoi far penitenza della sua fornicazione.22Ecco, che io la stenderò in un letto: e quelli, che fanno con essa adulterio, saranno in grandissima tribolazione, se non faran penitenza dell'opere loro:23Ed i figliuoli di lei ucciderò colla morte, e le Chiese tutte sapranno, che io sono scrutatore degli affetti del cuore: e darò a ciascheduno di voi secondo le sue azioni. Ed a voi io dico,24E a tutti gli altri, che siete in Tiatira: quanti sono alieni da tal dottrina, e non hanno approvate le profondità, come le chiaman, di satana, non porrò sopra di voi altro peso:25Ritenete però quello, che avete, sino a tanto ch'io venga.26E chi sarà vincitore, e praticherà sino alla fine l'opere mie, darogli podestà sopra le nazioni,27E governeralle con verga di ferro, e saranno stritolate come vasi di terra,28Come anch' io ottenni dal Padre mio: e darò a lui la stella del mattino,29Chi ha orecchio, oda quello, che lo Spirito dica alle Chiese.

Note:

2,1:All'Angelo della Chiesa Efesina. Al Vescovo di Efeso, il quale secondo la comune opinione doveva essere s. Timoteo lasciato al governo di quella città da s. Paolo. Quello che a questo, ed agli altri Vescovi scrive qui il nostro Apostolo, debbe intendersi scritto non solo ad essi, ma anche alle loro Chiese, e principalmente al clero di esse; onde i difetti, che a questi Vescovi si rimproverano, sono o del ministri delle stesse Chiese, o del corpo stesso de' fedeli. Anzi che per questi Angeli delle sette Chiese nominate dal s. Profeta intender debban si assolutamente le stesse sette Chiese, fa opinione del celebre Ticenio riferita, e non disapprovata da s. Agost. de doctr. Christ. lib. III. cap. 30. E lo stesso autore avverte, che per le sette Chiese, alle quali scrive Giovanni, intendesi la cattolica Chiesa a motivo della settiforme grazia dello Spirito è on d'ella è dotata. Imperocchè, come osserva s. Agost. de doctr. christ. lib. n. 15., il numero sette è uno di quelli che egli chiama legittimi, perchè di essi maggiore uso si fa nelle divine scritture, e per lo più a significare un tutto si adoperano; onde come osserva lo stesso santo, chi dice a Dio: sette volte il giorno ti loderò, è come se dicesse: la lode di Dio sarà sempre nella mia tocca.
Dice così quegli ec. Maniera di parlare propria de profeti: così dice il Signore; e qui: dice così Gesù Cristo.

2,2:Coloro che dicon di esser Apostoli. Intende quegli stessi eretici, de quali è parlato nelle lettere di Giovanni, di Pietro, di Giuda. Vedi anche quelle che lo stesso Paolo avea predetto in Efeso intorno a questi falsi apostoli, che dovevan venire ad inquietare la greggia di Cristo, Atti XX. 29. 30.

2,4:Hai abbandonata la primiera tua carità. Questo rimprovero tocca la Chiesa di Efeso, e non la persona di s. Timoteo, come abbiam detto da principio: ma le colpe, e i mancamenti del popolo si attribuiscono al pastore, il quale, per santo che sia, non è esente da tutte le inavvertenze, e da tutte le disattenzioni. Vedesi qui, che nella Chiesa di Efeso era raffreddato il primo fervore.

2,5:Ricordati... donde tu sii caduto. Ricordati dell'antico tuo zelo. E torrà dal suo posto il tuo candelliere. Questo candelliere è certamente la Chiesa di Efeso cap. 1. 20. Dallo stato florido, e tranquillo, in cui si è stata finora la tua Chiesa, privandola della speciale mia proteziove permetterò, che sia agitata, e sconvolta dalle eresie, e dalle persecuzioni. Un dotto Interprete nota in questo luogo, che Dio minaccia di punire la freddezza, e la tiepidezza de ministri nella maniera, che più conviensi alla loro colpa. Il soverchio amor della pace, e della tranquillità, e i riguardi dell'umana prudenza sono sovente cagione di negligenza, e freddezza nell'adempiere le parti del ministero; quindi talora per giusto gastigo divino la stessa amata tranquillità si perde, e in una furiosa tempesta si trova involto il pastore col popolo, perchè siccome colla vi i" e con la giusta sererità l'ordine si conserva, e l'ubbidienza negl'ine eriori; così pel rilassamento, e pella connivenza il turbamento, e la confusione appoco appoco s'introduce.

2,6:Hai in odio le azioni de Nicolaiti. Di questi eretici si è parlato nelle lettere di s. Giovanni, e altrove.

2,7:Quel che lo Spirito, dica alle Chiese. Quel che lo Spirito santo, Io Spirito di Gesù Cristo fa sapere ai Vescovi, come capi delle Chiese; dalle quali parole apparisce la verità di quello che abbiam detto vers. 1., che quello che si dice de Vescovi, delle loro Chiese si debbe intendere, e come gli avvertimenti dati ad una Chiesa sono a tutte le Chiese comuni a proporzione del bisogno.
Al vincente darò a mangiare ec. A colui, il quale nella spirituale guerra, che hanno i Cristiani contro il demonio, il mondo, e la carne, sarà vincente, darò (dice lo Spirito) l'immortalità, e la beatitudine eterna, la quale nel paradiso di Dio si ritrova, e si gode. Si allude qui all'albero detto della vita, il quale nel paradiso terrestre da Dio fu piantato, e così detto, perchè dovea conservare la vita, la sanità, e l'immortalità ad Adamo. Alcuni Interpreti per questo legno di vita intendono lo stesso Cristo, vero frutto vitale pell'anima nella ivina Eucaristia, la quale è il cibo preparato principalmente per coloro, i quali elle proprie passioni per mezzo della cristiana mortificazione trionfano, ne' quali ella accresce mirabilmente il vigore dello spirito, e l'attività per ogni sorta di buone opere.

2,9:So la tua tribolazione, e la tua povertà. Veggo come tu sei tribolato dai nemici della Chiesa, e sei ridotto in gran povertà. Se gli Ebrei convertiti avean sofferto la perdita del loro beni a cagion della fede, come scrive s. Paolo Hebr. X. 34., non è difficile a credere, che simil sorte toccasse ad un tal Vescovo, e alla Chiesa di lui. Ma tu se ricco (dice il Signore ), ricco di fede, di grazia, di confidenza in Dio.
Se bestemmiato da quelli che si dicon Giudei ec. Sparlano di te, e ti calunniano, e t'infamano coloro, i quali sono Giudei di nome, viene a dire, si danno per grandi zelatori della legge di Mosè, ma nè di Mosè fanno caso, nè della legge, nè temono lo stesso Dio; onde sono da dirsi piuttosto sinagoga del diavolo. Abbiamo avuto più volte occasione di osservare, come le prime persecuzioni della Chiesa vennero da Giudei, i quali fecer sempre tutto quel che poterono di peggio contro gli Apostoli, e contro tutti i predicatori del Vangelo. Vedi gli Atti, e l'epistola ai Galati. Allorchè lo stesso s. Policarpo, fu condannato ad essere bruciato, gli Ebrei di Smirne furono i più solleciti ad annassare le legna. Vedi Eusebio lib. 4. cap. XV.

2,10:Il diavolo è per cacciare in prigione. Prima di s. Policarpo diede la vita per Gesù Cristo a Smirne s. Germanico, e vari altri Cristiani; e di questi forse è qui predetta la carcerazione. Vedi Eusebio nello stesso luogo.
Perchè siate provati. Imperocchè non può diventar un Abele, chi non è esercitato dalla malizia di un Caino. S. Gregorio hom. IX. in Ezech.
Sarete tribolati per dieci giorni. Sii fedele ec. Questi dieci giorni posson benissimo intendersi letteralmente, purchè si osservi, che dopo la carcerazione, e i patimenti di questi dieci giorni lo Spirito santo non promette a Policarpo, nè agli altri Cristiani la fine della persecuzione; anzi accenna, come egli avrebbe perduta la vita, dicendo: sii fedele sino alla morte.

2,12:All'Angelo, della Chiesa di Pergamo. Questa era città antichi sima, e fioritissima della Troade. Non possiam dire di certo, se s. Carpo, il quale soffrì in quella città il martirio, fosse Vescovo di quella Chiesa in questo tempo. Vedi Eusebio lib. 4. cap. XV.

2,13:Dove Satana ha il trono. Uo Greco interprete dice, che Pergamo più, che tutto il resto dell'Asia, era dedita all'idolatria.
Quando Antipa martire mio fedele ec. Di questo santo sappiamo di certo il martirio sofferto da lui nella persecuzione di Domiziano, ma non possiam dire, ch'ei fosse Vescovo di Pergamo, benchè il dicano gli Atti del suo martirio, perchè questi non sono creduti autentici.

2,14-15:Hai costi, chi tiene la dottrina di Balaam ec. E noto 'l pessimo consiglio dato da Balaam al re Balac, affine d'indurre gli Ebrei all'idolatria per mezzo della impurità. Cosi (dice lo Spirito santo ) hai nella tua Chiesa da cattivi uomini, i quali cercano di sovvertire i fedeli, e di separarli dalla vera fede, allettandoli colla permissione, che danno loro, di sfogare i più brutali appetiti; e questi sono i Nicolaiti.

2,16:Fa parimente penitenza: altrimenti verrò tosto a te, e combatterò con essi ec. Dico a te, come al Vescovo di Eseso: fa penitenza, scuoti da te ogni timore, guardati di essere negligente; se non farai così, e non procurerai la conversione di costoro, io gli sterminerò con quella spada vendicatrice, che io porto nella mia bocca. Salva adunque quelli che vorran convertirsi, reprimi gli ostinati, e impedisci, che la sana parte non infettino del gregge.

2,17:Darò la manna nascosta, e darogli un sassolino ec. Della manna, che piovve già nel deserto dicono gli Ebrei, ch'ella era in volta di sotto, e di sopra da una rugiada congelata; ed a ciò allude s. Giovanni parlando di quest'altra manna, della quale il sapore, e gli effetti non possono nè comprendersi, nè immaginarsi, se non da chi è degno di gustarla. Or per questa manna s'intendono le consolazioni spirituali, i doni dello Spirito santo, e particolarmente la partecipazione del corpo e del sangue di Gesù Cristo nell'Eucaristia. Questa manna si da a gustarsi a coloro, i quali delle concupiscenze della carne, e delle loro passioni riportaron, vittoria. Il sassolino bianco era segno di vittoria, e di selicità, perchè davasi questo ai vincitori ne' giuochi pubblici, e parimente con sassolino bianco notavansi i giorni di allegrezza, e di felicità. In questo sassolino bianco dice Dio, che sarà scritto un nome nuovo, e questo sarà il nome di figliuolo, e di erede di Dio. Il valore: il pregio, la grandezza di tal nome non è conosciuta se non da coloro, i quali son fatti degni di riceverlo, perchè questi soli sono capaci d'intendere, quali siano le ricchezze, e la gloria della eredità di Dio riserbata pe' santi.

2,18:All'Angelo della Chiesa di Tiatira. Città della Misia, o della Lidia, come posta ai confini di queste due provincie.

2,20:Permetti alla donna Jezabele ec. Intende di qualche donna potente, la quale spacciandosi per profetessa, e predicando le massime de Nicolaiti, la eresia di questi andava propagando, come Jezabele il culto di Baal. I Nicolaiti credevan lecite le azioni più infami, e niuno scrupolo si facevano di mangiar delle cose immolate agli idoli.

2,22:La stenderò in un letto: e quelli ec. Con tormentose malattie gastigherò e lei, e i suoi stolti amatori.

2,23: Sapranno, che io sono scrutatore. Questa donna dovea nascondere con molta arte, e con ipocrisia finissima le sue scelleratezze, ed impurità.

2,24:Non hanno approvato le prefondità ec. Gli eretici di fiatira, e l'empia Jezabele dovean chiamare col nome di profondità le loro scellerate dottrine, com'è stato sempre costume degli eretici di coprire sotto i più pomposi nomi la temerità della loro separazione dalla Chiesa. S. Giovanni per ischerno dice, che le profondità di quegli eretici erano profondità di Satana.
Non porrò sopra di voi altro peso. Maniera di parlare propria de profeti. Non manderò sopra di voi altre tribolazioni, perchè avete vinti gli errori, e disprezzati gli allettamenti di quella pessima donna.

2,25:Ritenete però quello che avete. Viene a dire la vera fede, e la perseveranza nel bene.

2,26-27: Darogli potestà sopra le nazioni ec. Giudicherà insieme con me le nazioni nel giorno estremo, e tutti coloro, che saranno stati ribelli al Vangelo, ei li tratterà con rigore, li condannerà ad essere spezzati quai vasi di fragil creta. Questa podestà avrà egli da me, com'io la ho ricevuta dal Padre mio. Vedi Ps. 11. 9., Sap. III. 8., Matth. XIX.28.

2,28:E darò a lui la stella del mattino. Nel capo XXII. 16. dice Cristo di se: io sono la stella splendida, e mattutina. Promette egli adunque se stesso, e la partecipazione, e comunione della sua gloria ai vincitori; e siccome di questa gloria non arriveranno al possesso i santi, se non dopo la notte, e dopo le tenebre della vita presente, perciò dice qui, che si darà loro come stella del mattino annunziatrice di un giorno, a cui non succederà notte giammai.